Tre

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Riassunto capitolo precedente: Talyssa ed Amber vanno a fare colazione insieme, finché poi non sopraggiungono i loro amici. Amber ha dei comportamenti strani, soprattutto quando, dopo aver scoperto che Tara è stata aggredita ed è finita in ospedale, Talyssa rivela di avere il numero di telefono di Sam. 

Avvertenze: si parla di un bacio tra un minore (16) e un maggiorenne (20). Ci tengo a specificare che tra di loro non avviene nient'altro se non un bacio, non c'è niente di esplicito né accennato né lasciato all'immaginazione del lettore. Perciò, pur non essendoci nulla di sessuale oppure una gigantesca differenza d'età tra i personaggi, ho preferito inserire questo avviso poiché non vorrei che urtasse la sensibilità di qualcuno né tanto meno posso sapere come interpreterete la scena (come qualcosa di assolutamente normale oppure no). Dunque, better be safe than sorry.

Subito dopo aver terminato la chiamata con Sam, ci preparammo per andare a scuola. Era difficile il pensiero che quella giornata sarebbe dovuta continuare in modo normale, come se non sapessimo che l'ennesimo emulatore era venuto fuori ed aveva preso di mira una nostra amica e quindi, forse, anche noi. Cercammo di fare il nostro meglio per comparire normali, anche se vedevamo delle macchine della polizia passarci davanti seppur con le sirene spente, forse per non spaventare nessuno. Mi stupiva che la notizia non si fosse diffusa, soprattutto in una città come la nostra dove drammi del genere catturavano l'attenzione di chiunque.

<<Quindi...come facevi a sapere come rintracciare Samantha?>> chiese Amber. Distolsi l'attenzione dal finestrino, dove dall'altra parte della strada un poliziotto camminava con le mani sulla cintura verso un gruppo di ragazzi. Erano arrivati nel parcheggio della scuola molto più in fretta di noi ed avevano già iniziato a fare delle domande ai ragazzi. Noi, pur essendo arrivate, eravamo ancora sedute in macchina. Chad ci aveva avvertito che Wes si era sentito poco bene, dunque si era fermato per permettergli di vomitare e stavamo attendendo il loro arrivo per poter entrare a scuola tutti insieme. L'unione faceva la forza, perciò avremmo fatto fronte unito contro tutti e tutto.

<<E' una lunga storia>> mormorai, incrociando le braccia al petto. Piegò la testa di lato, guardandomi in maniera seria.

<<Sembra che avremo molto tempo>> mi fece notare, inarcando un sopracciglio. 

<<Importa davvero?>> domandai.

<<Certo. Tara ha passato cinque anni a preoccuparsi per lei e tu non ritieni corretto dirle che hai il numero di telefono di sua sorella>> borbottò.

<<Ah, è questo che ti interessa, vero?>> esclamai, alzando gli occhi al cielo. Sapevamo entrambe che era solo gelosa, proprio in quel momento Tara non le interessava affatto.

<<Okay. Mi preoccupa che, oltre ad aver tenuto nascosto alla nostra amica che sapevi come contattare la sorella, tu abbia il numero della persona per cui mi hai confessato di avere una cotta. Mi rende davvero una cattiva persona volerlo sapere?>> disse, stringendo le sopracciglia. Sospirai, chiudendo gli occhi con forza. 

Due anni prima

Quando papà era andato via, lasciandoci improvvisamente da soli, sua sorella si era dimostrata molto disponibile con noi. Sapeva che mamma era figlia unica, dunque non c'era nessuno che potesse occuparsi di lei e, per evitare che fosse in difficoltà nel primo periodo in cui ci abituavamo a vivere senza un uomo in casa, mia zia decise di venire da Sacramento a farci visita per poterci aiutare. Da allora, pur tenendo sempre conto della distanza, era diventata una figura presente e costante nella nostra vita. Finché poi, l'estate in cui compii sedici anni, zia Rosaline propose a mamma di farmi passare le vacanze con lei. Stranamente, mia madre aveva accettato quasi subito, dicendo che me lo meritavo. Così, salii sul treno e mi recai a Sacramento, pronta a passare un'estate definitivamente diversa. 

Scream for me, pretty girl Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora