Mancava poco meno di un'ora, e finalmente dopo giorni e giorni di viaggio avremmo raggiunto l'osservatorio. I piedi ormai non mi facevano più così male, mi ero abituato alla suola dura degli scarponi e ai stretti nodi dei lacci.
Nonostante ci stessimo inoltrando sempre di più in inverno, quel giorno il sole era veramente cuocente, ad ogni passo sentivo nuove goccioline di sudore formarmisi in fronte, perciò ripetutamente passavo il dorso della mano sul viso scacciandole via.
Quando una di queste mi penetrò nella pupilla destra avvertì un leggero bruciore che mi fece chiudere l'occhio per poi riaprirlo velocemente.
Il gesto mi fece girare la testa, e fu in quel momento che vidi Minho e Jisung.Quest'ultimo aveva una spessa bendatura sul braccio, visibile anche da sopra la felpa, e per fortuna sembrava stare decisamente meglio. Si era ripreso dopo una lunga dormita di quasi tre ore, tempo in cui anche noi ne avevamo approfittato per riposarci.
In quella strada sterrata e piena di buchi Minho lo teneva stretto a sé per evitare che potesse cadere e farsi del male, il suo braccio gli circondava la vita per poi posarsi sul fianco, e nel mentre continuava a guardarlo, come per cercare di captare qualsiasi possibile segno di cedimento del minore.Lee Minho era completamente preso da Han Jisung.
E si poteva dire la stessa cosa al contrario.Quei due erano fatti così, all'apparenza sembravano così diversi ma non potevano stare l'uno senza l'altro. Erano proprio come l'acqua e il ghiaccio, due elementi che si trovano a due stati diversi, ma che alla fine sono composti dalla stessa materia. E ad una prima occhiata sembravano davvero due persone diverse; Jisung, anche se timidamente, ti accoglieva con il sorriso mentre Minho se ne stava in disparte a guardarti male, ma sotto sotto quei due erano la stessa persona, si capivano e sostenevano a vicenda.
Erano la vera definizione di anime gemelle.
Sospirai.
Era così facile, tutto di uno urlava di essere attratto dall'altro e viceversa: i gesti, gli sguardi, pure i pori dei loro corpi sembravano essere uniti da degli invisibili fili sottili. Solo uno stupido non lo avrebbe capito, compresi loro due.
Lanciai una veloce occhiata alla figura di Chan, che mi camminava di fianco.
Sorrideva, forse per la consapevolezza di essere quasi arrivati o forse per il fatto che il caos di prima si fosse risolto per il meglio.
Non lo so, sta di fatto che aveva quel suo bellissimo sorriso stampato in faccia, che gli chiudeva gli occhi in due mezze lune, gli incurvava le labbra carnose, mostrando i denti bianchi e creando quelle adorabili fossette (che notavo tutte le volte).In tutto quel tempo, anche durante la breve dormita nella casetta, non avevo fatto altro che ripetermi la domanda di Felix nella testa, cercando di trovare una risposta sensata.
Perché doveva essere così difficile?! E poi perché diavolo mi stavo facendo tutte queste paranoie?!
Non mi ero mai sentito così confuso nella mia vita, forse perché non avevo mai avuto a che fare con i miei sentimenti.
I miei genitori non avevano mai dimostrato un briciolo di affetto nei miei confronti, da bambino avevo solo sperimentato il terrore verso il mondo esterno e il disgusto verso me stesso.
Tutto quello che sapevo lo avevo imparato leggendo dei grandi libri, chiuso nella mia cameretta e rintanato sotto le coperte, tuttavia per quanto i romanzi possano essere illuminanti, i veri sentimenti non si possono imparare, ma devono essere provati sulla propria pelle.All'inizio mi sentivo così strano con Chan, perché nessuno mi aveva mai trattato nel modo in cui lo aveva fatto lui. Provavo imbarazzo, mi sentivo fuori luogo, come se quel tipo di atteggiamento dolce e amorevole non fosse fatto per le persone come me. Credevo lo facesse per pietà, io ero solo il debole ragazzino abbandonato in un edificio in fiamme e quasi morto nel corridoio della scuola.
Poi però mi sono resoconto che non era solo per quello: mi è venuto a cercare per assicurarsi che fossi tornato a casa in salvo, mi ha aiutato quando stavo male, mi ha sempre preso in considerazione anche per delle stupidate, e mi ha giurato che mi avrebbe protetto.
Inoltre quel suo atteggiamento quasi "appiccicoso" nei miei confronti, che subito avevo trovato un po' strano, in realtà non mi aveva mai dato fastidio, anzi in un certo senso mi aveva sempre fatto piacere.
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The lost land //Jeongchan
Fiksi PenggemarLa famiglia Yang è sempre stata composta da maghi forti e coraggiosi, dotati di un incredibile potere, che gli ha permesso di ottenere un posto privilegiato all'interno della nuova società. Rigore, Ordine e Forza sono le tre leggi che governano da g...