Mor
«Colpiscimi!»
Provai a colpire Hawk, tuttavia il colpo fu floscio e quasi mi feci male.
«Meglio del precedente, è un inizio.»
Qualcuno dal fondo della stanza chiamò Hawk, sentii dei passi dietro di me.
Mi voltai ed Eron si stava dirigendo verso di noi.
«Abbiamo un problema»
Mi voltai così da lasciare la pedana e la loro privacy.
Qualcuno mi bloccò dal polso.
«Riguarda pure te»
Eron mi stava toccando...
«Alya mi ha informato poco fa che ci sarà una cena con la Reed, vuole conoscerci meglio»
Deglutii e sentii il mio corpo irrigidirsi.
«E quando sarebbe?»
«Domani sera»
Hawk mi guardò preoccupato e si avvicinò a me cautamente
«Non sei costretta ad andarci, troveremo una scusa, troverò qualcosa, devi dirmelo tu.»
Guardai Hawk, poi Eron, sospirai.
«Io mi sono presentata a Victoria come la ragazza di Logan, ho acconsentito a interpretare questa parte, seppur sia stata una scelta presa in un momento di rabbia me ne prendo la responsabilità»
Non riuscii a decifrare lo sguardo di Eron, invece, Hawk sembrava solo più preoccupato.
«Domani ti passerò a prendere alle diciannove e mezza, sii puntuale, ed elegante preferibilmente»
Non gli risposi e mi voltai per andarmene.___
Tornai a casa e in cucina trovai Derek che lavorava a dei documenti.
Lo avvisami di essere tornata mentre mi sfilavo gli stivali dai piedi.
Derek distolse subito lo sguardo dai fogli per rivolgermi un sorriso, mi sentii un po' a disagio ma d' altra parte mi stavo abituando alla sua figura nella mia vita.
«Per cena ho preparato le lasagne, spero che ti piacciano»
«Si... Grazie, a proposito di cena, domani non ci sarò»
«Di cosa mi ringrazi?»
Forse era una cosa normale, ma il fatto che Derek si impegnasse sempre a cucinarmi qualcosa ogni giorno mi stupiva, nel profondo mi sorprendeva che qualcuno cucinasse per me, per assicurarsi che mangiassi e magari che il pasto fosse piacevole, non lo davo per scontato.
Forse era strano.
«Di cucinare sempre per me» dissi un po' a corto di fiato e sottovoce.
«Non devi ringraziarmi proprio di nulla, dove sarai domani sera?»
«Mi hanno invitato a una cena a casa di un' amico»
«Un tuo amico?»
«Diciamo così»
Il forno suonò e Derek si alzò subito per uscire le lasagne, mi avvicinai alla sua postazione sul ripiano della cucina dove prima stava leggendo varie scartoffie, sotto tutte le carte vidi un giornale, riuscii a scorgere solo poche parole e una data risalente a parecchi anni fa.
Qualcosa dentro di me mutò e iniziai ad avere un pensiero.
Provai a sfilare il giornale da sotto i fogli.
«È pronta!»
Mi scostai immediatamente dai fogli, provando a zittire la mia curiosità e l' angustia che mi avevano presa alla sprovvista, provai a reprimere quei sentimenti.___
AlyaLidia e Maria avevano quasi finito di preparare tutto, la cena era pronta.
Espirai profondamente, sentendo un tremore interno che mi faceva sudare freddo.
«Luke non riesce a riprendersi, lei era un mostro»
La parole dei ragazzi mi risuonarono in testa.
«Urlava ore, un giorno interno, a volte giorni»
Lei mi aveva mentito, con quei toni dolci, colmi di affetto, con le occhiate rassicuranti e la promessa che dopo Adeline non mi avrebbe lasciato.
Quei giorni erano un' inferno, avrei dovuto accettare ciò che era successo, ce lo avevo in faccia, davanti ai miei occhi.
E mi sentivo stupida a provare dolore per lei, in confronto a loro non mi sarei dovuta sentire così.
Avevo perso zia Victoria.
Logan scese la scalinata di marmo, sarebbe stata una cena movimentata, piena di tensione e di menzogne. Avrei visto mia zia, la meravigliosa donna che mi aveva cresciuto, mentire spudoratamente riguardo al mostro che era stata, davanti a loro, davanti a me. Perché lei non sapeva che io sapevo tutto, lei non lo immaginava neanche e doveva proteggere la sua immagine, doveva proteggere
Un odio profondo nei suoi confronti esplose dentro di me e i ricordi delle parole di Eron e Hawk riemersero.
Mi soffocarono.
Logan, in giacca e cravatta, con una camicia grigia che gli fasciava il petto solido, mi si mise davanti gli occhi.
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In the Shadows
Teen FictionSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...