CAPITOLO 62

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Essere buoni è facile,

ciò che è difficile è essere giusti.

Victor Hugo

1 ANNO PRIMA

DEMON'S POV

Cody ha insistito per accompagnarmi nonostante io abbia fatto di tutto per convincerlo a restare a Vancouver. Ho anche scoperto che è un bugiardo degno del premio Oscar come miglior attore protagonista perché, lo stronzo, ieri ha ceduto e mi ha promesso che non sarebbe venuto a NY con me invece ha fatto l'esatto contrario.

Ieri sera, dopo che sono uscito dalla sua stanza di dormitorio, dopo ore di convincimento, ha tirato fuori la sua valigia già pronta da sotto il letto, è andato all'aeroporto ed è arrivato qui.

Quando questa mattina sono atterrato, mio padre che era venuto a prendermi, mi ha chiesto per quale motivo non fossi partito ieri pomeriggio insieme a Cody e così ho scoperto la sua malefatta.

Devo confessare che, per quanto mi abbia indispettito la sua testardaggine, sono stato felice di saperlo qui. Vedere come lui tenga a me, voglia sostenermi e starmi accanto, è davvero d'aiuto.

Cody continua a camminare avanti e indietro per il corridoio del tribunale dove ci hanno relegati in attesa dell'arrivo della famiglia Harper e del mio avvocato che Roy mi ha informato di aver trovato.

"È il migliore della città, Demon" ha borbottato ieri sera quando è venuto a casa mia per informarmi della situazione. Mi sono limitato a un cenno d'assenso e un ringraziamento.

« La tua fidanzata non poteva avere un fratello meno stronzo? >> sbotta Cody fermandosi a due passi dal mio viso

« Cody... >> lo rimprovero << lascia stare >>

« Tu sei troppo buono. Sean meriterebbe un bel pugno sul setto nasale >>

« Vuoi procedere tu? >> chiedo sarcastico << io vorrei evitarmi un'altra denuncia>>

Scuote la testa prima di riprendere con la sua camminata concitata che mi fa solo girare la testa ed aumenta la mia ansia. Mi guardo attorno in attesa di scorgere qualche faccia famigliare.

« Demon! Cody! >> ruoto di scatto la testa verso sinistra da dove proviene la voce di Stella

Mia sorella, che in questo momento dovrebbe essere nel New Jersey all'Università di Princeton, si dirige a passo svelto verso di me. Mi circonda il collo con le braccia e mi stringe forte. Le circondo i fianchi e lascio che la mia testa si depositi sulla sua spalla, il naso nell'incavo del suo collo per respirare il suo profumo.

Quello dolce e fruttato che sa di casa, che ha il potere di calmarmi tutte le volte che mi sento agitato e fuori posto. La stringo forte mentre lei mi picchietta contro la schiena fintamente arrabbiata.

« Perché non mi hai detto niente? >> domanda con voce rotta << Perché non me lo hai detto? >>

« Non volevo farti preoccupare. È tutto a posto topolina >>

« Non è tutto a posto, Demon >> replica indispettita << sei in un tribunale, cazzo!>>

« Le parole, Stella >>

Mi lancia un'occhiataccia prima di staccarsi da me e voltarsi verso Cody per lascargli un abbraccio.

« Ciao Pedy >>

« Ciao Naleli >> borbotta di rimando Cody lasciandole un bacio sulla guancia

Scuoto la testa divertito dal loro continuare a chiamarsi con quegli stupidi soprannomi che si sono affibbiati fin da bambini. Chissà se Stella è consapevole della cotta stratosferica che aveva Cody per lei in seconda elementare.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora