Capitolo 8

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Giorno 3

BOOOM! CRASH!

Mi svegliai di soprassalto...che succede? Erano le 10 del mattino, mi alzai per capire cosa fosse successo e sussultai... girava un ragazzo con un solo asciugamano alla vita per casa ma che camminava ad occhi chiusi. Lo riconobbi… era uno dei ragazzi delle mie amiche! Dopo essermi assicurata che ci fossero tutte (anche se in coma di sonno), misi in carica il cellulare che si era spento e andai a docciarmi… tanto ormai i piani per la mattina erano andati in fumo.

Dopo essermi sistemata presi il telefono e notai che avevo dei messaggi non letti da un certo “Lord Perceval”.

“Bounjour 😊

piani per la giornata?”

“Saltati...” risposi

“…ottimo, passo a prenderti tra 20 minuti.

Preparati”

Dopo aver letto questo messaggio, mi sorse spontaneo pensare...in che senso? E Come fa a sapere dove mi trovo? E così scrissi:

“…come farò a riconoscerti, stalker? :-P”

“lo capirai da te!!”

Dopo di che cercai di vestirmi nella maniera più francese possibile, basco rosso, sciarpetta sul collo, cardigan blu e jeans con scarpe bianche e cercai di truccarmi nel modo più naturale possibile..

Avevo ansia…mi avrebbe vista finalmente alla luce del sole, avrebbe cambiato idea su di me? Avrebbe smesso di essermi amico? Ma poi, si può definire amico, anche se parliamo di Charles, uno che conosci da meno di 24 ore? Boh…

Messe da parte queste paranoie, scrissi un biglietto alle mie amiche dicendo loro che ci saremmo sentite non appena si fossero svegliate e sistemate. Scesi giù dotata di occhiali da sole neri giganti... non si può mai sapere...

Ad un certo punto, sento un clacson suonare…doveva essere lui per forza, data la vespa rossa… Si avvicina, frena, si alza la visiera del casco e inizia a dire: “Buongiorno Principessaaaaa!!!” con un sorriso che non so descrivere.

“Shhhhh! Menomale che doveva essere in incognito!!!”

Rise e mi diede un casco anche a me... “Hai ragione :P” e riabbassò subito la visiera.

Partimmo e mi disse “Sali e stringiti forte, si parteeeee!”.

E così salii munita di casco e lo strinsi forte come mi aveva detto…”Dove andiamo?” gli dissi..

”..lo scoprirai…è una sorpresa. Per ora goditi il paesaggio”. E così partimmo veramente.

Era vestito con una camicia bianca non appuntata, un gilet non abbottonato richiamante il colore dei pantaloni blu e scarpe sportive bianche tipo converse. Occhiali da sole neri appesi alla scollatura della camicia e un profumo inebriante.

Mi stringevo forte a lui, eh sì mi godevo il panorama, ma più che il panorama mi godevo la sua schiena…

Durante il tragitto provava a spiegarmi cosa stessimo incontrando, ma non si capiva più di tanto se devo essere sincera. Mi limitavo a dire di sì e a continuare a godermi il calore del suo corpo.

Ad una certa, mi disse “tieniti forte, che qui arriva il bello!”

Praticamente iniziò ad accelerare come nessuno aveva mai fatto con una vespa…ma aveva intrapreso una salita e dentro di me speravo tanto che fosse a senso unico perché la via era veramente stretta.

“Tranquilla” provava a dirmi... “con me non ci sono rischi di velocità, ho tutto sotto controllo” …

Parla per te avrei voluto rispondergli, ma chiusi gli occhi e mi affidai totalmente a lui…

Quando finalmente si fermò, io ri-aprì gli occhi. Credevo di essere morta durante il tragitto perché sembrava di essere in paradiso…eravamo in campagna, piena zeppa di fiori e di colori e di alberi e uccellini che sguazzavano. Il tutto sembrava essere finto, come scenari di un film ecco..

“ta tan…” disse togliendosi il casco… “Benvenuta in uno dei miei posti preferiti, qui ci venivo da piccolo con mio papà”

“Wow” dissi semplicemente mentre mi sfilavo anche io il casco…e devo dire che senza casco era ancora più convinta di essere morta e di trovarmi in paradiso e l’aria che tirava era un’emozione unica… un senso di pace e libertà mai provato prima come quando sei a mare e vuoi sentire solo il rumore del mare…ecco ancora di più!

“Bello vero? Dai scendi che ne scopriamo i dettagli…”

Così scesi e ancora senza parole lo seguii.

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