~Capitolo 12~

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⚠️LEGGETE LA NOTA AUTRICE⚠️

6 mesi dopo...

"Oggi esco!" Esclamo saltando giù dal letto.
"Mi vieni a trovare ogni tanto?" Chiede Rosa con gli occhi lucidi.
"Ma certo amó. Tutte le settimane." Dico sorridendo.
Rosa e Totò mi mancheranno più di tutti, sono parti essenziali di me.
Mio fratello è uscito tre giorni fa e se non fa minchiate potrà finalmente godersi la sua famiglia.
Quanto a me, cosa bisogna dire?
Mia madre si è accordata con i Valletta in modo che nessuno sappia chi ha ucciso Ernesto. Sembra così facile vero?
La condizione era farmi sposare Domenico Valletta, un cugino di Ernesto.
Io e Ciro ci siamo lasciati un mese fa, il problema di dirglielo non c'è più.
Mi manca, certo che mi manca.
Sono sicura che non starò mai più bene come quando stavo con lui.
Evidentemente non era il nostro momento.
Inizio a raccogliere le mie cose in un borsone e dopo scendo a fare colazione.
Totò mi viene in contro abbracciandomi.
"Piccolí io cca rinta comm facc senz'e te?" Chiede.
"Ce la farai benissimo. Quando uscite di qua venitemi a cercare." Dico.
Faccio una veloce colazione e quando tutti hanno finito mi raggiungono in cortile per i saluti.
Una volta abbracciati i miei compagni mi sembra doveroso salutare Beppe.
"Pccrè, m'arracumad." Dice abbracciandomi.
"Starò bene." Dico più a me stessa che a lui.
"Arriverà il momento di essere felice."
Varco il cancello verso "la libertà".
Mio fratello è venuto a prendermi in moto.
Gli do il borsone e mi siedo dietro di lui.
"Nun si cuntenta?" Mi chiede.
"Sinceramente no." Dico.
Parte ma non percorre la strada di casa.
Arriviamo in una spiaggia isolata.
"Mi dici che tieni?" Chiede Edo.
Dovrebbe saperlo.
"Che tengo?" Dico iniziando ad incazzarmi.
"Sono stata chiusa in carcere due anni e ora che dovrei essere libera non posso perché devo pagare per una tua cazzata!" Gli urlo contro.
"L'agg fatto per difendere a te!" Risponde.
"No Eduá. Per difendere me non ci sta bisogno d'accirir." Dico.
Resta zitto e abbassa lo sguardo.
"Goditi la famiglia tuoj, perché a differenza della mia è frutto d'amore." Continuo.
"Jamm a'casa." Dice.
Arriviamo a casa e volo subito in camera, che sfortunatamente divido con Edoardo perché la casa è veramente piccola e fin quando lui e Carmela non ne comprano una ci sarà anche la culla del piccolo Ciro.
Mi butto sul letto e scivolo in un sonno profondo.

"Sara, Sara svegliati!" Mi chiama mamma.
"C-cosa?" Chiedo assonnata.
"Stanno per arrivare i Valletta, vestiti bene!" Esclama scendendo le scale.
Non ho nessuna intenzione di fargli buona impressione.
Metto una tuta grigia e una maglietta di Edoardo.
Scendo al piano di sotto.
Un uomo alto e robusto mi si avvicina.
"Sara Conte... Sono onorato d' essere suocero di 'na così bella guagliona..." Dice per poi tentare di fare il baciamano ma ritiro velocemente la mano.
"Che bel caratterino..." Dice un bel ragazzo biondo e alto, molto simile al padre solo, più giovane e bello.
"Domenico Valletta, encantado de conocerte." Dice. Lo guardo storta per capire il motivo per il quale non parlava dialetto.
"Ho studiato in Spagna per tre anni." Dice. Annuisco incerta.
Sento un braccio attorno alle spalle e subito riconosco Edo.
"Ma sora n'a tocchi." Dice Edoardo a Domenico.
"Edoardo Conte, congratulazioni per il figlioletto." Dice Domenico.
"Soret sta in buone mani." Dice il signor Valletta.
"Stam messi buon." Dico sbuffando.
"Sara!" Esclama mamma.
"Non si preoccupi signora, sono sicuro che cambierà idea." Dice il mio promesso sposo.
Edo stringe i pugni.
"Facciamoli conoscere, 'namm di là. Jamm Edó." Dice mamma mentre mio fratello mi sussurra: "Se hai bisogno di me, urla." Dice sparendo con mamma.
"Sara, mettiamo le cose in chiaro: tu fai tutto quello che dico io, non voglio sentire scuse." Dice sorprendendomi per poi avvicinarsi a me.
Faccio sfiorare i nostri nasi prima di prendere posizione.
"No." Dico.
Mi tira un pugno.
Mi aspettavo tutto tranne questo.
Lo guardo schifata.
"Piezz e'merd." Dico a denti stretti.
"Stai sicura che ti troverai bene." Dice sorridendo.
"Mettiamo in chiaro due cose: ti sposo solo perché devo e non è mio dovere esserti fedele perché io non ti amo." Dico.
"Vedremo..." Dice continuando a ridere.
Rientrano i nostri genitori e mio fratello.
"Allora?" Chiedono.
"Alla grande!" Risponde Domenico.
"Jamm Mimmú." Dice il padre per poi salutarci e andarsene.
'Arriverá il momento di essere felice.'

Nota autrice:
Scusate l'assenza!!
Volevo cambiare il titolo in "Arriverà il momento di essere felice."
Che ne pensate?
Fatemi sapere
XoXo
-🩵

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