It's Valentine's Again

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«Al, ti ricordi il SanValentino scorso?»
AlHaitem sbadigliò prima di poter rispondere.
«Certo che lo ricordo, arrivarono le lettere da Monstandt.»
«Stavo pensando che potremmo fare una cosa del genere anche noi qui a Sumeru.»
Nilou stampò un bacio sulle labbra del fidanzato.
Stavano insieme ormai da parecchio e la loro sembrava una relazione funzionante nonostante fosse nata per convenienza.
I titoli di entrambi i due ragazzi che ai tempi erano adolescenti li avevano resi più che compatibili.
Alhaitem, scriba dell'Akademiya di Sumeru sembrava un ragazzo d'oro agli occhi dei genitori di Nilou, la stella ballerina del teatro Zubayr.
Non si erano mai disprezzati e avevano sempre mantenuto un rapporto pacifico di conseguenza non avevano avuto particolari problemi a stare insieme.
Col tempo avevano capito di piacersi davvero o almeno, a Nilou Alhaitem piaceva particolarmente.
«Vorresti occupartene tu?»
«Sì, sai quella sera avrei ballato a teatro in ogni caso, sarebbe bello scambiarsi delle lettere.»
«È una bella idea, devo scriverti una lettera anonima?»
Gli scompigliò il capelli mentre rideva, «Sarebbe bello, ma sarei più felice se venissi a vedermi ballare.»
Alhaitem sospirò, «Cercherò di liberarmi, mi dispiace averti trascurata ma ho pile di lavoro da sbrigare.»
«Non sono arrabbiata, so quanto l'Akademiya sia importante per te Al.»
Si avventò sulle labbra di lei in risposta mentre le carezzava una guancia.
«Secondo te a Kaveh sta bene che io sia qui?»
«Kaveh lavora anche più di me, probabilmente non se ne è neppure accorto.»
«Dovreste prendervi una pausa, entrambi. Addirittura Cyno e Tighnari sono più liberi di voi.»
«Cercherò di tenermi il weekend libero, te lo prometto.»
La baciò di nuovo poi si girò su di un fianco e chiuse gli occhi.

La mattina seguente, Alhaitem fu costretto come sempre a svegliarsi all'alba.
Non aveva bisogno di sveglie, ormai aveva come un orologio biologico che lo faceva svegliare di soprassalto sempre alla stessa cosa.
Nilou riposava tranquilla così si limitò a scriverle un bigliettino.

Buongiorno amore, vado a lavoro, potrebbe esserci Kaveh in casa quando ti sveglierai, ci sono i biscotti nella credenza.
Buona giornata.

Si chiuse la porta alle spalle e trovò Kaveh seduto al tavolo della cucina.
«Buongiorno Al, sei davvero un pessimo fidanzato sai.»
Alhaitem sbuffò, «Grazie di avermelo ricordato.»
«Davvero, non hai mai tempo per andare ai suoi spettacoli poi la inviti qui e ci andate giù pesante.»
«Non è di certo colpa mia se il lavoro mi occupa così tanto tempo, neppure tu saresti capace di gestire una relazione.»
«Se l'amassi davvero ne saresti in grado e lo sai.»
Odiava ammetterlo, ma Nilou non era una delle sue priorità, lei gli piaceva parecchio ma non era di certo una priorità, prediligeva il suo lavoro e...Kaveh.
«Quando le dirai la verità?»
«Sai che non posso, ho promesso ai suoi genitori.»
«Vuoi sposare una donna che non ami?»
«Imparerò ad amarla come si deve e ti pregherei di stare zitto, è in camera mia.»
Kaveh si avvicinò all'amico fino a farlo aderire al muro.
«Non ti piacciono neppure le donne...»
Sentiva il respiro caldo di Kaveh sbattergli sul collo.»
«Mi...» deglutì, «Mi piacciono da morire le donne.»
«Ti sta crescendo il naso, non dire le bugie Al.»
Scansò via Kaveh e si dileguò, «Vado a lavoro.»
Era scappato senza neppure fare colazione, non riusciva a respirare sapendo che erano entrambi lì.
Odiava doverle mentire ma non riusciva neppure a troncare quel rapporto con Kaveh.
«Dio sono pessimo.»

Intanto ad Inazuma

«È già passato un anno eh?»
«Lumine ti manca eh principessa?»
Ayaka sospirò, «Sai che non devi chiamarmi così quando siamo da soli.»
«Perdonami, lo dimentico sempre.»
«Forse dovremmo provare anche noi, quella cosa delle lettere sai? Yoimiya organizza sempre i fuochi d'artificio a SanValentino, potrei organizzare una raccolta di lettere anonime.»
«È una bella idea, ma avrai davvero il tempo di farlo? Le tue mansioni da principessa ti occupano tantissimo tempo.»
Ayaka sorrise, «Ma tu mi aiuterai vero Thoma?»
Thoma non sapeva dire di no alla sua principessa, Ayato gli ripeteva sempre di non assecondarla in tutto ma lui non sapeva proprio come negarle il suo aiuto.
«Sai che non so dirti di no.»
«Grazie sei il migliore!»
Lo abbracciò e lui in risposta le scompigliò i capelli.
«Faresti bene ad appendere una locandina sulle lavagnette in città.»
«Buona idea, puoi accompagnarmi?»

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