[COMPLETA]
Dove Eun e Jisung si incontreranno in una semplice palestra di judo nella periferia di Seul e conoscendosi dopo vari malintesi si faranno spazio ognuno nel cuore dell'altra.
Dalla storia:
"Perché?" chiese improvvisamente con fare infasti...
Sentivo il mio povero cuore il cui battito accelerava sempre di più, fin quando il ragazzo si decise a parlare.
"Buonasera principessa, ma come sei bella questa sera" sorrise divertito dalla mia espressione piena di stupore. Mi ricomposi velocemente prima di rispondergli. "Buonasera a te" "Dove mi porti di bello?" chiesi curiosa. "Sali sulla Jisungmobile e lo scoprirai" sghignazzò.
Feci come il moro mi consigliò, e dopo essersi messo la cintura, inserì e girò le chiavi, accendendo la macchina.
Durante il piccolo viaggio dalla meta sconosciuta non parlai, ero troppo curiosa di sapere cosa nascondesse il sorriso che era rimasto per tutto il tempo sopra il viso del ragazzo al mio fianco.
Dopo un po' mi resi conto che forse lo stavo fissando da troppo tempo, così posai il mio sguardo su ciò che tenevo in mano, la splendida rosa bianca che mi aveva porto poco prima.
Era davvero splendida, e per di più era il fiore che adoravo in assoluto. Per me il bianco dei petali rappresenta l'innocenza e la purezza, l'amore puro e spirituale. Le rose bianche simboleggiano l'amore indissolubile, l'unità tra due persone e il loro essere inseparabili. La sua tonalità così chiara la rendeva particolarmente sofisticata e raffinata ai miei occhi. Un amore importare, e difficile da esprimere a parole.
Jisung aveva assolutamente oltrepassato le mie aspettative.
Persa tra i miei pensieri non mi ero accorta che eravamo arrivati, ritornai in me solamente quando Jisung aprì lo sportello dalla mia parte. Imbarazzata scesi cautamente dall'auto mentre il ragazzo mi porse gentilmente il braccio, facendo si che potessi mettermi sottobraccio con lui.
Nessuno si era mai comportato in tal modo nei miei confronti, ma non era la prima volta che quello stupido ragazzo mi faceva sentire così speciale. Mi sentivo trattata come una principessa.
"Ti starai chiedendo dove ti ho portata" interruppe nuovamente il mio flusso di pensieri. "Direi di si" dissi timidamente alzando lo sguardo verso di lui. Lui mi stava guardando con occhi luccicanti e un sorriso da favola.
Per la seconda volta in una sola giornata, rischiavo di avere una tachicardia. Il mio cuore batteva all'impazzata e minacciava di non fermarsi. Mi sentivo terribilmente affascinata da lui, a partire dall'aura che emanava e dal suo carattere così imprevedibile. Dal suo tutto. Ormai il mio cuore era suo. Se lo era preso senza neanche chiedere il permesso.
Senza scollare gli occhi da me rispose dopo un po'. "È un posto speciale" "Lo hai già detto se non sbaglio" risi sotto ai baffi. "Tra un po' lo saprai"
Dopo aver camminato per qualche minuto ci fermammo davanti posto di noleggio di auto, pieno di macchine di ogni tipo. Jisung mi disse di aspettarlo un attimo fuori e così feci senza fiatare. Ero davvero molto curiosa di sapere cosa tramasse il ragazzo.
Dopo circa un quarto d'ora vidi il ragazzo correre verso di me con un largo sorriso stampato sul viso, mentre agitava la mano destra, che conteneva qualcosa di grande e luccicante. Man mano che si avvicinava capii che erano chiavi. Una volta che Jisung mi affiancò mi prese per mano, tirandomi con sé alla ricerca di ciò che aveva affittato.
"Penso che sia un po' fuori di testa lo sai" dissi leggermente sconvolta. "Forse hai ragione, ma si vive una volta sola sai?" disse aprendo la porticina di un camper di piccole dimensioni. Mi lasciò entrare per prima, permettendomi di esplorare.
C'era letteralmente tutto ciò che poteva servire per vivere. Un piccolo divano, una cucina e un tavolo di piccole dimensioni, e in fondo a tutto, un letto matrimoniale dalle lenzuola candide.
"Beh mettiti comoda, ora si parte" disse battendo con la mano accanto al sedile del guidatore dove si era accomodato poco prima. Dopo averlo raggiunto si decise a mettere in moto il camper, e filare via dal parcheggio.
Prese l'autostrada e uscì da Seul in un batter d'occhio. Ci ritrovammo velocemente in vasta campagna, ma non ci fermammo finché il ragazzo non trovò un bosco abbastanza fitto e vicino a un laghetto.
"Mi stai portando in qualche posto strano per uccidermi?" "Nah" disse scendendo dal camper. Lo imitai e lo raggiunsi subito dopo. "Cosa ne farai del mio cadavere" "Non mi servi morta principessa" sorrise prendendo un grande telo dal bagagliaio, stendendolo per terra.
"Potresti prendere le pizze nel frigo per favore?" Annuii rientrando velocemente nel camper per prenderle, riuscendo poco dopo.
Guardai il ragazzo seduto sul telo mentre osservava con occhi sognanti il tramonto. Non avevo idea di che ore fossero, ma sembrava che le giornate si fossero allungate. L'estate era ormai alle porte, ma nonostante ciò c'era un piacevole venticello fresco.
Lo raggiunsi sul telo con le pizze in mano mentre lui mi faceva spazio.
"Qui ci venivo sempre con la mia famiglia quando ero piccolo." "È un posto stupendo Jisung..Non mentivi riguardo al posto speciale" gli feci l'occhiolino. "Mi sono sempre sentito profondamente collegato alla natura e alla terra, e starci nuovamente a contatto dopo cosi tanto tempo, con te, è una cosa davvero favolosa..." Arrossii vistosamente sotto il suo sguardo, mentre sul suo viso appariva un sorriso sincero. "Mangiamo?" chiese smorzando il silenzio. "Va bene" risposi prendendo il cartone di una delle due pizze, poi aprirlo, rivelando una semplice margherita. "Eun quella è la mia" "Ups, scusami" gliela porsi subito mentre lui mi passò l'altro cartone della pizza. Lo aprii e guardai stranita la pizza con la mozzarella e i funghi, chiedendomi come facesse il moro a sapere la mia pizza preferita. "Come mai quella faccia?" sorrise grattandosi il capo. "Come fai a saperlo che è la mia preferita?" "Segreto?" scoppiò a ridere.
Cominciammo a mangiare osservando gli ultimi minuti di sole mentre la luna e l'oscurità cominciavano di dominare il paesaggio ormai notturno.
Una volta che il sole andò via alzai lo sguardo verso l'alto e meravigliata mi persi nella marea di stelle sopra di noi.
Sentii le braccia di Jisung cingere la mia vita, così abbassai lo sguardo permettendo ai nostri occhi di incatenarsi.
"Sei stupenda Eun.."sussurrò quasi cercando di non disturbare il silenzio che ci circondava. "Grazie" risposi con lo stesso tono di voce arrossendo leggermente. Si avvicinò leggermente al mio viso per poi bloccarsi. Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie. Mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Guardai le sue labbra, che ora come non mai sembravano più irresistibili del solito. Presi coraggio, e prima che lo avesse fatto lui, premei le mie labbra sulle sue. Le assaporai tramite il bacio desideroso e passionale che ormai desideravo da troppo. Jisung era sorpreso dalla mia azione, ma ricambiò quel bacio nonostante tutto, quasi disperatamente.
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