Incontro non gradito

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Il mattino dopo Isabel si svegliò ma senza una presenza... Jason.

"Sarà andato a lavoro" pensò Isabel.

Si alzò, si lavò e si vestì con gli indumenti che scelse Jason.

Gonna corta nera e un top bianco.

Scese in cucina e cominciò a prepararsi la colazione.

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Ora di pranzo

Jason non era ancora tornato.

Isabel aspettò ancora un po' ma decise di cominciare a preparare il pranzo.

Aspettò ancora un po' ma dopo pochi minuti si mise a tavola e cominciò a mangiare.

Si fecero le 15:00 e Jason non era ancora tornato.

Voleva andare a fare una passeggiata quindi decise di scrivergli:

I:ciao Daddy, come stai ♥️♥️?

J:bene piccola.

Che c'è?

I:ti volevo chiedere se posso uscire che a casa tutta sola mi sto annoiando

👉🏻👈🏻.

J:ssii... Scusa piccola ma oggi sono molto preso con il lavoro e le consegne.

Sì certo che puoi uscire ma stai attenta...anzi portati uno delle guardie per stare più tranquilla.

I:ma io sono tranquilla.

J:si ma ricordati che c'è in giro il pazzoide che ti cerca.

I:haaaa, ma tanto non mi troverà mai dai.

Quanti casi ci sono che mi possa trovare

J:piccola io ho deciso così e tu devi fare quello che ti dico io... Ho ti devo fare ricordare le regole😏?

I:haaa... Ok mi porterò una delle guardie.

Sei contento?

J: sì molto😁.

Ma ti sei scordata una cosa...

I:cosa scusa?

J: com'è che mi devi chiamare??

I:🥵DADDYYY🥵🥵🥵

J:Ecco così mi piace.

Mi stai facendo eccitare di brutto bambolina.

I:e smettila...pensi solo a quello.

Adesso vado che mi cambio.

Ciauuu💙💙

Spense il telefono e si cambiò.

Scese giù, prese la chiavi della macchina e si avviò verso il cancello della mega villa.

Disse alle guardie che stava uscendo e che non aveva bisogno di loro.

Accese il motore della macchina e partì per andare verso il centro commerciale.

Parcheggiò la macchina nel parcheggio del centro commerciale ed entrò.

Visitò molti negozi e in tanti aveva fatto anche compere.

Era andata da Tezenis, OVS, H&M, scarpe&scarpe e in tanti altri negozi...

Non sapeva più come portare i sacchetti delle compere.

Entrò in un altro negozio e li vide una persona non gradita.

Stava per uscire finché la persona non gradita le prese il braccio

"Ma che coincidenza incontrarci qui"

"L-lasciami Mattia"

"Huuuuu... La bambolina adesso ha paura.

Non fai pena a nessuno."

"TI HO DETTO DI LASCIARMI" Urlò Isabel.

Alcune persone si girarono ma nessuno andò a chiedere che cosa stesse succedendo o se il ragazzo le stesse dando fastidio.

Nessuno... Neanche una persona... Tutte fecero finta di niente...

"Che gente di merda che c'è in giro.

Vedono una ragazza in pericolo e nessuno l'aiuta" pensò Isabel.

Intanto che pensò a questa cosa non si era accorta che Mattia la stava trascinando da un'altra parte.

Quando ritornò in se stessa, si fermò di colpo il che fece stupire Mattia per la sua forza.

"L-A-S-C-I-A-M-I"

"No"

"Ti ho detto di LASCIARMI"

"NO. E se continui così stringo ancora di più la presa finché non piangi.

Hai capito?!"

"Fallo... Tanto non hai il coraggio.

Sei sempre stata una persona insicura e impaurita.

Uno come te non mi può fare niente"

"Non sottovalutarmi, le persone negli anni cambiano e ti possono stupire.

Sai... Quando mi hai mandato in carcere sono diventato un'altra persona e adesso non sono più la persona che conoscevo prima quindi... Stai zitta e cammina".

"Sesee, tu cambiare.

Tu ti fai vedere grosso, muscoloso e senza paure, ma io so che dentro di te c'è ancora quel ragazzino impaurito".

Mattia strinse la presa e Isabel soffocò un gemito di dolore e le scese una lacrima.

"Te l'ho detto... LE PERSONE CAMBIANO".

Mattia portò Isabel all'uscita del centro commerciale.

Quando uscirono Mattia allentò la presa e Isabel parlò.

"Che cosa vuoi da me Mattia"

"Voglio te.

Voglio che tu sia di nuovo mia e non di nessun'altro"

"Sai che non succederà mai vero... Psicopatico del cazzo"

"La relazione che avevamo noi era tossica se non te lo ricordi o te la devo rinfrescare.

Io mi ricordo che ero un manipolatore del cazzo, bipolare e psi-co-pa-ti-co"

"Hai finito? No perché tanto non puoi stare più con nessuno perché il tuo bel fidanzatino bhè..."

"Che cosa hai fatto a Carlos..."

Silenzio

"RISPONDI" delle lacrime scesero sulla guancia di Isabel.

"Non c'è più".

Isabel fece cadere tutti i sacchetti a terra e scoppiò a piangere.

Si liberò dalla presa di Mattia e cominciò a correre per il parcheggio in cerca di aiuto.

Mattia le fu alle costole subito e la spinse a terra.

La prese per i polsi e la prese a sacco di patate.

Isabel urlò, scalciò e lo prese a pugni sulla schiena.

"LASCIAMI VERME SCHIFOSO.

SEI UN ASSASSINO DEL CAZZO, COME HAI POTUTO UCCIDERE L'UNICA PERSONA CHE AMAVO SOLO PER RIAVERMI"

Arrivarono ad una macchina.

Una BMW nera.

La spinse nei sedili dietro e poi partì.

sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora