16-We're back!

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CHISHIYA'S POV

Quella notte non riuscii a dormire molto, continuai a rigirarmi nel letto e a controllare che Kiyo stesse bene. 

Sapevo che ci eravamo risvegliati, che era tutto a posto e che l'esperimento era riuscito, ma non potevo impedirmi di provare ancora un po' di preoccupazione.

L'idea di chiudere gli occhi mi spaventava; era come se restando sveglio, avevo la certezza che non sarebbe successo niente e che Kiyo sarebbe stata più al sicuro.

Quando le prime luci dell'alba iniziarono ad entrare nella stanza, attraverso le leggere tende, vidi Kiyo stringere gli occhi e sbadigliare; poi si svegliò e si mise seduta.

"Chishiya, non dirmi che sei rimasto sveglio tutta la notte?" Mi guardò, con un mezzo sorriso.

Mi conosceva troppo bene. E probabilmente dovevo avere le occhiaie e gli occhi stanchi.

"Può darsi." Le sorrisi.

"Ma perchè?" Mi chiese, venendo a sedersi sul mio letto, di fianco a me. "Io sto bene. Avresti dovuto riposarti anche tu."

"Volevo solo essere sicuro che non ti succedesse niente." Le misi un braccio attorno alle spalle e le diedi un bacio sulla fronte.

Lei si abbandonò al mio abbraccio e si lasciò coccolare. Anche con quella ridicola vestaglia dell'ospedale e i capelli scompigliati, era bellissima.

"Chishiya?" Disse, dondolando i piedi.

"Cosa?" 

"Ho i muscoli a pezzi." Disse ridendo. "Credo che l'essere stata coricata tutto questo tempo non mi abbia fatto bene."

"Per questo devi fare fisioterapia." Le dissi, dolcemente. "E se vuoi, posso restare qui questa settimana, hanno anche un'ala coi dormitori e-"

"Non serve." Mi sorrise. "E' giusto che torniamo tutti alla normalità e appena mi sarò ripresa, vi raggiungerò."

"Posso almeno venire a trovarti?" Le chiesi, con una mezza risata.

"Non saprei..." Mi prese in giro.

"Che cattiva." E iniziai a farle il solletico. Kiyo lo soffriva tantissimo e ben presto aveva le lacrime agli occhi.

"Basta, basta ti prego." Disse, asciugandosi gli occhi. "Vienimi pure a trovare quando vuoi." Mi sorrise.

"Molto meglio." Le sorrisi anche io.

"Credi che sia troppo presto per la colazione?" Mi chiese, girandosi.

Guardai l'orologio sulla parete. Segnava le 5.27. 

"Si, direi di si."

"Perchè non provi a riposarti un po' allora?"

"Non importa, fa-"

"Chishiya." Mi guardò con aria di rimprovero. L'adoravo quando faceva così. "Devi dormire un po' e io sto bene. Quindi non devi preoccuparti per me."

"D'accordo, ma solo un pochino." Mi arresi alla fine.

Mi coricai e Kiyo si rannicchiò vicino a me.

"Rimango qui, così la smetti di agitarti per niente, okay?" Lo disse con un sorrisetto.

"Non ho niente in contrario." E la strinsi a me.

Sentivo il battito del suo cuore che come una melodia rassicurante, calmava la mia mente. 

Tu-tum, tu-tum, tu-tum. 

Presto, quel suono mi fece chiudere gli occhi e anche il mio corpo si rilassò.

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