«Allora, di che colore li preferisci i fuochi?»
«Rossi? Credo che rendano l'idea.»
Ayaka stava spuntando una lista di cose da fare e si era messa all'opera con l'aiuto dei suoi fidati amici.
Alla spiegazione della sua idea, Ayato l'aveva guardata un po' storto ma poi aveva accennato un sorriso perché neppure lui sapeva dire di no alla dolce principessa del clan Kamisato.
Ayaka e Ayato in quanto ultimi eredi rimasti non avevano tanto tempo da dedicare agli hobby o ai progetti personali, ma vedendola ardere dal desiderio di organizzare una festa di Sanvalentino anche ad Inazuma, Ayato si sarebbe preso carico anche del triplo del lavoro pur di facilitare le cose alla sorella.
«E le lanterne? A forma di cuore?»
«Sarebbero stupende.»
Già fantasticava ad occhi aperti, venne riportata alla realtà dalla domanda più infausta e indesiderata possibile.
«Voi a chi scrivere la lettera?»
Thoma quasi si strozzò con il dango che stava masticando, «Perdona?»
«La lettera, quella di Sanvalentino.»
Si diede un paio di colpetti sul petto e deglutì tentando di non farsi andare il boccone storto.
«Non so, tu Yoimiya?»
«Hai evitato la domanda! Ma colleghiamoci con la principessa Ayaka.»
Ayaka alzò lo sguardo e incenerì l'amica con gli occhi, «Non mi piace nessuno.»
Temeva il suo destino, in quanto erede le avrebbero fatto sposare un uomo a caso, purché ricco ovviamente.
Non si era mai permessa il lusso di innamorarsi o tantomeno ci aveva provato, ma Yoimiya sapeva bene chi fosse l'uomo dei suoi sogni.
«Non ci credo! Sei la principessa e non hai un galantuomo?»
Assottigliò gli occhi, guardandola sprezzante, «Impicciona.»
Yoimiya rise, «Scherzavo dai, tutti questi preparativi mi stanno dando alla testa.»
«Credo che per oggi vada bene così, abbiamo ancora qualche giorno no?»
Ayaka annuì, «Hai ragione, torniamo a palazzo altrimenti Ayato sarà in pensiero.»
Salutarono l'amica e si avviarono.
Il tragitto fu più silenzioso del solito, nessuno dei due aprì bocca fino a quando Thoma prese coraggio.
«Davvero non ti piace nessuno? le guardie a Kamisato Estate sono tutte molto affascinanti.»
«No, è che prima o poi dovrò sposare qualunque di compatibile, se non mi innamoro sarò meno triste.»
«Quindi ti stai, conservando?»
«Non sono una tanica di vino! Sto solo evitando una situazione spiacevole.»
«E se ti innamorassi?»
«Se dovesse succedere, spero di qualcuno che piaccia a mio fratello, ho bisogno della sua benedizione.»
«Quindi va bene chiunque, basta che piaccia a lord Ayato.»
«Sì ma nessuno piace a mio fratello.»
«Io sì!»
Le gote di Ayaka si tinsero di rosso, «Perché hai in programma di sposarmi?»
Thoma sbiancò, «Non proprio, cioè, non sarei abbastanza ricco neppure volendo.»
Si grattò la nuca imbarazzato, aveva una cotta per la principessa sin da quando aveva cominciato a lavorare dai Kamisato.
«Già, poi sarebbe strano se ci sposassimo no?»
«Certo, stranissimo.»
Si fingeva rilassato, ma aveva sognato quel momento più volte, fantasticava come una ragazzina dodicenne e immaginava come sarebbe stato baciare la principessa o aspettarla all'altare.
Poteva solo sognare però, lui era solo un housekeeper.Intanto a Sumeru
«Apprezziamo l'onestà, ma ora lasciami andare.»
«Non posso, ti ho arrecato un problema ed ora devo rimediare.»
Gli posò una mano sul petto e la fece scendere sempre più in basso.
«Kaveh...»
«Wow, addirittura ti metti a gemere il mio nome», lo canzonò.
«Non era un gemito idiota, ti stavo redarguendo.»
Gli spostò la mano tentando di tornare alla realtà mentre nella sua testa almeno dieci scenari possibili stavano prendendo forma.
«Okay, se la metti così chiama Nilou, magari può aiutarti lei.»
Alhaitam sospirò, «Non è mica un escort, smettila di prenderla in giro.»
«Io prendevo in giro te, non lei, quella ragazza è un mito se fossi etero ci proverei con lei.»
Alhaitam assunse un'espressione confusa, «Se fossi etero ci proveresti con la mia ragazza?»
Kaveh annuì, «Sì ma non lo sono e quindi provo a sedurre te.»
Il suo discorso non faceva una piega, aveva fin troppo senso.
Kaveh si alzò lasciando libere le gambe di Alhaitam che si rizzò di scatto, «Hai rinunciato?»
«Ho tanto tempo, non posso ottenere subito il trofeo.»
Era sicuro di avere la vittoria in pugno, questo perché nonostante l'ostruzionismo sapeva di avere un qualche tipo d'effetto su Alhaitam.
Le sue parole potevano mentire, ma non il suo corpo.
Kaveh si sentiva un po' in colpa, questo perché effettivamente ci stava provando con un ragazzo impegnato, ma odiava pensare a come Nilou si sentisse.
La ragazza aveva già i suoi bei sospetti e lo aveva anche confessato a Kaveh.
Quella mattina, quando Nilou si era svegliata avevano fatto colazione insieme e, nonostante ciò che si potesse pensare, quei due erano grandi amici.«Posso dirti una cosa in confidenza? Sei il suo migliore amico magari sai aiutarmi...»
Kaveh aveva annuito e l'aveva spronata a parlare.
«Certo Nilou, dimmi tutto.»
«Lo vedo distaccato, riusciamo a vederci poco e lo capisco perché è pieno di lavoro, ma tutte le volte che lo facciamo, ecco lui non...»
Kaveh si era portato un palmo sulla fronte, i suoi sospetti erano fondati.
«Insomma sembra che non gli piaccia capisci? Però facciamo lunghi discorsi e io amo parlare con lui ma credo che in una relazione debba esserci anche la parte fisica non trovi?»
Non aveva saputo come rispondere, non le avrebbe detto la verità, sarebbe dovuta essere Alhaitam a farlo.
«Kaveh? Ci sei?»
«Sì beh ecco, non credo che il problema sia tu Nilou, Al non riesce a concentrarsi su nulla che non sia il lavoro, ecco tutto.»
Gli occhi di Nilou ripresero a brillare, «Menomale, temevo le cose non andassero più bene, sai è partito tutto per caso ma io sono davvero innamorata di lui.»WE FUCKED UP
povera nilou trovatele un uomo serio.
STAI LEGGENDO
It's Valentine's Again|| Genshin Impact
Fanfictionsequel di: Valentines's Letters È passato un anno dallo scorso Sanvalentino e le altre nazioni impressionate dall'iniziativa di Amber hanno deciso di replicare. A Sumeru, Nilou non sta più nella pelle all'idea di passare la festa di Sanvalentino con...