II

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C: posso sapere il tuo nome? Io mi chiamo Cristiano Ronaldo jr, ma se preferisci solo Cristiano.
M: piacere Marta, e penso che ti chiamerò Ronaldo.
C: ma è la prima volta che vieni in questa scuola, non ti ho mai vista.
M: in realtà si, i miei genitori per lavoro si devono sempre trasferire, e anche io.
C: a ok.

Mi dirigo verso gli ultimi banchi, non vorrei mai stare tra i primi, che noia non si può nemmeno parlare con il compagno. Mi siedo e accanto a me si siede subito una ragazza.

A: piacere Ana tu?
M: piacere Marta.
A: sei nuova?
M: si, è la prima volta che vengo.
A: ma sei portoghese?
M: no, sono italiana, ma i miei genitori si sono trasferiti qui in Portogallo per lavoro.
A: bene, allora saremo vicine di banco da oggi in poi.
M: già.

Entra la prof, ci presentiamo e inizia la "lezione", chi spiega il primo giorno di scuola? Ovviamente nessuno tranne il prof si matematica, è appena entrato è già inizia così, senza neanche presentarsi.

M: chi è lui?
A: è quello di matematica, è la persona più antipatica del mondo e non so il perché ma gli faccio antipatia.
Prof: allora Ana e la tua compagna di banco avete molto da parlare? Ana come si chiama la tua nuova amica?
M: mi chiamo Marta.
Prof: posso iniziare la lezione o vuoi ancora parlare?
M: vada vada.
Prof: grazie mille.
M: vada vada a fanculo.
A: e che non ritorni più.

Passano tutte le altre ore, oggi visto che è il primo giorno non c'è la mensa, appena esco dalla classe con la mia amica affianco si avvicina Ronaldo.

C: sai che ora il prof ti odierà a vita.
M: vabbè tanto sicuro l'anno prossimo andrò in un altro posto.
A: perché?
M: i miei genitori cambiano sempre paese alla fine dell'anno.
A: può essere che quest'anno non succederà.
C: speriamo *dice sottovoce*
M: hai detto qualcosa?
C: no no tranquilla.
A: io vado fuori ci sono i miei che mi aspettano. A domani.
M: a domani.
C: i tuoi genitori non ti aspettano?
M: no no, io ritorno a piedi, loro sono partiti stamattina per un piccolo viaggio di lavoro.
C: e quando tornano?
M: tra due settimane.
C: e tu stai tutto sto tempo sola a casa?
M: si, loro si fidano di me.
C: allora ti accompagno a casa, anche io ci vado a piedi.

Usciamo da scuola e percorriamo i lunghi vialetti delle casa, arriviamo davanti casa mia, lo saluto e entro.

Spazio autore:
Spero che questa storia che sto iniziando vi piaccia, oggi ho deciso di publicare 2 capitoli perché non so se domani riesco.

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