7.JOYCELYN

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Il giorno successivo, dopo quello era successo con Alec, Drew non mi disse nulla, come se quello che era accaduto non dovesse essere una cosa importante.

Come nelle precedenti mattine, preparai la colazione, soltanto che questa volta apparecchiai per tre.
Scese dopo diversi minuti Sean, che differentemente dal roscio, era rimasto un secondo interdetto nel vedere un terzo piatto.
Poi si sedette e iniziò a mangiare senza proferire parola le sue uova strapazzate.
Io avevo mangiato prima di loro.
Mi ero svegliata prima che l'alba sorgesse. I pensieri continuavano ad affollare la mia mente e quello che era accaduto con Alec aveva contribuito a crearne degli altri.

Venti minuti dopo sia Sean che Drew erano fuori di casa.
Mi presi altrettanti minuti per riordinare e concedermi una bella doccia calda.

Passi diverso tempo ad asciugare i capelli e quando fui pronta ritornai al piano di sotto.
Passi il tempo a leggere, avevo deciso di riprendere in mano i miei libri di scuola. Fortunata che quassù nessuno poteva disturbarmi e agevolata dal fatto che tutti gli altri non fossero in casa riuscì a concentrarmi parecchio.

"Che fai?"

La voce di Drew arrivò dietro alle mie spalle.
Sobbalzai un secondo presa dalla lettura ma quando alzai lo sguardo e incrocia i miei occhi nei suoi mi rilassai.

"Studio"

"Eeh noioso" storse il naso buttandosi a peso morto al mio fianco sul divano.

Stranamente la sua vicinanza non mi diede fastidio.

"Tu come mai già sei qua?" mi trovai a domandare notando la sua maglia sporca e gli scarponi sporchi di neve poggiati sul tavolino davanti a noi.

"Ho pulito l'intera stalla e poi tra poco devo uscire" disse allargando le braccia sullo schienale. Poggiò la testa in quel modo che mi concedesse una visuale completa del suo pomo d'Adamo.

"In effetti hai bisogno di una doccia" lo presi in giro sentendo il suo odore mescolata con la puzza di stalla diffondersi sotto il mio naso.

Drew sollevò la testa per guardarmi meglio.
Il suo cipiglio fu accompagnato dal suo sguardo divertito.

"Ah sì?"

Di colpo lanciò il mio libro da qualche parte e mi trovai la lastra di pettorali spiaccicati alla mia faccia.

"Ehi, ehi che fai!" battei le mani contro di lui.

Non capivo questa loro mania di usarmi come se fossi una bambola. Nonostante le proteste però Drew non si lasciò abbindolare.

"Ti faccio sentire l'odore del duro lavoro" continuava a tenere ferma la mia testa lì.

La maglia sporca giaceva sotto la mia pelle. Non scherzavo quando dicevo che aveva urgente bisogno di farsi una doccia.
La puzza di fango e fieno mi pizzicava le narici ma ciò mi fece trattenere dal riempirlo di parolacce fu il rumore del suo cuore.

I battiti cadenzati palpitavano contro di me. Il suo respiro, sebbene l'odore sgradevole mi tranquillizzò e per questo rimasi più di quanto mi aspettai in quella posizione ad ascoltare quando tutto questo mi facesse piacere.

"Sei per caso svenuta?" la presa in giro di Drew però mi risvegliò e solo a quel punto mi sollevai trovandomi faccia a faccia con lui.

"Ah-ah" imitai una risata prima di arretrare e ripristinare le distanze.

"Sean dov'è?" domandai alzandomi per riprendere le mie cose.
Dovevo trovare una distrazione.
Drew sollevò le spalle senza aggiungere altro ma nel momento esatto apparve proprio lui.

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