8.SEAN

136 13 3
                                    


Ehilà,
Scrivo prima di lasciarvi alla lettura per avvisarvi che di tanto in tanto ci saranno anche altri POV.
Ricordo di non soffermarsi alle apparenze...
Joy è frutto di indecisioni e controsensi e quindi i sentimenti che proverà non saranno quelli classici a cui siamo abituati🩷
Non posso fare spoiler sennò che senso avrebbe? 🤐
Comunque spero che finora vi stia piacendo la storia e...grazie per la pazienza 🙃😘


La vita mi aveva riservato diverse delusioni e continuava a mettermi a dura prova e continuava a farlo.

Avevo fatto una pessima scelta nel farla venire a stare qui.

Non le facevo bene, riuscivo a malapena a tener a bada i miei sbalzi d'umore. Drew cercava costantemente una provocazione e Alec... Dio santo.

Alec non c'era mai.

E più il tempo passava più non ero in grado di instaurare un legame con lui. Da molto tempo ormai non riuscivo più a vedere un futuro per me, per i miei amici.

Mi stava sfuggendo tutto dalle mani.

Gettai via le coperte.

Avevo dormito una merda nonostante avessi tutto il letto per me.

Janin non trascorreva la notte da quel giorno in cui Joy l'aveva vista uscire dalla mia stanza.

Che ipocrita.

L'avevo accusata di voler saltare da un letto all'altro quando ero il primo che cercava di trovare chi mi scaldasse le lenzuola quando avevo bisogno di distrazione. Tra le altre cose, il sesso con Janin era diventato noioso. Non abbastanza da mettere a tacere i miei pensieri.

Mi sfregai il viso con le mani. Non sapevo affatto cosa cazzo stavo combinando. Di certo mettermi in casa un'adolescente traumatizzata dalla morte di sua madre non era stata una scelta saggia.

Mi misi seduto gettando le gambe fuori dal letto, poi mi alzai afferrando i pantaloni di una tuta e me li infilai.

Non avevo avuto nessun legame con Isabel Price.
Ricordavo ancora il giorno: aveva molti meno anni del mio vecchio e quando me l'aveva presentata aveva lo sguardo da "ho trovato la gallina dalle uova d'oro e tu non me la porterai via".

Avevo odiato la loro decisione fin dal primo istante.

Donne giovani come Isabel Price potevano dare ben poco e ora che avevo conosciuto sua figlia avevo solo un ultimo desiderio in serbo per lei.
Volevo che quella donna fosse solo orgogliosa di lei perché se Joycelyn non riusciva neanche a portare una conversazione senza bloccarsi nel dire quello che realmente pensasse era solo colpa sua, perché era proprio l'assenza di sua madre averle fatto sviluppare la convinzione che nessuno avesse voglia di star ascoltare cosa avesse da dire.

Questo mi faceva venire voglia di spaccare qualcosa in testa a Isabel Price.
Doveva baciare in terra ad avere avuto una figlia come lei piuttosto che una scapestrata frutto di una banale e squallida scappatella con l'addetto del parcheggio di un campo di golf.

Come facevo a saperlo?

Prima della tragica fine, l'ultima volta che li vidi stavano litigando . Dopodichè il passaggio successivo fu vederla montare su una decapottabile e senza neanche ipotizzare diversamente non ebbi più notizie di lei.

Odiavo quella donna.

Ognuno di noi aveva avuto la sua dose di errori e Isabel doveva essere la sua rinascita non la sua morte.

Non avevo mai smesso di sentire quel dolore e me ne resi conto quando scoprì che lei ormai non c'era più.

Se ne era andata ma i ricordi erano ancora tutti lì.

LoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora