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Jisung davvero non credeva di diventare quello che è ora. Non gli era  mai passato per la mente, neanche per un secondo.

Gli era sempre piaciuto sognare, fin da quando era piccolo; passava tanto tempo con sua nonna da bambino e non solo, trascorreva degli interi pomeriggi con i suoi amici quando aveva quindici/sedici anni nel giardino della nonna, che aveva però già ben ottant'anni e soffriva di salute. Non faceva caso all'assenza dei suoi genitori durante la sua adolescenza poiché essendo un ragazzino molto vivace non era mai a casa per poterlo notare e si godeva quei pochi momenti che passavano insieme.

Quando aveva diciassette anni, esattamente il 24 maggio, i suoi genitori furono coinvolti in un incidente d'auto e dopo qualche giorno passato in ospedale tra tubi e operazioni vennero a mancare. Jisung era arrabbiato, angosciato e enormemente triste, pensava che qualcuno ce l'avesse con lui, che non potesse andare peggio di così. Divenne maggiorenne qualche mese dopo e non appena la dolce nonna si godette lo sbocciare dell'uomo che stava diventando suo nipote la sua malattia peggiorò fino a che non ci fu molto da fare.

Cercò piano piano di riprendersi, ma poco dopo, giorni forse, ricevette una telefonata e sapeva di cosa si trattava, spese di mutuo arretrate che ora la nonna non poteva più pagare. Entrava in gioco lui, al telefono c'era la banca che aveva concesso il mutuo per la casa ai suoi genitori. Ma non era tutto, capì piano piano che i suoi forse non stavano con lui perché erano troppo impegnati ad uscire e spendere tutto in gioco, indebitandosi con privati, e sua nonna lo voleva proteggere dallo scoprire questa cosa. Lui non aveva entrate, se non quel sussidio minuscolo che lo stato gli dava ogni mese e che gli bastava solo per comprarsi da mangiare. Come avrebbe fatto a pagare il tetto sotto cui viveva, prima che gli togliessero anche quello?

Si disperò, pianse moltissimo, era solo un ragazzino infondo, con il mondo crollato addosso..

Annullò la sua recente iscrizione all'università, smise di prendere lezioni di canto e danza e non uscì più con i suoi amici, che tanto amici si rivelarono di non essere, dato che dopo poco non lo contattarono più nemmeno per un banale 'come stai'.

Doveva trovarsi un lavoro.

Gli unici lavori che riusciva trovare erano o come barista o come cameriere e la paga era tutt'altro che buona.

Prese una decisione, mossa dalla disperazione, ormai non aveva più nulla da perdere.

In una strada piuttosto conosciuta a Seoul, non in positivo però, Jisung trovò un pub, lui stava solamente camminando per guardare sulle vetrine dei negozi se cercassero commessi o altro e imbattendosi in questo locale lesse la scritta "Cercasi intrattenitore, orario di lavoro tra le 24 ore, paga flessibile".

Entrò e chiese di questo lavoro, ma non si trattava di spettacoli normali, questi si svolgevano all'interno di quelle mura eleganti e anche fuori se i soldi in palio erano molti; si trattava di intrattenimento a sfondo sessuale. Durante il breve colloquio con il capo, che non volendosi far scappare una bellezza del genere e la tenera innocenza del ragazzino, promise di garantirgli uno stipendio mensile altissimo e pur sentendosi schifato dagli sguardi che riceveva da quell'uomo sulla quarantina, Jisung si lasciò convincere dalle cifre promesse.

Ora Jisung ha ventuno anni e non ha più una vita normale, lavora tante, troppe ore in quel locale e il suo corpo gli chiede pietà, ma non ha ancora ripagato neanche la metà dei debiti, quindi deve continuare. Non ha alcun amico, non ha tempo libero, solo il lunedì non lavora, ma pulisce la casa e dorme per occupare il tempo.

A questo punto del vecchio Jisung sono rimasti solo gli occhioni innocenti di una persona che del mondo non ha ancora visto nulla.

free - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora