I cardini della porta scricchiolarono nell' oscurità, gli assi del pavimento non emisero alcun rumore quando avanzò con sicurezza nelle tenebre, passo dopo passo.
L' impatto fece tremare tutta la leggera struttura in legno, il suo crollo sembrava imminente. Gli assi sotto i suoi piedi vibrarono e si mossero come dotati di vita propria, al pari di tanti serpenti che fuggono dalla loro tana, considerata fino a quel momento un luogo sicuro, di riposo e pace. Ciononostante la tranquillità regnava sovrana nel suo cuore, andava solo crescendo una sempre meno debole euforia.
Il fruscio delle coperte annunciò il suo arrivo, già anticipato dal profumo che aveva conquistato la piccola stanza, così come le trombe degli araldi avvertivano dell' imminente comparsa dell' amato sovrano .
Con passo lento ma deciso si affacciò dal bordo, per dare fondamento alle mille supposizioni che si accalcavano nella mente di ogni passeggero . Sporse la testa, scrutando dall' alto il fondo della nave. L' occhio attento catturava ogni dettaglio, la mente eccelsa li elaborava, il cuore accelerava , l' animo palpitava. Dominando tutti i sentimenti che in quel momento esigevano la libertà di manifestarsi, rivolse un unico, rapido sguardo alla sua ciurma. Non servivano parole. Era giunto il momento. Fu calato il ponte.
Posò l'aggraziato corpo sul suo bacino, chinando con estrema lentezza il capo. La invocava, la desiderava, il suo corpo era teso al massimo, pronto ad avvinghiare, colpire, fare propri . Conscia di questo, mosse ancor più lentamente il capo, inarcando sempre di più la schiena, con eleganza e sensualità.
Il silenzio era il vero protagonista di quell' istante che sarebbe durato in eterno nei ricordi di ogni uomo lì presente. Passo dopo passo scese dal ponte, calcolando la lunghezza ed il tempo della sua andatura , assaporando ogni singolo secondo di quella breve discesa.
Le labbra si toccarono, i suoi muscoli poterono rilassarsi avvinghiando a sé la donna. Le mani di lei si persero nei suoi lunghi capelli, di un biondo oro che neanche il buio era totalmente capace di nascondere. Le mani di lui fecero altrettanto, cercando il contatto della sua liscia chioma, anch' essa dorata ma che unita alla carnagione chiara davano un aspetto angelico alla donna , quasi fosse una creatura dalla natura celeste , proveniente da un mondo lontano e idillico.
I piedi toccarono terra, una terra agognata, desiderata, sognata, voluta ed adesso, con quel semplice, unico, piccolo passo, conquistata.
Le mani di lei scesero lentamente alla sua gonna e con un gesto semplice e timoroso, quasi accompagnato da una non velata timidezza, la alzarono, invitando il suo amato all' unione, a diventare un'unica anima prima, un unico corpo poi. Lui accettò, cingendole i fianchi con entrambe le braccia, quasi avesse paura che potesse volare improvvisamente via, lontano dal lui, tornando nel mondo da dove era venuta.
Il gelido vento del Nord gli sferzava la faccia, cercando invano uno spiraglio tra i suoi vestiti. Una landa innevata si estendeva dinanzi ai suoi occhi, in lontananza si intravedevano alte vette innevate , il sole illuminava il bianco paesaggio , facendo brillare come oro la neve , sapeva di avere lo sguardo di tutti puntato sulla sua schiena . Sapeva cosa doveva fare.
L' uomo emise un grido soffocato mentre la donna contrasse violentemente la schiena con un forte sospiro . L' amplesso era terminato, l'unione era avvenuta. La donna si stese al suo fianco desiderosa del suo calore, rimpiangendo la separazione appena avvenuta, ma sapendo che il seme depositato era destinato a sancire il loro completo mescolamento, diventando una mente ed un' anima in un unico corpo .
Alzò le mani al cielo ed urlò, accompagnato pochi secondi dopo dai suoi compagni. Un grido che neanche il vento fu capace di fermare, un grido che avrebbe potuto benissimo avvertire gli dèi ed il resto del mondo che quella da oggi era la loro terra.
L'amplesso era terminato e con esso il ricordo del giorno in cui approdarono inquella terra all' apparenza ostile. L' uomo si divincolò dall'abbracciocercando di non svegliare l'amata. Si diresse verso la porta e l'aprì,mostrando fieramente il dorso nudo al vento che in quelle terre soffiava eterno.La sua casa era situata sul punto più alto delle montagne che circondavano ilgolfo del loro primo sbarco. Era notte e le stelle danzano nel cielo,ricordando all' uomo la sua piccolezza ma al contempo donandogli spettacoli cheavrebbero reso ricco ed eterno il suo cuore . Nonostante il buio i suoi attentiocchi fendevano l'oscurità permettendogli di vedere le abitazioni sottostanti,gli insediamenti dei suoi compagni. Erano giunti da lontano, esiliati dallaloro terra natia ed erano approdati lì, un luogo che i più avrebbero evitato,ma che loro, fieri e valorosi avevano trasformato in una nuova casa, nella loronuova casa.
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IL RICHIAMO DEL NORD
Historical FictionUn antico popolo. Una nuova terra. Un nuovo mondo. Una nuova vita.