Non sei più tu, e io non sono più io.
Non ti riconosco più, non so chi sei.
C'era un tempo fuori da queste mura in cui tu eri felice e ridevi e il rosso dei tuoi capelli si confondeva con quello del tramonto, ma ora i tuoi capelli dove sono?
Mi stringi la mano e io non ti sento, non la sento la tua mano, non la sento la tua stretta, sento della pelle morta.
Ma tu non sei morto e mi stringi ancora senza riuscirci.
E ricordo un tempo in cui mi stringevi così forte da togliermi il fiato, ma ora la tua forza dov'é?
Mi guardi e piangi e poi ti calmi e poi piangi ancora e mi dici che ti dispiace, mi dici mi dispice Frank, mi dici che é finita e io non piango con te, io non ho più lacrime, e non ti rispondo, e non capiso perché ti scusi.
Un tempo sorridevi e il tuo pianto nemmeno sapevo che suono avesse, e il mio rimbombava per le pareti, e tu lo calmavi con la tua risata, ma ora eccolo, eccola qua la voce del tuo pianto.
Dormi, passi le giornate a letto, e vorrei essere nel letto con te ma io non posso, non me lo lasciano fare, é pericoloso, e tu sei così fragile, e io potrei spezzarti, eppure tu quando ti svegli li supplichi, lasciatelo stare con me, supplichi, lasciatelo stare con me finché può.
Tempo fa non pregavi nessuno, non ti inginocchiavi per nessuno, e ricordo che io mi prostravo e chiedevo una notte in più e tu me la concedevi.
Oh, Gerard, le medicine ti rendono debole, tutto ti rende debole, e la tua debolezza rende debole me, e io sto morendo con te, mi senti morire con te?
E quando mi stringi la mano ti passo un po' della mia vita, ma di vita non ne ho più nemmeno io, e quella che mi rimane, te la cedo, ti cedo tutto.
Hai le occhiaie, Gerard, e sei magro, e le vene spiccano sulla tua pelle, quella pelle che amo e che conosco, quella pelle che ho toccato e che mai più toccherò.
Hai le occhiaie, Gerard, eppure dormi così tanto, e ti svegli sempre meno spesso, e non ti sveglierai più.
Mi parli, mi avvicini, tornerò a casa presto, mi dici, e poi chiudi gli occhi, non torneró mai più a casa, mi sussurri, e io vorrei credere ai tuoi occhi, ma i tuoi occhi mentono, mi guardi nel cuore e menti.
Non tornerai più a casa, Gerard, e la casa sarà vuota senza di te, e io sarò vuoto senza di te.
Tua madre piange, tuo padre piange, tuo fratello piange, tu li guardi e piangi, e ai nostri piedi si crea un lago, ed é il tuo lago, Gerard, puoi nuotarci, é l'affetto che provimo per te, é il tuo lago, l'hai creato tu.
E pensare che un tempo non sapevi nuotare e io ridevo di te, e ti dicevo posso insegnartelo, ti dicevo fidati di me, ma tu ti rifiutavi, e mi guardavi lontano, dalla riva, mentre stavo nell'acqua e sguazzavo felice perché tu eri lì.
Ti guardo dalla riva, tu sei un fiume, tu eri un fiume in piena, e io era seduto sulla sponda, e mi hai preso con te, ma ora sono di nuovo a riva e tu, oh, e tu dove sei?
Ti stai prosciugando, Gerard.
C'é un tubo, che esce dal tuo braccio, e ci sono tanti fili, e mi sembri un burattino, e vorrei solo liberarti, e non posso.
Mi guardi, mi guardi e mi chiedi come farai senza di me? E io ti dico che non ce la farò, senza di te.
E tu,
piangi.Ti sento. Ti sento quando pensi che io dorma, ti sento urlare preghiere, ti sento chiedere un po' di tempo in più, solo qualche giorno in più, chiedi, ti prego, solo un secondo in più.
E io,
piango.Sei al capolinea, tesoro.
Hai le occhiaie, e ho chiesto di coprire lo specchio nel bagno, ho chiesto che nessuno ti faccia sentir debole, voglio che tu non lo senta, il male che ti divora da dentro.
Un tempo, dentro ti bruciava una fiamma, e quella fimma ti rendeva così bello, e riusciva a scaldare anche me, ed eravamo un fuoco, eravamo noi due, eravamo fuoco come i tuoi capelli, fuoco come le nostre emozioni.
La tua fiamma si sta spegnendo, Gerard.
Mi guardi, hai gli occhi lucidi, hai gli occhi vitrei, non hai la vita, in quegli occhi.
Mi guardi, e sai che é ora, e l'uomo col camice lo dice, é ora, dice, mi dispiace, dice.
E io ti stringo un po' più forte, e non m'importa se ti romperó il polso, no, non mi importa se ti spezzerai sotto di me, io ti stringo, ti tengo, tesoro, ti ho preso, non ti lascio.
Te lo dico. Te lo sto dicendo. Ti ho preso, sei mio.
Sorridi, ma non é un sorriso vero, tu non hai più la forza per sorridere davvero.
Sorridi, una lacrima ti solca la guancia, ti bagna le occhiaie, ero già tuo, mi dici.
Lo so, Gerard, eri già mio, e io ero già tuo, ed eravamo nostri, e di nessun altro.Vorrei solo un secondo in più, mi dici, vorrei solo qualche attimo in più.
Mi guardi, ma non mi guardi davvero, lo sento, tu già non mi vedi più.
Ti amo, sussurro mentre te ne vai, ti amo, ti sto tenendo, resisti, non scappare, non andare.
Ti amo, sussurri, devo andare, piangi, non voglio andare, implori.
Chiudi gli occhi, Gerard, non rivedrò più i tuoi occhi.
Buon viaggio, ti dico, ti raggiungerò, ti prometto, aspettami.
Ma tu non mi senti, e la macchina a cui sei collegato suona, e non la smette, continua a suonare quell'unica nota.
Oh, Gerard, avrei tanto voluto una melodia diversa, per la tua fine, e invece hai una nota, una nota sola.
C'era un tempo in cui suonavamo sinfonie intere, in cui i nostri cuori battevano e creavano un ritmo che solo a loro apparteneva, ma il tuo cuore non va più a tempo, il tuo cuore s'é spento su quella nota.
Ti amo, ti dico, e continuo a dirtelo.
E le lacrime bagnano il tuo viso, e sono le mie miste alle tue, sono io misto a te.
E l'uomo col camice mi mette una mano sulla spalla, e mi dice devi uscire, mi dice é finita.Il tuo corpo é lì steso, lo so che stai dormendo, stai solo dormendo.
Esco da queste quattro mura, da questa stanza, e sono stanco, e voglio solo addormentarmi.
E questa notte mi addormenterò con te, e il nostro nuovo viaggio sarà bellisimo, sarà perfetto, ancor più di quello che compimmo un tempo.
Aspettami, Gerard, aspettami, sto arrivando.