II

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Ero ad un passo dal cancellare quell'account quando arrivò un messaggio che catturò il mio interesse. Sarebbe bastato un solo istante e tutto sarebbe stato evitato.

A scrivermi nonostante i chilometri di distanza che il social indicava c'era lui, Giovanni. Un ragazzo appena maggiorenne della mia città per la quale da sempre sentivo di provare qualcosa. Un qualcosa di forte e indescrivibile che non avrei mai raccontato a nessuno. Non lo avrei mai palesato neanche a lui.

Come mai proprio lui mi ha contattato su quel profilo? Perché tutto si doveva complicare adesso?

Cercavo con tutto me stesso un pretesto tra quelle bugie sulla quale era basato quel profilo per interrompere quella conversazione, ma tutto era inutile. Parlare con lui mi faceva sembrare in un sogno, una favola e quella sensazione mi spingeva ad andare avanti. 

Era un ragazzo dolcissimo così come avevo notato dal vivo, anche se non mi ero mai avvicinato a lui. Non volevo che notasse il fatto che lo tenevo d'occhio. Mi ero creato un'idea di lui un po' negativa, ma era dovuto al fatto che era fin troppo bello e perfetto, quindi doveva avere qualche difetto a mio parere. Persino ilsuo modo di scrivere ed approcciare faceva perdere la testa, tanto da non farcaso dello scorrere del tempo.

Con lui era difficilissimo rimanere lucido, ma era decisamente chiaro che tra noi si era creata una sintonia particolare. Non era facile per entrambi allontanarsi l'uno dall'altro. Non riuscivamo a stare senza sentirci per più di un'ora.

Ci trovavamo a parlare giorno dopo giorno di tutto con disinvoltura, ridevamo su molte cose e parlavamo di quelli che erano i progetti futuri che ognuno di noi avrebbe voluto realizzare. 

Piano piano la conoscenza diventava sempre più intima, sembrava quasi che questa donna nata sul virtuale e Giovanni si conoscevano da sempre. Più si proseguiva più diventava difficile fermarsi, non riuscivo neanche a volere che tutto ciò finisse.

Delle volte cercava dei modi buffi per giocare e rubarmi delle risposte. Uno dei tanti che tra l'altro preferisco era ispirato alla favola di Cenerentola, ma in versione più attuale e rivisitata.

Mi chiese di immaginarmi in una sala immensa illuminatada una luce soffusa, immaginare di trovarmi di fronte all'uomo dei miei sogni eballare la dolce musica tra le mie preferite. Aggiunse che avrebbe immaginatola stessa cosa anche lui. In quel frangente dentro me sentii un campanellino d'allarmeche mi aiutò a capire cosa volesse dire realmente questo gioco. Bello quantopossibile non poteva proseguire. 

Dovevo inventare una scusa convincente per poter andare via, ma lui chiedeva insistentemente di attendere solo un attimo. Voleva solo sapere le sensazioni che quel gioco mi avesse dato e salutarmi in un modo del tutto originale.

Ovviamente risposi che avrei raccontato tutto al mio ritorno e lui mi disse che avrebbe atteso volentieri per leggere tutto senza attendere altro tempo.

Mi lasciò andare solo dopo aver scritto un "Ti am..."

The playgirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora