Per tutta la giornata si era tormentato, aveva il terrore che Kaveh potesse dire qualcosa a Nilou e rovinare così il loro rapporto.
Erano la coppia perfetta, cromaticamente opposti egualmente ricchi ed entrambi belli e talentuosi, cosa sarebbe mai potuto andare storto? Semplicemente un architetto nell'appartamento di Alhaitem.
Non voleva tornare a casa, non voleva fronteggiarlo.
Camminava piano, lento come se gli pesasse raggiungere la sua meta.
Arrivato al portone di casa pregò che non ci fosse, che fosse uscito.
«Sono a casa.»
«Bentornato Al, stasera niente compagnia?»
Di nuovo era lì, seduto al tavolo sommerso da scartoffie.
«Nilou è a teatro, ci sono le prove per SanValentino.»
Kaveh rise, «A proposito, gliela dai tu questa alla tua fidanzata?»
Gli porse una lettera e Alhaitem fece per aprirla.
«No, non ti è permesso aprirla, birichino Al!»
Sospirò infastidito, «Gliela darò io, puoi stare tranquillo.»
«Sono più che tranquillo, tu mi sembri un po' teso però.»
Si sgranchì, era davvero teso, sembrava in grado di leggerglielo in faccia.
«Sto bene, devo solo riposare.»
«Non ceni? Avevo preparato anche per te.»
In quel momento, qualunque cosa avrebbe ingerito gli sarebbe rimasta indigesta.
«Non ho fame, ma grazie.»
Camminò verso la sua stanza e ci si chiuse dentro.
Si sentiva accaldato, il peso del segreto che stava nascondendo lo stava logorando.
Si spogliò e si lanciò sul letto dopo aver aperto le finestre, mossa poco astuta essendo febbraio.
"Smetti di pensarci Al, smettila"
Non riusciva a darsi pace.
Lo aveva respinto, per come aveva potuto, doveva conservare quel minimo di rispetto per Nilou ma non riusciva a dire basta.
Non lo aveva baciato non si erano toccati, ma le provocazioni di Kaveh riuscivano a mandarlo su di giri più del corpo perfetto di Nilou.
Era irrequieto e non riusciva a prendere sonno malgrado la tarda ora, credeva di avere sulla spalla un angelo e un diavolo: il diavolo gli diceva di uscire dalla sua camera e cercare le attenzioni del suo amico, l'angelo invece lo stava pregando di non mancare di rispetto a Nilou.
Prese un respiro, poi due, poi tre, nulla sembrava cambiare.
Nella sua testa si ripeteva la scena di quella mattina.
"Non ti piacciono neppure le donne"
Ma certo che gli piacevano, Nilou gli piaceva, sarebbe diventata sua moglie e amava lei ed il suo corpo, allora perché si stava complicando la vita in quel modo, con quel giochetto perverso di Kaveh?
Si alzò per prendersi un bicchier d'acqua, certo che l'avrebbe trovato seduto a contemplare le sue scartoffie.
Sospirò prima di aprire la porta della sua stanza e non lo degnò di uno sguardo durante il suo tragitto in cucina.
«Così mi fai avvampare Al.»
L'occhio dell'architetto era caduto sul petto scolpito di Alhaitem.
«Sei inquietante, smettila, anzi va' a dormire.»
«Tanto lavoro da sbrigare, troppo poco tempo per farlo.»
Finì di sorseggiare l'acqua che gli lasciò le labbra umide.
«Kaveh, che stiamo facendo?»
«Se vuoi posso dirti cosa vorrei che stessimo facendo o cosa vorrei che facessi tu.»
«Allora fallo.»
«Tra te e Nilou non funziona, se mi stai chiedendo cosa stiamo facendo è perché ci hai riflettuto su, non è vero?»
«Mi stai torturando.»
Gli uscì quasi come un sussurro, non poteva ammetterlo di fronte alla sua dolce nemesi.
«Io ti piaccio, ti si legge in faccia.»
Si alzò dalla sua postazione e si avvicinò pericolosamente al viso del suo "amico".
«Sto con Nilou, devi lasciarmi in pace.»
«Ma non la ami! Non riesci ad amarla e lei non riesce a soddisfarti, la vostra relazione è uni-laterale.»
«Sono cazzi miei, non devi immischiarti in questioni che non ti riguardano.»
Kaveh gli afferrò il polso e lo strinse dalla frustrazione, «Mi riguardano, tu mi riguardi.»
«Sei il mio coinquilino e basta, se la presenza di Nilou qui ti infastidisce dalla prossima volta andrò io da lei.»
«Tu non capisci! Io adoro Nilou è una ragazza fantastica ma tu stai danneggiando tre persone in questo momento, fingi di amare lei, tu ti accontenti e lasci me ad aspettare che tu capisca che tra voi non funziona.»
«Funziona, funziona eccome e la sposerò.»
«Allora mi odi proprio eh Al?»
Gli spinse il capo verso il suo viso per avvicinarlo fino a far sfiorare i loro nasi, Alhaitem sentiva di nuovo il respiro caldo di Kaveh sbattergli sul viso.
«Non ti odio, vorrei poterti odiare.»Intanto a Monstandt
«Primo SanValentino senza di lei, è tutto a posto Childe?»
Annuì, «Amb ti ho già detto che non devi più chiamarmi Childe, va bene Ajax.»
«Scusa, è l'abitudine.»
Ormai era un cavaliere anche lui, aveva ufficialmente lasciato i Fatui.
«Vieni a farle visita con me, a SanValentino?»
«Certo, scrivi una lettera anche quest'anno?»
Amber assunse un'espressione sconsolata, «Non so se me la sento di raccogliere le lettere anche quest'anno, ma ne scriverò una a lei di sicuro.»
«Se vuoi ti aiuto io quest'anno, Klee ha troppo lavoro da sorella maggiore.»
La Spark Night Klee aveva preso sul serio la nascita del primo genito Ragnvindr, pregava sempre Jean di poterlo tenere e badare a lui.
«Senti...secondo te che fine ha fatto Paimon? Intendo dopo che avete lasciato Snezhnaya.»
Childe sospirò, «Non ne ho proprio idea, sono convinto che sia rimasta lì, era frutto di un esperimento di Dottore e la Tsaritsa ma sembrava aver acquistato libero arbitrio.»
«E se andassimo a cercarla? Sarebbe come riavere parte di Lumine.»
Childe parve rifletterci, «Scusa Aj, è un'idea stupida, lascia perdere.»
«No, andiamo.»Preparatevi, non sapete cosa mi sono inventata 🐢
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It's Valentine's Again|| Genshin Impact
Fanfictionsequel di: Valentines's Letters È passato un anno dallo scorso Sanvalentino e le altre nazioni impressionate dall'iniziativa di Amber hanno deciso di replicare. A Sumeru, Nilou non sta più nella pelle all'idea di passare la festa di Sanvalentino con...