MorMi svegliai di soprassalto, sbarrai gli occhi e mi osservai intorno, ancora col cuore galoppante.
Afferrai il telefono e guardai l' ora. 4:53.
Sospirai e mi scompigliai i capelli, respirai pesantemente, irritata dal medesimo incubo.
Un ricordo riaffiorò proprio quell' istante nella mia mente.
*
«C' era una volta una ragazza e il suo mondo»
La stanza piena di letti era buia, eppure così luminosa ai miei occhi. Qualsiasi piccola fonte di luce, qualsiasi riflesso, risaltava in mezzo all' oscurità.
Mi strinsi le coperte al petto, provando a dimenticare l' angustia che quell' incubo mi aveva lasciato appiccicata alla pelle, asfissiante.
«I palazzi crollavano»
Guardai gli occhioni verdi anch' essi in ascolto.
«e con essi le certezze della gente»
Poi Hawk guardò me, si stringeva al petto il suo orsetto ed io il mio peluche sgualcito a somiglianza di una piccola scimmia.
«il mondo stava diventando nebbia, sottile e tanto futile, le persone si dimenavano, si svuotavano.»
Alzai gli occhi su Eron che sentì il mio sguardo su di lui.
Due occhioni grigi mi sfiorarono i tratti del viso.«sentivano di essere già morte, e il mondo crollava» la voce di Eron riempì la stanza mentre la notte moriva, mentre un paio di occhi verdi e un' altro paio verd' azzurri ne guardavano due grigi, osservavano quelle parole fluire tra le spigolose crepe della realtà per poi aggredirla.
«crollava» dissi io.
«crollava.» aggiunse Hawk.
Eron ci sorrise e lo invitammo a continuare.
«La ragazza rideva e sentiva di essere intoccabile, guardava il cielo invece che i palazzi crollare,».
La sua voce ci cullò, ci spezzo in mille pezzi solo per disintegrarci e rinascere in un' altra vita.«perché lei era viva, ed era invincibile.»
*
Mi alzai dal letto, Black dormiva e per fortuna non lo avevo svegliato.
Gli accarezzai dolcemente e delicatamente la testa, le ombre della stanza ci accarezzavano anch' esse.Mi tolsi ogni indumento, finché il freddo non mi sfregiò la pelle e silenziò la pelle.
Aprii il getto dell' acqua calda finché non mi ricoprì totalmente, cancellando gli incubi, ma non i ricordi.Il passato, non moriva.
___
Erano passate settimane da quella cena, il pensiero delle sue parole, della pelle di Victoria ancora una volta vicino alla mia, così vicina, mi provocava nausea.
Dopo aver passato la mattinata a perfezionare un paio di appunti decisi di andare nell' appartamento di Eron e Hawk che non si trovava lontano da casa di Derek. Presi le chiavi di casa ma Derek si sporse dalla cucina chiedendomi dove andassi.
«Perché un giorno di questi non inviti questi tuoi amici a cena?»
Mi accigliai alla sua proposta.
«Vorrei sapere chi frequenta mia nipote»
Ci pensai su un attimo.
«Ok, si, glielo dirò Derek»
Lui mi sorrise tenero e scomparve dietro l' angolo della cucina.
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In the Shadows
Fiksi RemajaSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...