Capitolo diciotto - parte 1

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Lunedì. Una nuova settimana, tanto studio, tanta noia, tanto stress. Unico lato positivo? Ieri Tray non si è fatto vedere, non abbiamo parlato e stamattina mi sento abbastanza rilassata mentre entriamo a scuola insieme agli altri tre ripetenti.

Il nostro gruppetto è abbastanza rispettato. In un certo senso noi siamo gli anziani della scuola, nessuno ci dà fastidio e nessuno ci disturba. Oggi alla prima ora c'è matematica. La porta dell'aula è a qualche centimetro da me e un enorme sbadiglio esce fuori. Questo è l'effetto che la scuola ha su di me. Questa giornata non è neanche iniziata e io sto già sbadigliando.

L'insegnante è già in classe, con tanti fogli sparsi davanti a sé sulla cattedra, in attesa del suono della campanella per iniziare la lezione. Tutti gli insegnanti di questa scuola sembrano avere così tanta gioia di vivere e di insegnare che è nauseante.

Prendo posto accanto a Darril e tiro fuori il quaderno. Ci erano stati assegnati molti esercizi settimana scorsa e io ne ho fatto solo la metà. A giudicare dagli sguardi e i versi di lamento degli altri quando l'insegnante annuncia che li correggeremo tutti subito, forse ho fatto più di chiunque altro.

"Signorina King, venga lei alla lavagna."

Lancio uno sguardo a Peter prima di alzarmi. È così impegnato a parlare con Tasha che neanche mi nota. Non credo il loro rapporto sia solo di spassarsela insieme. Passano troppo tempo a chiacchierare e a toccarsi, accarezzarsi, sorridersi. Non è solo un divertimento, c'è altro dietro perché gli occhi di Pete sono sempre luminosi quando lei è in giro.

Vado alla lavagna, prendo il gessetto e inizio a scrivere la traccia del terzo esercizio, come mi indica il professore. Qualcuno bussa alla porta dell'aula e, mentre l'insegnante fa entrare questa persona, io continuo a scrivere e nel giro di qualche secondo ho finito il primo esercizio. Essere uno studente ripetente ha i suoi vantaggi, uno di questi è sapere già come svolgere il programma scolastico.

"Il professor Grayson ha richiesto di Katana King."

Metto giù il gessetto e mi volto di scatto verso chi ha parlato perché ormai riconoscerei tra mille la voce del mio partner di scienze. Hamilton ha un enorme sorriso stampato in faccia. Il professore non gli risponde subito, ma lo fissa per qualche secondo lanciando qualche occhiata anche a me perché mi sento il suo sguardo addosso.

"La signorina King sta correggendo gli esercizi. Ritorni più tardi signor Fields."

Il sorrido di Hamilton non vacilla. È una di quelle espressioni che incanterebbero chiunque, da un insegnante severo a un padre geloso. "Si tratta di un progetto molto importante, più tardi il professore avrà lezione e non potrà riceverla. Sono stato mandato qui in quanto suo assistente."

Il professor Peters ci pensa su ancora un po' prima di prendere una decisione. Mi volto a guardarlo e fa un cenno con la testa, "Vada," esala e io faccio come mi viene detto. Hamilton mi fa cenno di prendere la mia roba e dopo aver raccolto tutto usciamo dall'aula.

Mi avvio verso l'ufficio del professor Grayson ma Hamilton mi afferra per il braccio e mi fa camminare in tutt'altra direzione a passo molto svelto. Apro la bocca per parlare ma non esce nulla perché i miei occhi si posano sulla porta verso cui siamo diretti. Un'uscita di sicurezza.

"Cosa...?"

"Shhh," lui si porta un dito alla bocca e mi intima a non fiatare mentre apre la porta e mi fa uscire fuori, all'aria aperta. Vengo colpita da un forte vento caldo, anomalo, che mi fa mancare il respiro per qualche secondo.

"Dove mi stai portando?" Sussurro. Ormai è chiaro che la scusa del prof di scienze era solo una menzogna per farmi uscire dall'aula, ma ho un po' paura di cosa ha intenzione di fare.

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