9.JOYCELYN

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"Dovrei far un salto in paese... posso prendere la motoslitta?" mi sedetti a tavolo stropicciandomi ancora gli occhi pieni di sonno.

Anche questa notte non ero stata risparmiata.
Gli incubi avevano trovata non appena mi addormentai.
Nonostante la stanchezza, mi ero impegnata a non fare nessun tipo di rumore.

Con le airpods mi ero persa a fissare il cielo stellato dalla finestra mentre la voce di Imogen Heap mi aveva aiutata a riaddormentarmi.

Per questa ragione non avevo fatto in tempo a preparare la colazione.

Mi ero svegliata a causa di una pentola che doveva essere caduta a terra in cucina, segno che per questa mattina ci aveva pensato qualcun altro a preparare la colazione. Dall'odore Drew non doveva essere male ai fornelli.

Davanti ai miei occhi apparve un piatto pieno zeppo di cibo. Giocherellai con la pancetta bruciata e poi con le uova strapazzate in attesa di una qualunque risposta che non arrivò mai. Sean se ne stava al suo posto, con il capo chino a mangiare la sua colazione. Per un secondo mi venne il pensiero che fosse rimasto tutto nella mia testa e che per la stanchezza mi fossi dimenticata di dirlo a voce alta.

"Potrei anche rifornire il frigo..." buttai lì. Vidi con la coda dell'occhio il sopracciglio di Drew sollevarsi insieme ad un sorriso furbo, fece per aprire bocca ma fu più veloce Sean che finalmente decise di prestarmi un po' della sua attenzione sollevando lo sguardo nella mia direzione e con ancora il boccone in bocca che stava masticando si prese ancora qualche secondo per darmi una buona volta una risposta.

Fissavo la bocca concentrandomi per non pensare al fatto che indossava una maledetta maglietta a maniche corte da cui potevo vedere molto bene le sue braccia muscolose. Ma non sentiva freddo? Insomma, è assurdo.

"Di cosa hai bisogno di così urgente?" mi domandò di punto in bianco mettendo a tacere tutte le mie paranoie. Drew a rise sotto i baffi e io cercai di mantenere comunque un'espressione impassibile, ma lui fu irremovibile. Pretendeva davvero una motivazione.

"Sul serio?" fu il mio turno a buttargli in faccia il mio scetticismo. Quel po' che avevo visto mi portò ad aspettare una sua reazione invece fu più semplice del previsto.

"E va bene... prendila" disse forse capendo l'assurdità della sua situazione.

Sean infilò una mano nella tasta posteriore, aprì il portafoglio e tirò fuori i soldi che gettò sul tavolo.

"Non ce n'è bisogno. Ho i miei" dissi offesa. Capivo il suo gesto ma non avevo bisogno di essere mantenuta fino a quel punto.

"E questi sono i miei" ribattete, "Userai questi finchè starai qui"

Il modo in cui lo disse mi fece rabbrividire, suonava come un avvertimento e io non ero solita a questi giochetti. Come se potesse davvero decidere di mandarmi via se non avessi fatto come voleva lui. Mi chiedevo se davvero ne fosse capace. Si rimise il portafoglio in tasca e osservò Drew che mi ammonì silenziosamente. Ma io non ci stavo.

"Muoviti, abbiamo da fare" Sean disse a Drew con un'occhiataccia.

Poi si alzò dal tavolo e posò il suo piatto vuoto nel lavandino, mentre Drew si sbracò sulla sedia lasciando uscire un forte lamento.

"Di già? Dovresti rilassarti qualche volta..."

"Forse un giorno..." Sean non perse tempo a rispondere io intanto stavo ancora fissando quei maledetti soldi. Cosa credeva di fare?

"Se i miei soldi ti fanno tanto schifo perché allora te li sei presi?"

Purtroppo, non riuscì a trattenermi.

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