Le gambe tremano e cedono.

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Alec aprì lentamente gli occhi.

 Non si era reso conto di essersi addormentato lì sull'erba ed ora la sua camicia blu era umida e appiccicata alla schiena. Voltò la testa a sinistra, dove incontrò lo sguardo divertito di Magnus, che si sosteneva la testa con una mano, il gomito appoggiato sul prato.

 "Buongiorno Fiorellino!"

 Alec gli sorrise assonnato. "Alla faccia del giorno, eh!" Poi sbadigliò. Era notte fonda e il numero delle persone nel parco era dimezzato. "Mmm, quanto ho dormito?"

 "Solo una mezz'oretta, non preoccuparti."

 "Cosa? Perché non mi hai svegliato? Ti sarai annoiato." fece Alec sorpreso.

 "Bè, sai, guardarti mentre dormi non è poi così noioso." gli fece l'occhiolino.

 "Magnus..." sospirò rassegnato e divertito allo stesso tempo, mettendosi a sedere e coprendosi la faccia con una mano..

 Lo stregone sogghignò.

 "È tardi. Vuoi tornare a casa?" disse, accarezzandogli la mano.

 "Solo se lo vuoi tu. Per me è uguale, mi basta essere con te."

 Allora Magnus si mise in piedi tendendo una mano ad Alec, che la prese e si alzò.

 Si incamminarono verso il loft di Magnus, ma non prima di essersi dati un dolce bacio.

 Una decina di minuti dopo erano di fronte all'abitazione e dalle dita dello stregone uscivano scintille azzurrine che fecero scattare la serratura.

 Con un calcio il Figlio di Lilith aprì la porta e, dopo aver spinto dentro il Nephilim, la richiuse nello stesso modo.

 Con un gesto repentino lo premette contro la parete, facendo aderire i loro corpi e le loro labbra.

 Alec fu sorpreso di quel gesto improvviso e rise sommessamente sulla bocca dell'altro.

 "Ora bisogna mettere la ciliegina sulla torta, Fiorellino mio." disse, spostando le labbra sul collo e sulla spalla del cacciatore, mordendo delicatamente. In risposta Alec diventò rosso ed emise uno strano verso che fece inarcare un sopracciglio a Magnus.

 "Oh, ma guarda Alexander, la tua camicia è tutta bagnata. È meglio toglierla, prima che tu ti prenda qualche brutto malanno, non credi?" ammiccò malizioso con uno sguardo perverso. Il moro deglutì e, cercando di mantenere un tono di voce fermo e controllato, per quanto sembrasse impossibile, ribadì: "Forse hai ragione, ma... Almeno andiamo in camera da letto, no?"

 Magnus rantolò qualcosa di incomprensibile mentre era intento a torturare il lobo dell'orecchio del suo ragazzo, ma gli cinse la vita e lo condusse verso il letto.

 Lo stregone gettò il Nephilim sulle coperte e, carponi sopra di lui, prese a baciarlo con foga.

 "Ti amo." disse mentre si spostava verso il colletto della camicia di Alec. Slacciò il primo bottone e baciò il suo petto.

 "Ti amo" ripeté, eseguendo i medesimi gesti.

 Fece lo stesso per tutti gli altri bottoni, finché la camicia blu non fu completamente aperta. Alzò il viso e sospirò felice. "Per Lilith, Alexander. Sei la cosa più bella che abbia mai visto. Ti amo, sei la mia vita."

 "Ti amo anch'io, Magnus. Vieni qui ora." ribatté Alec, riportando il corpo dello stregone vicino al suo.

 Magnus sorrise e riprese a baciarlo, mentre con una mano percorreva il suo petto marmoreo segnato dalle rune, fino a sfiorare l'orlo dei pantaloni neri, per poi slacciarne il bottone e abbassare la cerniera, facendo ansimare Alec.

With you I feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora