Capitolo 6

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Grace's pv

Ero appena uscita dalla mia scuola di danza ed ero a dir poco distrutta.
Le mie gambe tremavano, letteralmente.
Ora riuscivo a pensare solo ad una cosa: il mio adorato divano.

Quando uscì dallo spogliatoio, misi il borsone in spalla e presi il cellulare vedendo dei messaggi da parte di Nicole.

Ehi strega, se non sei troppo distrutta, facciamo una maratona dei film di After?

Sorrisi, leggendo il messaggio e decisi di accettare.
Nonostante fossi stanca morta, per lei trovavo sempre il tempo per stare insieme.
Fuori, in macchina mi aspettava mia zia insieme a mia cugina.
Sorrisi d'istinto e mi avvicinai all'auto, salendo al posto libero davanti.
«Ehi bellissima, com'è andata la lezione?» mi accolse con un sorriso a dir poco bellissimo, mia zia.
«Tutto bene zia, grazie per essere venuta» le sorrisi mentre allacciai la cintura di sicurezza.
Mi voltai verso i sedili posteriori notando mia cugina intenta a giocare con la sua bambola e allungai il braccio accarezzandole la gamba.
«Ciao anche a te, piccola peste» sorrisi, ricevendo la sua attenzione adesso.
Si avvicinò a me, legandomi le sue piccole braccia al collo e rise facendo scuotere la mano in un saluto.
Risi anch'io e le baciai la mano.
«Zia accompagnami a casa, dopo devo andare da Nicole» la informai, mentre presi il cellulare e iniziai scrollare i post su Instagram.

«Mh e c'è anche quel ragazzo di cui parli sempre?» mi domandò zia, con un sorrisetto.
Alzai la testa di scatto, arrossendo.
«Ehm, non lo so. Non credo» mi torturai il labbro inferiore, guardando fuori dal finestrino.
Sentì zia ridere e mi accarezzò la coscia.
«Ho capito. Speri che ci sia eh?» continuò mia zia, voltandosi a guardarmi, distogliendo l'attenzione per qualche secondo dalla strada.
«Mh forse. Ma non credo ci sarà» la guardai.
Vedendola ridere di nascosto, automaticamente risi anch'io.
Aveva una risata abbastanza contagiosa e io la adoravo proprio per questo.
Riusciva a farmi sorridere anche quando il mio umore era praticamente sotto terra.


Arrivate fuori casa, stavo per scendere dalla macchina ma mia zia mi guardò e mi puntò il dito.
«Fatti desiderare, piccola donna. Lui deve corteggiarti» mi disse, facendo un sorriso.
«Lo farò zia, ci vediamo questo weekend. Ti voglio bene» sorrisi, per poi uscire dall'auto e andai verso la porta di casa.
Appena mi avvicinai, il ricordo di Michael che mi accompagnava a casa si fece strada nella mia testa, facendomi un effetto strano. Avevo le farfalle allo stomaco.

Con un sorriso sul viso entrai in casa, dirigendomi verso il divano.
Nicole capirà se andrò da lei nuovamente in ritardo.
Mi sdraiai, socchiudendo gli occhi, abbandonandomi in un sonno profondo.

_____

Quando mi svegliai avevo un forte mal di testa, e il mio cellulare vibrava sul tavolo mostrando l'ennesimo messaggio.
Lo presi, accorgendomi dell'orario.
Okay, forse avevo dormito un po' troppo.

Decisi di chiamare Nicole per scusarmi ma appena mi rispose quasi non mi ruppe un timpano.
«Dove cazzo sei Grace? Ti è successo qualcosa?» urlò, e la immaginai camminare avanti e indietro per la stanza.
«No Nicole, stai tranquilla è tutto ok. Mi sono solo addormentata, ero distrutta» mi difesi, andando in camera mia e mi avvicinai all'armadio prendendo dei jeans a vita alta e una felpa che mi arriva all'ombelico.
«Ti sei solo addormentata?! Mi hai fatto preoccupare!» continuò ad urlare, sospirando dal naso.
«Quanto esageri, sto arrivando» dissi mentre lasciai il telefono sul letto con il vivavoce attivato.
Indossati i jeans e la felpa, mi spazzolai i capelli cercando di domarli, ma con scarsi tentativi.
Vorrà dire che li terrò legati in una coda.
«Non ci vieni da sola, è tutto buio. Ho convinto mio fratello a venire a prenderti» fece lei dopo una lunga pausa.

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