Capitolo 3

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Quando arriviamo nella sala blu della presentazione mi accorgo che per tutta la durata del percorso in macchina non abbiamo scambiato una parola. È una persona strana, assolutamente silenziosa, ma quando parla ogni frase è una scelta, spesso non quella giusta, ma comunque racchiude qualcosa. Inaspettatamente attraversa il salone rallentando il passo e voltandosi verso di me, ormai pensavo si fosse dimenticato di avermi portata con sé

- Vedrà, le piacerà questo mondo - mi tende la mano come per indicarmi dove devo sedermi, io seguo le sue indicazioni ma mi sento confusa. La sua indisponenza e la sua gentilezza sono così opposte da non permettermi di capire chi sia davvero questa persona così strana che ho conosciuto da poche ore. Lo guardo dopo essermi seduta accanto alla prima fila, dove c'è un foglio con scritto Riservato Lanni SPA. Fare parte della Lanni, anche solo come stagista mi riempie di orgoglio, ma un secondo dopo ripenso alle sue parole che con freddezza mi hanno avvertita che non sarebbe durato più di un anno e il pensiero mi incupisce.

- Qualcosa non va? - Lo ritrovo davanti a me, il metro quadro che mi circonda si riempie del suo profumo e della sua espressione nuovamente umana, assolutamente lontano dalla persona distaccata della macchina.

- Sì, grazie. Tutto bene.

- Pensa di essere brava a dire bugie? - mi strizza l'occhio e se ne va. Divento paonazza per l'imbarazzo io che non mi imbarazzo quasi mai, ma il fatto che lui abbia capito come mi sento mi colpisce. In quel momento alzo lo sguardo e lo vedo parlare amabilmente con una donna che ha fatto di tutto per vestirsi e truccarsi come se il mondo dovesse notare solo lei. Sorridono, lei gli poggia una mano sulla spalla avvicinandosi e dicendogli qualcosa all'orecchio. Lui affonda una mano sul suo fianco e ride di gusto. Poi si guardano per un attimo e...

- Salve, Gianni Merci - Mi volto di scatto rispondendo al saluto del ragazzo che sta prendendo posto accanto a me - Sono uno degli editor della sezione narrativa storica della Lanni, tu devi essere la nuova stagista...

- Salve, Glenda. Sì, ma sono arrivata oggi quindi sono più che confusa.

- Immagino ... ti ha catapultata direttamente qui?

- Sì, esatto.

- Tranquilla, lo fa con tutte. Devi essere pronta perchè i primi giorni è così - Quel Lo fa con tutte risuona nella mia testa e stupidamente mi ferisce. Era normale che fosse così, ma mi ferisce. Mi concentro sul mio taccuino, tiro fuori la penna e ascolto Gianni che mi racconta un po' del resto del personale della Lanni. Non guardo più Vincenzo, non voglio guardarlo più. La presentazione inizia e io impongo al mio sguardo di non cercare più un uomo che mi consideri solo l'ennesima stupida stagista da mettere alla prova.

La guardo mentre Gianni si siede accanto a lei, questo in qualche modo mi distrae dal dovere essere gentile con Sonia. Glenda sorride a Gianni e sono certo che mi cercherà con lo sguardo, ma stranamente non lo fa.... la cosa mi infastidisce. È divertente mettere soggezione a una stagista, ma lei sembra come volere essere protetta, nello stesso momento in cui con alterigia solleva il mento, ti risponde a tono e sembra infischiarsene di quello che il mondo intero pensa.

Enardi continua a parlare e arriva il momento del mio intervento. Sarà costretta a guardarmi, almeno in quel momento e lo fa... finalmente lo fa. Mi dà fastidio dipendere in parte dagli occhi di quella piccola ragazza insignificante, insicura ma certa, elegante e piena di quella gentilezza che sembra non volere approfittare della sua bellezza per sentirsi migliore delle altre. Scrive qualcosa nel suo taccuino e un secondo dopo perdo la concentrazione vedendo come accavalla le gambe piegandole poi entrambe sul lato sinistro. Allento il nodo della cravatta mentre la parola passa al responsabile marketing. Io continuo a guardarla, lei no. Gianni le sussurra qualcosa all'orecchio e la fa sorridere. E io perdo la testa. Perdo la testa per una ragazza dagli occhi blu che conosco da poche ore. Sto diventando troppo esigente, non diventano mai mie prima di una settimana, lei invece...

Sorridimi come se fosse buio
e tu fossi luce accesa senza paura.
Sciogli il nodo delle tue gambe

e stringiti a me, come se da medipendesse ogni tuo piacere.Insegna al mondo come fare a meno di tee preparalo a capire che di pelle vivae passione accesa, tu sarai miae non saranno più capaci di sfiorartiperchè ogni cosa che ti appartieneconoscerà il calore vivo del mio toccopazzo di te

L'editoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora