Non mi sono mai interessato di quel mondo chiamato Terra, di quegli abitanti chiamati Umani, fino ad ora.
Mio padre stamattina mi ha chiamato nella sua grande stanza, nel palazzo reale fatto di pietre preziose.
All'entrata c'erano delle guardie reali, appena mi hanno visto mi hanno subito fatto capire che mio padre era agitato, cosa strana, anche perché mio padre si agitava raramente.
Entrai nella grande sala, lui era lì, seduto sul suo grande e splendente trono, che un giorno sarebbe diventato mio per eredità.
Mi chiamò dinanzi a se, era visibilmente agitato e preoccupato.
<Padre, cos'è che vi affligge tanto?> gli chiesi con tono preoccupato ma deciso.
<Figliolo, sai bene quanto io ti ami e quanto ami il mio popolo, ma... siamo in serio pericolo...> Mio padre incominciò così, con occhi rivolti al pavimento e un viso cupo.
Non feci terminare il suo discorso perché avevo intuito che se mi avesse fatto chiamare lì voleva dire che aveva bisogno del mio aiuto.
<Padre, chiedetemi tutto ciò che desiderate, se posso aiutare voi e il nostro popolo, farò tutto il possibile.> Annunciai con tono fermo e deciso.
Mio padre continuò.
<Figliolo, so che faresti di tutto per il mio e nostro popolo, ma ciò che sto per chiederti è qualcosa di difficile, pericoloso, e non voglio che mio figlio si faccia del male, anche se questa è l'unica soluzione.>
Io protestai.
<Padre, nulla è difficile per me, se voi volete che io faccia qualcosa, qualunque sia la cosa, per quanto sia difficile, io la farò.>
Mio padre mi guardo con occhi pieni d'ammirazione e mi annunciò.
<Bene figliolo, se questa è la tua decisione, sarò lieto di dirti quale sarà il tuo compito.>
Annuì col capo.
<Bene, devi affrontare un lungo viaggio, dovrai andare sulla Terra, dovrai cercare di far avere pensieri positivi, i ragazzi, gli adulti e persino i bambini si stanno avvicinando pericolosamente al male. E sai bene che il male ci uccide. Dovrai andare sulla Terra, conoscere gli esseri umani, le loro abitudini, le loro vite, i loro pensieri, e spingerli verso il bene. Non affezionarti troppo agli umani. Fa solo il tuo dovere, potrai fare amicizie questo si, ma non innamorarti o non farti venire strane idee. Sei un ragazzo forte e robusto mentalmente, quindi sfrutta ciò a tuo vantaggio. Quando scenderai sulla Terra i tuoi sensi saranno amplificati, sentirai e vedrai cose meglio degli esseri umani, il tuo tatto sarà maggiore, la tua forza aumenterà, anziché avere un corpo fatto di luce avrai un corpo fatto di carne, come tutti gli esseri umani. Il tuo udito si amplificherà, e ti abituerai anche alla gravità. Fai di tutto per farti amare, apprezzare e sopratutto fatti seguire... devi portarli nella giusta direzione, nel Bene. Quando la tua missione sarà completata ti contatteremo e tornerai nella base in cui ti lasceremo. Prima di partire saluterai gli umani con qualche scusa che si beveranno.>
Mio padre terminò il discorso e mi mandò da mia madre, che ovviamente preoccupata come tutte le mamme, mi fece mille raccomandazioni.
Ero felice di andare sulla Terra, mi sarei fatto nuovi amici, anche se non dovevo affezionarmi.
Ero al settimo cielo, forse non avrei dovuto, un viaggio lontano da casa, chilometri e chilometri mi avrebbero distanziato dalle braccia calde e dolci di mia madre e dagli occhi sinceri e affettuosi di mio padre.
Mi sarebbero mancati, forse.
Se vi piace ne sono grata.
Cosa succederà sulla Terra?
A Louis mancherà la sua famiglia?
Riuscirà a fare il suo dovere e non a farsi coinvolgere dalle emozioni?
Scoprilo leggendo il prossimo capitolo.!!!
Ciao, Baci Nadia!! <3