Erano nati tutti e tre sullo stesso albero, in una piccola radura del Bosco Quieto.
Primo fra tutti Rametto.
Ultimo figlio di Papà Ramo, era cresciuto sano e forte, sempre pronto a scherzare.
Alto quanto il palmo di una mano, aveva un grazioso fiore bianco sopra la testa, che portava a mo' di capello.
Per secondo c'era Trillo, il pettirosso.
Il nostro amico era nato da un piccolo uovo blu.
Viveva insieme a genitori e fratellini in un nido su Papà Ramo. Aveva uno strano occhio azzurro, come se gli fosse rimasto incastrato dentro un pezzettino di cielo.
Il terzo, e più giovane della compagnia, si chiamava Gelsi.
Ed era... una foglia.
Gelsi era spuntata fuori da una piccola gemma arcobaleno, proprio tra Rametto e il nido dei pettirossi.
La gemma gli aveva donato la vita e poi si era trasformata in una stella, com'era sua natura, lasciandolo tutto solo.
A lungo le altre creature dell'albero si erano domandate cosa sarebbe potuto uscire da una gemma così bizzarra.
Le lumache chiacchierone avevano già deciso: nulla poteva nascere da quel grumo di colori! La famiglia dei ricci temeva, invece, che qualsiasi cosa ne fosse scaturita avrebbe portato soltanto sfortuna.
Così quando Gelsi apparve con il corpo chiazzato di giallo, rosso, verde e marrone, come un vero minestrone, tutti furono colti da un grande turbamento.
Nessuno aveva mai osato giudicare Trilli per il suo occhio azzurro, intimoriti dall'autorità di Mamma e Papà Pettirosso. Con Gelsi però i commenti si fecero maligni.
I genitori di Trilli e papà Ramo intervennero subito.
"Gelsi fa parte di Albero. Non importa se non è come le altre foglie verdi e lucenti. Tutti noi le vogliamo bene."
E con tali parole misero a tacere ogni voce.
Rametto, Trilli e Gelsi divennero presto amici, tanto che giocavano insieme tutto il giorno.
Rametto amava raccontare barzellette. Gelsi inventava storie d'avventura. E Trillo svolazzava tra di loro spifferando i pettegolezzi che aveva raccolto nei suoi brevi voli intorno ad Albero.
Al calar della sera, gli adulti li richiamavano all'ordine. Lasciavano che Vento e Vecchio Tronco, con cigolii e lenti sospiri, insegnassero loro ciò che c'era da imparare sulla vita: comportarsi bene, dire sempre la verità, essere gentili con tutte le altre creature.
Di notte poi i nostri tre ascoltavano le molte stelle cantare nel cielo.
Luce, luce noi portiam
e con essa pace nel cuore
non puoi avere paura
se dentro te danza l'amore
Con noi gioca, su andiamo
i tuoi occhi si levino accorti
tutti i sogni noi custodiamo
così che il giorno te li riporti.
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39-7-43
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Foglie rametti e ali
Short StoryGelsi, Rametto e Trillo sono tre improbabili amici che vivono nel Bosco Quieto su un grande e antico albero. Una terribile tempesta darà loro l'occasione di partire per un'avventura speciale. Un viaggio che li porterà a scoprire che essere diversi d...