Tortura🔴

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Il giorno dopo Jason ritornò con lo stesso vassoio e il cibo sopra.

Come menù c'erano spaghetti al sugo.

Quando entrò, Isabel girò la testa, che prima era verso la finestra; lo guardò e spalancò gli occhi quando vide il piatto di spaghetti.

Gli spaghetti erano il suo piatto preferito.

Jason si avvicinò e con la forchetta prese un po' di spaghetti e le la mise vicino alla bocca.

Isabel aprì la bocca e cominciò a masticare.

Fece un gemito di piacere quando le sue papille gustative assaggiarono gli spaghetti e poi ingoiò.

Jason sorrise e Isabel arrossì.

Quando ebbe finito di mangiare, Jason se ne andò e Isabel si sistemò meglio sul letto.

Chiuse gli occhi e cominciò a dormire.

21:00

Jason spalancò la porta e Isabel, che stava ancora dormendo, si spaventò e saltò sul letto.

Isabel cominciò a tremare per la paura, perché gli occhi di Jason non erano come il solito, invece erano pieni di rabbia... E anche di... Perversione.

Jason andò vicino al letto di Isabel e cominciò a toccarle le cosce e salì sempre di più fino al tessuto dei pantaloni e mise una mano dentro.

Isabel cominciò a dimenarsi e cominciò a piangere.

"basta, ti prego. Non voglio" lo supplicò Isabel e un'altra lacrima scese sulla guancia.

Jason le la asciugò e disse con molta tranquillità:"Non piangere.

Se stai ferma non farà molto male."

Queste furono le sue ultime parole e infilò la mano nelle mutandine e mise due dita nella sua intimità e cominciò a muovere su e giù e con il pollice stuzzicava il clitoride.

Isabel continuava a piangere, ma qualche volta le uscivano dei gemiti dalla bocca ma li bloccava mordendosi il braccio.

"non bloccare i tuoi gemiti sono bellissimi" disse Jason con un tocco di perversione.

Le gambe di Isabel cominciarono a tremare e poi venne nella mano di Jason.

Lui leccò tutto e poi le tolse i pantaloncini e le mutandine.

Si slacciò i pantaloni e rimase in boxer.

Isabel vide l'erezione e trattenne il respiro.

Jason la vide e sorrise.

Si tolse i boxer e le si avvicinò alla sua bocca.

"aprila" le ordinò Jason.

Lei scosse la testa.

"ti ho detto di aprirla" ripete Jason con più forza.

Lei non apri ancora la bocca e Jason allora la prese con forza sotto il mento e con il pollice e il mignolo le aprì la bocca.

Lo infilò dentro e cominciò a muoversi.

Prese la testa di Isabel e velocizzò i movimenti.

Poco dopo venne nella sua bocca.

"ingoia" le ordinò di nuovo.

Lei ingoiò e un conato di vomito si formò nella sua gola ma lo spinse giù.

Jason salì sul letto e si tolse la maglia, poi la tolse a lei e le slacciò il reggiseno.

Si scagliò sul suoi capezzoli e cominciò a succhiare poi andò sempre più giù fino alla sua intimità.

Cominciò a leccarla e mise anche le dita dentro.

Isabel cominciò a gemere. Stava per venire ma Jason smise.

"perché hai smesso?" disse

"perché tu non verrai finché non te lo dirò io".

"Ha"

Jason mise la punta del suo pene vicino alla sua intimità e cominciò a sfregare e poi con un colpo secco lo mise dentro.

Isabel urlò e cominciò a dimenarsi.

"STAI FERMA TROIA!"

Disse Jason incazzato.

Cominciò a muoversi prima piano e poi più veloce.

"T-TI P-PREGO S-S-SMETTILAAA"

Urlò Isabel con le lacrime agli occhi e che le rigavano le guance.

Jason andò ancora più veloce e il letto cominciò a muoversi e fare rumore contro il muro.

Prima o poi si sarebbe rotto.

Dopo un'ora Jason venne dentro di lei e si alzò dal letto.

"Bella scopata troietta" poi se ne andò.

Isabel cominciò a piangere finché non si addormentò. 

sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora