24th; "Parlare".

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"Ma te e Luke, che siete cugini, perché non vi cagate mai?"

E' con questa frase che se ne esce Zayn, interrompendo la cena e facendomi essere il soggetto delle occhiate curiose dei ragazzi.

Zayn è sempre stato quello zitto, che si faceva i cazzi suoi e non chiedeva mai il perché di niente.. Perché cazzo proprio adesso deve iniziare ad essere quello curioso?

Luke mi rivolge un'occhiata preoccupata, come Ashton e Calum; tutti e tre con gli occhi spalancati e riesco quasi a vedere quelle poche rotelle che si ritrovano in testa muoversi a tutta velocità per trovare una risposta valida.

A giudicare dai due minuti passati quelle rotelle stanno andando per niente.

"Uh, io e Luke non siamo mai andati molto d'accordo." Spiego vaga, "quindi i nostri genitori hanno deciso di farmi venire qui per farci legare di più."

"Beh, la cosa non sta funzionando." Dice ovvio Zayn, guadagnandosi cenni di assenso dagli altri ragazzi.

In effetti è vero; sono qui con loro da quasi tre settimane e io e Luke non ci siamo cagati minimamente. I primi giorni, quando provavo ad avvicinarmi a lui, venivo costantemente allontanata, e ci rimanevo piuttosto male. Ma poi ho capito che era semplicemente a causa del fatto che Luke non era e non è a conoscenza della mia vera identità, anche perché io non posso dirgliela, e i miei superiori non vogliono che si scopra.

Mi da fastidio non poter dire ai ragazzi la verità. Loro hanno accettato Avril senza problemi, facendomi integrare con loro come se ci conoscessimo da una vita, e sapere che io gli sto tenendo nascosto qualcosa di così grande non è affatto una bella sensazione.

Ma alla fine non posso neanche fare niente; non possono aspettarsi che io vada lì da loro e come se niente fosse iniziassi a dire "Ehi, sono Natasha, vi ricordate di me? Beh sono qui con il nome di una diciannovenne tutta rose e fiori perché il mio ex migliore amico è diventato uno psicopatico, e vuole dare inizio ad una terza guerra mondiale, ad iniziare dalla vostra morte; ma non preoccupatevi!"

Non penso che questa sia una buona idea, ma devo iniziare a pensare a qualcosa di buono perché più questa storia va avanti e più il segreto si fa difficile da mantenere.

Non so quanto potrò sopportare ancora prima di esplodere.

Sotto gli sguardi confusi dei ragazzi mi alzo, facendo strisciare la sedia contro il pavimento, mentre produce un rumore stridulo. "Io vado in camera, ragazzi. Buona notte." Saluto tutti con un bacio sulla guancia e mi avvio al piano di sopra, lanciandomi sul letto appena oltrepasso la porta della camera.

Non è passato neanche un minuto, ma qualcuno bussa alla porta, facendomi mugugnare assonnata contro il cuscino. "Chi è?"

Non risponde nessuno, ma quando sento il materasso abbassarsi il lato destro capisco che chiunque sia entrato si è anche accomodato.

"E' tutto a posto?" chiede una voce estremamente familiare.

Annuisco leggermente, non trovando nemmeno la forza di parlare.

Harry mi lascia un bacio sulla tempia, sussurrandomi un "Buona notte." e alzandosi dal letto, ma prima che sia troppo lontano lo afferro per la mano, tirandolo sul letto con me.

Prima che riesca a muoversi le mie braccia sono già avvolte al suo collo, e le mie gambe tengono ferma una delle sue. Lo sento ridacchiare contro i miei capelli, prima di stringere le sue braccia dietro alla schiena e avvicinandomi ancora di più -se possibile- a lui.

I nostri petti si alzano in contemporanea, mentre sento il suo profumo avvolgermi lentamente.

Mi è mancato stare tra le braccia di Harry.

Their secret bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora