Un patetico gorgoglio riecheggiò nella gelida aria della notte, perdendosi nell'immensità del cielo stellato dell'Alaska; schiacciato contro la ruvida superficie del Nemeton, Albert Gambit fissò debolmente le iridi scarlatte della sua assalitrice mentre una singola lacrima abbandonava il suo occhio sinistro. Percepiva gli artigli della sconosciuta muoversi lentamente nell'addome, tagliandogli e squarciandogli i tessuti, ma quel dolore fisico era nulla in confronto a quello percepito nell'animo; solamente pochi istanti prima, infatti, era stato costretto ad assistere passivamente alla morte della sua Compagna che ora giaceva ai suoi piedi, la gola squarciata da quelli che fino a quella stessa mattina considerava degli alleati.
"Al, non mi piace questo Branco di Alpha. Sarò solamente un'umana ma il mio sesto senso mi grida contro; per favore, allontanali. Fallo per il bene del TUO Branco." gli aveva detto una settimana prima ma lui l'aveva ignorata, dicendole che il suo lupo era tranquillo in loro presenza; l'aveva pagata a caro prezzo quella decisione e quelli che si erano presentati come amici si erano rivelati per quello che erano veramente: degli assassini a sangue freddo e assetati di potere.
Improvvisamente, il legno alle sue spalle vibrò violentemente per alcuni istanti e Albert percepì il proprio cuore saltare diversi battiti mentre un'innaturale debolezza lo avvolgeva da capo a piedi; nello stesso istante le iridi del mostro che lo teneva schiacciato brillarono minacciosamente, il rosso scarlatto s'incupì maggiormente divenendo nero per un singolo, interminabile istante. Un boato esplose attorno a loro e il Nemeton iniziò a morire rapidamente, una nuvola di foglie ingiallite si staccò dai rami improvvisamente secchi e caddero al suolo; l'antico albero parve rattrappirsi su sé stesso, morendo insieme al suo protettore. Albert illuminò per un attimo le iridi e spalancò le labbra, emettendo un ultimo flebile sospiro, e la luce abbandonò definitivamente i suoi occhi; sorridendo maleficamente, la mannara estrasse la mano insanguinata e scoppiò in una fragorosa risata che riecheggiò in tutta la riserva.
Vibrando di potere, la donna si voltò verso gli altri due licantropi, che fino a quel momento erano rimasti immobili a fissare il macabro scenario, e si avvicinò ancheggiando sensualmente; il piccolo Branco illuminò le iridi in sincrono mentre le labbra si tiravano in strani sorrisi. Uno di loro, un uomo sulla quarantina calvo e ben piazzato, si sollevò dalla sua posizione accovacciata e mosse la testa da una parte all'altra, facendosi schioccare il collo; accanto a lui, seduto elegantemente su un masso sporgente, si trovava il membro più giovane. Sembrava avere undici o dodici anni, con capelli bianchissimi sistemati in un caschetto infantile e il volto talmente pallido da sembrare fatto di porcellana; l'ultima, invece, era un'avvenente donna di vent'anni con vaporosi ricci neri e dai vestiti succinti. Un estraneo, vedendo il trio, avrebbe pensato di star fissando una prostituta, il suo pappone e un ragazzino malaticcio; quello sarebbe stato il suo ultimo errore...
Davis era un licantropo Omega che rimase ammagliato dalle vicende di Deucalion e, soprattutto, dalle azioni successive alla sua cecità; si ritrovò a emulare l'Alpha, dal vestiario al portamento, e quando gli capitò l'occasione di unirsi a un pacifico Branco newyorkese non perse tempo nell'attuare il proprio piano. Si fece strada nei ranghi, mentendo e ingannando quei licantropi che gli avevano offerto asilo, arrivando a uccidere la sua Alpha per rubarle il potere; non ci volle molto prima che, uno a uno, i membri trovarono la morte per mano dei suoi artigli. Umani e mannari, adulti e bambini, uomini e donne. Nessuno rimase in vita per poter denunciare quelle atroci azioni e Davis, a un anno dal suo arrivo, percepì nelle sue vene lo stesso potere di Deucalion.
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Hood
FanfictionDal testo: "Erano passati esattamente sei anni dagli eventi del Messico, sei lunghi anni trascorsi a viaggiare per le Americhe alla ricerca di qualche strana creatura sovrannaturale collaborando con Branchi e cacciatori; si era abituato all'idea di...