Le notti in cui sono stata sveglia sono state tante ma non per la poltrona scomoda... Non potevo dormire semplicemente... i pensieri scorrevano ed io non riuscivo a fermarne uno..., l'unica cosa che sentivo era la mia paura crescere... Il tuo respiro incerto la alimentava.
È stata dura sai e mi sono sentita tanto sola... Troppo.
Quante corse in macchina credendo di non arrivare in tempo, quante lacrime tornando... Quanto ho pianto cercando di non fare rumore ... Quanto ho urlato contro un dio che di pietà non ne ha mai avuto per te facendoti soffrire ...dio mi chiuderà la porta in faccia quando arriverò ti ho detto spesso... Ma tu mi rispondevi "ti aprirò io"...strappandomi un sorriso... Già mi vedevo entrare bestemmiatrice dalla porta di servizio...
Ti riprendevi... forte come una guerriera ed io ero pronta a sorriderti recitando la mia parte anche se sapevo che non c'era più speranza che era solo un'illusione che si ripeteva.
Me l'hanno detto subito che il tuo cuore non ce l'avrebbe fatta e me l'hanno ripetuto ogni volta. Crudeli nel loro mestiere adempiendo al loro obbligo di informare ma non sapevano quanto tu fossi attaccata alla vita... Quanto avresti rallentato quel momento.... Qualche volta mi chiedo se l'hai fatto davvero... Così... Per aspettare che fossi pronta.
Verso la fine ... cercavano di dirmelo.... Li fermavo subito e gli rispondevo "lo so... Non serve.... ". Si non serviva martoriarmi l'anima... Lo sapevo che ti avrei persa.
Ci siamo tenute per mano tanto... Io non credo fosse per timore della morte credo che fosse per la paura di separarci.
Stavamo così in silenzio accarezzandoci le mani, ti spazzolavo i capelli, ti aiutavo ad indossare le tue belle camice da notte... Con i miei commenti sui tuoi pizzi e tuoi sugli Snoopy delle mie di tenute notturne.
Mi chiedevi "come stava" e io mentivo dicendo che lui stava bene, quante bugie che ho detto ma la verità era impossibile dirtela. Odio mentire ma non volevo causarti altra sofferenza.
E tu che dopo un po' mi dicevi... "vai a casa" e io che rubavo ancora qualche minuto finché l'infermiera mi obbligava ad uscire e sulla porta ti mandavo un bacio al volo che fingevi di prendere con la mano.
È così dura sai affrontare ogni giorno senza di te... La mia piccola famiglia aveva ancora bisogno della tua dolcezza, della tua presenza... Ci hai lasciato troppo presto.
Quando veniamo a trovarti... E sistemiamo qualche fiore... Usciamo sempre piangendo dal quel luogo silenzioso, tutti e tre sai...
Più volte ho cercato di affrontare le tue cose.
Apro il tuo armadio e il tuo profumo mi investe.
Quel profumo di sempre, quello di quando da bambina ti abbracciavo... quello che avevi nell'angolo del collo... Quell'angolo rassicurante... Toccare gli oggetti che per te erano importanti mi sembra un sacrilegio non ce la faccio e allora lo richiudo come se facendolo tu non fossi andata via del tutto.
Me lo sono portato via quel profumo... Una boccetta piccola... E quando ho bisogno di sentirti lo apro... Me lo metto sai... Quando devo affrontare qualcosa di importante.
Il tuo "piccolo bambino" mi ha rimproverato... "non lo finire sennò poi come facciamo?!? Non abbiamo più neanche il suo odore"... Perché eri così preziosa per noi... Lo sa anche lui.
Io non ho mai avuto un profumo che sentissi mio come te... Ora ce l'ho e lo riconoscerei fra mille.
Non la supero questa cosa ci convivo me la porto dentro... Un mio angolo oscuro, perché quando si perde qualcuno che si ama infinitamente il dolore resta lì... latente e ogni tanto basta un niente per scatenare una tempesta dentro... Un secondo perché le lacrime scendano e non si fermino.
Ed è così stasera che sono nate queste parole... Per te... Per dirti che non ti dimentico... Non posso sei nel mio cuore.
Mi appresto a viverne un'altra di battaglia ma tu mi hai reso più forte ... Ora posso affrontarla.
Yori.
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Dolore
Short StoryQuesta non è una delle mie fanfiction. Sono i miei sentimenti come li ho dentro questa sera, questa non è una storia qualsiasi.... fa parte della "mia storia", non è fantasia è reale. Forse non la leggerete tutte...perché la tristezza non è mai in...