Prigione d'amore

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La roccia era fredda e umida contro la schiena di Lucy ma la ragazza accettava quei brividi gelidi sulla pelle con estremo piacere. Quel muro contro cui era adagiata sembrava essere l'unico appiglio a tener al sicuro la sua mente razionale, senza lasciare che questa si perdesse ad elaborare pensieri su pensieri nel disperato tentativo di valutare quella situazione fuori da ogni canone normale. Vedere Gray davanti a lei, vederlo in quello stato, l'aveva sconvolta nonostante l'avvertimento di Natsu.

Nella cella risuonava il ticchettio che il piede della maga produceva sbattendo sul pavimento ritmicamente, quel movimento nervoso e involontario veniva guidato dall'ansia che corrosiva stava scavando attraverso il senso di smarrimento e delusione. Non avrebbe mai creduto di vedere uno di loro dalla parte del male. Si era sentita persa davanti a quello sguardo freddo così distante e il suo cuore si era spezzato quando i due amici avevano iniziato a combattere tra loro. Certo loro erano soliti picchiarsi e litigare per ogni cosa, ma questa volta era tutto diverso, perché era vero.

Se prima di vedere Gray aveva piena fiducia in Natsu e in ciò che le aveva promesso, adesso era preoccupata per lui. Come avrebbe reagito capendo di non poter fare più niente per salvare il compagno d'infanzia? Non si sarebbe arreso, di questo ne era sicura. Per quanto tempo fosse passato da quando lui l'aveva abbandonata con un semplice foglietto scarabocchiato ed entrambi fossero cambiati, era sicura che in questo il carattere del Dragon Slayer fosse sempre lo stesso. Ma questa qualità lo avrebbe solo portato a logorarsi in una ricerca senza via d'uscita, lo avrebbe ucciso prima che lui se ne rendesse minimamente conto. Lucy era arrabbiata per questo, anni e anni persi a cercare Igneel ovunque quando questo era proprio dentro Natsu e ora di nuovo, questo disperato tentativo di liberare Gray da qualsiasi cosa lo stesse manovrando.

Possibile che il rosato non potesse trovare un po' di pace? Forse era stata troppo egoista nell'accogliere la sua proposta di riportare la gilda indietro. Avrebbe dovuto prima valutare tutti i contro e non solo gioire e scordarsi in un attimo quell'anno passato nel recuperare ogni voce e informazione sui suoi amici senza però fare nulla di concreto. Del resto come si può resistere al sorriso di Natsu? Lei di certo non lo sapeva.


<< Maledetto Gray... >> disse Natsu con tono imbronciato seduto in un angolo ad osservare cupamente le sbarre << Che gli sarà preso? >>

Lucy lo osservò preoccupata sospirando, i suoi più grandi timori stavano prendendo forma. Natsu si stava già corrodendo nel tentativo di riportare tutto come prima. Lei lo sapeva bene però, che niente sarebbe stato come un anno fa. Lo stesso sentimento che lei provava nei confronti dei suoi vecchi compagni di team non era più puro come una volta, adesso il dolore e il rancore ne spezzavano la superficie. Sospirando si staccò da quel muro che troppo le ricordava la freddezza che aveva sentito nello sguardo del mago del giaccio e si inginocchiò vicino a Happy che preoccupato continuava ad osservarla sperando che la magia di quella Mary non avesse ripercussioni sul suo fisico. Nel profondo il gatto blu le voleva bene e la vedeva un po' come una mamma, dolce, premurosa, severa e razionale. Si, le sarebbe piaciuta Lucy come madre, si sarebbero divertiti tanto e avrebbero mangiato tanto pesce assieme anche se poi l'avrebbe sicuramente ribeccata sul suo peso.

<< Deve esserci qualcosa sotto, un perché. Forse quel marchio... >> la maga non osò guardare in viso il Dragon Slayer, puntò lo sguardo su quelle sbarre come nel tentativo di scorgerci il loro vecchio amico << Oppure è sotto il controllo di qualcuno, sempre che non sia posseduto da qualche demone. >>

Di sottecchi riportò gli occhi sulla figura tesa di Natsu sperando quasi che con le sue inutili e per nulla rassicuranti parole fosse riuscita ad aiutarlo. Se davvero l'idea di Gray posseduto fosse stata vera, chi lo stava manovrando? Come avrebbero fato a farlo tornare in sé? Certo prima dovevano uscire di lì e liberarsi dei sigilli che gli impedivano ogni tipo di magia. Scosse la testa, quello non era il momento di lasciarsi abbattere dallo sconforto, dovevano reagire. Sovrappensiero spostò l'attenzione su Happy che stava imitando la posizione del mago del fuoco in tutto e per tutto.

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