I Was Right To Leave Again

XIII

"Allora Kayla stenditi sul lettino come ogni altra volta, lì c'è il panno da poggiare sulle gambe." Mi dice il dottore e io faccio come mi dice, mi metto sul lettino e mi alzo il vestito poi prendo il panno e lo poggio sulle cosce sotto la pancia, me l'accarezzo e sorrido.

"Sei ansiosa?" Mi chiede e io annuisco torturandomi le labbra con i denti.

Mi mette il gel sulla pancia e poi inizia a fare l'ecografia.

"Allora, è una bella femminuccia." Sorride e io guardo Josh sorridendo, non so perché è stato istintivo, la visita continua ancora per un po' e poi il dottore mi da l'ecografia, io mi ripulisco e mi abbasso il vestito e sorrido a Josh, ringrazio il dottore e poi usciamo andando in macchina.

"Kayla." Mi giro verso Josh, ha uno sguardo serio e la cosa mi preoccupa penso ci sia qualcosa che non va.

"Jo, che succede?" Gli chiedo guardandolo preoccupato.

"Hai presente quando ti ho detto che voglio fare parte della vita della bambina?" Mi chiede e io annuisco non capendo dove vuole arrivare con questo discorso.

"Non è vero,"

"Cosa?" Chiedo sconvolta.

"Io non voglio fare parte della vita della bambina ma della vostra, tu mi piaci dalla prima volta che ti ho vista, quando ci siamo incontrati quattro mesi fa e ti ho detto che dovevo dimenticare una ragazza eri tu, ma io non ce l'ho fatto non ti posso dimenticare Kayla." Josh parla a raffica, come se avesse paura di essere interrotto, paura di essere respinto da me.

Lo bacio, non faccio altro, lo bacio e basta, le sue labbra sono così morbide e cazzo morivo dalla voglia di baciarle.

"Mi piaci anche tu." Sussurro sulle sue labbra facendoci comparire su un sorriso. 

Sono passati cinque mesi da quanto io e Josh ci siamo confessati i nostri sentimenti, lui vuole far parte della vita della piccola ma senza farle credere di essere il padre, sarà lei un giorno a decidere se reputarlo suo padre o meno e sono pienamente d'accordo con la sua scelta. 

"Amore." Lo chiamo e lui si gira a guardarmi, sta cucinando, io ho una pancia enorme e il giorno del parto è alle porte, mancano due giorni ma già sento delle piccole contrazioni, per ora nulla di grave o di troppo forte, penso siano degli avvisi anche perché le acque non mi sono ancora rotte.

"Stai bene?" Mi chiede, Josh è in perenne allerta, pronto per scappare in ospedale, la mia borsa è accanto al portone, pronta per l'occorrenza e lui ha sempre le chiavi della macchina in tasca.

"Si amo, ho solo voglia di un bacio." Lui sorride e si avvicina lentamente a me, mi bacia dolcemente e io metto le mani attorno al suo collo.

"Ti amo." Sussurra sulle mie labbra e sorrido, ricordo ancora la prima volta che ce lo siamo detti.  

*Inizio Flashback*

E' sera, siamo sul letto a vedere un film, sono abbracciata a Josh con la testa appoggiata tra il suo petto e la sua spalla. lui con il braccio destro mi cinge dolcemente la vita e la sua mano è appoggiata sul mio pancione, oramai sono al settimo mese di gravidanza, guardando il film scoppio a piangere in silenzio e Josh se ne accorge subito.

"Piccola che succede?" Mi chiede preoccupato, è molto apprensivo nei mei confronti ma so che lo fa per me e la piccola, ci vuole bene e non vuole che ci succeda nulla.

"Nulla." Sussurro asciugandomi le lacrime, mi sento patetica a piangere per uno stupido film, ho vissuto cose ben peggiori e non ho mai pianto.

"Non mi mentire, è successo qualcosa?" Mi chiede ancora una volta e io nego con la testa.

"No, è solo per il film..." Sussurro con vergogna e lui sorride baciandomi la testa.

"Mi hai fatto preoccupare piccola, è normale che piangi, hai gli ormoni sballati, non devi sentirti imbarazzata." Mi sussurra dolcemente.

"Sono una frana." Sussurro.

"Ti amo proprio perché sei una frana, la mia frana." Sussurra.

"Cosa?" Chiedo guardandolo stupita.

"Ripetilo." Affermo.

"La mia frana?" Chiede non capendo.

"No quello che hai detto prima."

"Che ti amo?" Mi chiede e io annuisco.

"Ti amo da morire Kayla Katherine Scott."

"Ti amo anche io Josh Ryan Smith." Sussurro sorridendo.

*Fine Flashback*