7

93 23 184
                                    

                                   Juliette

L'ha detto per davvero, non l'ho immaginato, James mi ama.

Raissa continuava a lanciarmi occhiatacce per tutta la mattinata, però mi ero prefissata di non darle attenzioni più del dovuto, poteva fare quello vuole se solo cercasse di non stare appiccicata a James, continuava a stritolargli il braccio in cerca di sue attenzioni, ciò che lui non le dava.

La sala grande era tutta decorata, come se stessero aspettando l'arrivo di qualcuno, Edward si guardava in torno come se fosse in cerca di una persona  in particolare, ma quando i suoi occhi finirono su una ragazza dai folti capelli neri vidi i suoi occhi illuminarsi.

«È una bella ragazza» si voltò a guardarmi accigliato
«Di chi stai parlando?» la indicai con un cenno del capo «Quella»

«Mh è carina» lui diceva una cosa ma i suoi occhi dicevano tutt'altro.

Lo zio di James giunse a corte, con lui c'era anche una donna.

Portava un lungo vestito azzurro mentre guardava tutti con altezzosità.

«Sono Vesta una grandissima amica di Argo è un piacere conoscervi» si rivolse a me con un piccolo sorriso «Tu devi essere la futura sposa di james..» Raissa si voltò subito in direzione della donna lanciandole  un occhiataccia «In realtà dovrà sposare me» vedo Argo restare a bocca aperta per qualche secondo, sembrava incredulo
«Oh io pensavo.. è un piacere conoscerti»

Nessuno disse più una parola finché non ci sedemmo tutti insieme nella piccola saletta del palazzo, il Re continuava a scherzare su cose futili, ancora mi chiedevo come hanno fatto a non accorgersi che Viktor e Vivienne non sono più nelle rispettive celle.

Il consiglieri entrò nella stanza con alcune pergamene in mano, esse erano tutte stropicciate e strappate ai lati.

«Mio Re, qualcuno si è intrufolato nella stanza del consiglio, ho trovato tutto sottosopra, era un disastro!»
si mise una mano in tasca e si mise a cercare qualcosa, tirò fuori un anello «Questo è tutto ciò che ho trovato, sarà la nostra prova per sapere chi è stato»

«Oh..ecco dove l'avevo lasciato» l'intrusione di James  fece voltare tutti verso di lui
«Che cosa vuoi dire James?» chiese Doron.

Raissa lo guardava di sottecchi ma quando il suo sguardo finì su di me, sembrò rendersene conto all'improvviso.

Si alzò in piedi facendo stridere la sedia contro il pavimento e uscì dalla stanza in tutta fretta ma nessuno sembrò darle troppa importanza.

«Ero andato lì solo per dare un occhiata, ma la cosa mi è un po' sfuggita di mano, posso riavere il mio anello?»
sentì le mie guance pizzicare quando lo vidi rivolgermi un occhiata fugace.

Edward si portò una mano alla bocca per nascondere un sorrisetto.

Il consigliare gli passò l'anello con riluttanza «Adesso dovremo rifare tutto da capo! ci vorranno mesi di lavoro»
«Suvvia padre, questo dovrebbe essere d'insegnamento, non potete lasciare tutti i fascicoli sparpagliati sul tavolo» quest'ultimo annuì rivolgendo un occhiataccia al povero consigliere.

                                       James

«E così hai già cambiato idea» Argo mi rivolse quella frase con una punta di tristezza.

«Cambiato idea per cosa zio?»
«La ragazza, ne hai già scelta un altra è davvero un peccato, Juliette mi piaceva» si mise seduto su una grande panchina di cemento facendomi cenno di accomodarmi accanto a lui «Non ho mai cambiato idea, Raissa non fa per me e lei questo lo sa bene» lui annuì
«Dovresti parlarne con tuo padre, dirgli la verità sarà la miglior cosa»

Dreams|| oltre ogni confine (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora