La mia paura
una sera
me la ritrovai
seduta a tavola
Davanti a me
Cenai con lei
e il cibo
Mi sembrava cenere
In gola
Era una donna
O forse non lo era
Dai capelli come paglia
Le unghie affilate
Pronte a farmi sanguinare
Il viso arido
Vestita di stracci
Un ghigno cattivo
Sotto a quelle pezze
Ti ho visto il cuore
Che altro non era
Che un pezzo di carbone
E i tuoi occhi
Tizzoni ardenti
Perchè mi guardi così?
Non ti basta ancora?
Mi hai consumata
Fino ai nervi
Nel tuo piatto ci sono
Le mie ossa rotte
Nel tuo stomaco
Il mio sangue
Che ho pianto
Mentre cercavo
Di sfuggirti
E se anche adesso
Che mi sono ridotta
Ad essere la tua ombra
Forse non mi resta altro
Che invitarti a cena
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Pillole di poesia
PoetryUna raccolta di poesia, per sopravvivere alla quarantena con l'arte tra le mani