Mani grandi, calde, possenti. Le vedo. Le sento. Mi toccano il ventre, il collo, le braccia... le gambe, e risalgono su. Un calore mi esplode dentro. Dei pensieri peccaminosi mi invadono la mente. Le sensazioni che mi stanno dando queste mani... vorrei non lasciassero mai il mio corpo, vorrei si avventurassero in altri posti più proibiti.
E poi si staccano, e io vengo tirata bruscamente indietro e da un luogo buio mi ritrovo in un luogo in cui la luce è accecante. Il cielo sopra di me è chiaro, limpido ed il clima è estivo. I vestiti mi si appiccicano addosso all'istante, il giubbotto che indosso diventa incandescente.
Abbasso lo sguardo e mi guardo in giro e mi rendo conto di essere circondata da lapidi grandi e piccole, semplici ed elaborate, poggiate su un prato curato e tagliato basso, con qualche fiore poggiato a terra qua e là.
Non servirebbe un esperto per capire in che luogo mi trovo, ma non sono in quel cimitero. Quello in cui ho passato una giornata intera, sotto la pioggia, cinque mesi fa, e sono confusa, perché non capisco come sono finita qua.
Le mani in esplorazione su di me sono ormai un ricordo lontano. Sono sola in questo luogo silenzioso. Neanche gli uccelli mi degnano del loro cinguettio. Inizio a camminare e leggo il nome su ogni lapide a cui passo accanto. Uno ad uno arrivo alla fine della fila. Mi stupisce ci siano tante persone sepolte morte da poco, come mi stupisce il fatto che questo cimitero, che ospita corpi da chissà quanti decenni, sia ancora usato.
Mi siedo a terra, a gambe incrociate. Sotto di me probabilmente c'è stato interrato qualcuno e non riesco a fare a meno di pensare che un giorno farò la stessa fine. La vita è così volatile. Uno può pensare di alzarsi ogni mattina, fare quello che vuole con la sicurezza che il giorno dopo dovrà rivivere la stessa routine, ma non è così perché nulla, ma letteralmente nulla, ci vuole perché una vita venga interrotta.
È strano pensare a certe cose, soprattutto alla mia età. La mia mente è diventata un luogo molto oscuro dopo recenti avvenimenti, ma non riesco a farne a meno. Vorrei poter essere un adolescente normale che pensa solo a fare festa, ma quella non sarei io, sarebbe solo un'altra versione di me che userei per nasconderci dietro quella vera.
D'un tratto il terreno sotto di me diventa più scuro, il cielo perde la sua luce e alzo lo sguardo per vedere cosa sta succedendo. Il sole è stato coperto da dei nuvoloni grigi, sembrano minacciare pioggia e io mi alzo. È meglio correre ai ripari ma appena faccio un passo un rumore mi fa riscuotere.
Mi alzo a sedere, rischiando quasi di cadere dal letto. Nel sonno mi si sono attorcigliate le lenzuola addosso e non riesco a muovermi. Cerco di tirarle via e in compenso inizio a sudare ed ecco di nuovo quel rumore, ma non è un rumore, è un urlo. Mi immobilizzo per ascoltare, proviene dal piano di sotto.
"Non puoi immischiarla nei tuoi casini," Peter.
"Fatti gli affari tuoi!" Trevor.
"Ragazzi, sta ancora dormendo," la voce della zia è molto bassa, timorosa.
Peter e Trevor. Tutto il mio corpo va in tensione. Peter e Trevor, stanno litigando, ciò implica che si stanno parlando. Mi basta questo pensiero per farmi impegnare ancora di più ad uscire dalle lenzuola e scendere al piano di sotto. La porta della stanza di Peter è spalancata, quella di Tray è semiaperta. La mia curiosità è così tanta che vorrei entrare e vedere se è cambiato qualcosa, ma non è questo il momento.
Seppur loro due si siano scambiati qualche parola qualche sera fa quando stavo uscendo con Darril, una cosa ho capito del loro ormai spezzato rapporto. Pete non parla di Tray, e si riferisce a lui come pezzo di merda, non lo chiama neanche per nome e Tray non parla di Pete e loro due non si parlano, se possono si evitano completamente. E adesso stano litigando per chissà quale motivo e ho troppo paura quel non puoi immischiarla nei tuoi casini sia riferito a me.
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Lotus Flower [in Revisione]
Romance*la storia contiene scene e linguaggio espliciti non adatti ai minori* "Vivere tutti i giorni il giorno perfetto sarebbe un'utopia... Perché ad ogni giorno perfetto ne segue sempre uno imperfetto." Katana King non avrebbe mai pensato la vita le rise...