Alhaitam fece per andarsene, poi tornò indietro e aggrottò le sopracciglia, «Vattene a fanculo, Kaveh.»
Lui era serio, ma l'architetto non potè far a meno di ridergli in faccia.
«Scusa Al, ma questo atteggiamento non ti si addice proprio.»
«Ah no?»
Si portò una mano sulla bocca per smettere di ridere e poi parlò, «Dovresti andare a dormire, sei un po' esagitato.»
«Avrei voluto, se non mi avessi fatto uno dei tuoi giochetti perversi ora starei già dormendo.»
Kaveh non rispose, gli afferrò una mano e lo trascinò fino alla sua camera.
Tapparelle abbassate, luci spente, sembrava il covo di un vampiro.
«Ora puoi dormire.»
«Eh?»
«Stenditi», ordinò.
Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, si distese su un fianco e si coprì con il piumone.
Sentiva sulle federe il suo profumo.
«E adesso che vuoi fare?»
Non rispose, si distese di fianco a lui e lo cinse con le braccia.
Alhaitam sentiva il corpo di Kaveh aderire al suo e il bacino di lui sbattergli contro la schiena.
Non capiva se avesse paura che gli potesse saltare addosso o se stesse aspettando solo quello.
«Non ti faccio niente, dormi.»
Dalle labbra di Alhaitam fuoriuscì un lamento, «Non riesco a dormire se mi stringi così.»
«Non ti sto stringendo.»
«Ma sei vicino.»
«È un problema?»
«Io non sono gay, Kaveh.»
Accennò un sorriso, «Definisciti come vuoi ma la tua erezione ha appena mandato a quel paese la tua affermazione.»
Si girò e smise di dargli le spalle, lo guardava e avevano di nuovo i visi vicini.
«Anche se siamo al buio, ti vedo lo stesso.»
Gli fece una smorfia e gli posò un palmo dietro la nuca.
Alhaitam era in preda ad ogni tipo di paranoia, e se fosse entrata Nilou? E se Nilou li avesse scoperti? E se si fosse innamorato di Kaveh?
Doveva capire, doveva metterci un punto.
Si avvicinò lentamente, sempre di più fino a far collidere le loro labbra, ne assaporò ogni centimetro.
Stava baciando il suo migliore amico, ancora doveva realizzare.
Tentò di approfondire il bacio e Kaveh gli lasciò libero accesso, si allontanarono solo una volta esaurito il fiato.
«Perché?»
«Dovevo capire se avrei sentito le stesse sensazioni di quando bacio Nilou, o se fosse diverso baciare te.»
«Ed è diverso?»
«Talmente tanto da farmi preoccupare.»
Kaveh accennò un sorriso e appoggiò il capo sul petto di Alhaitam.
Aveva ancora il respiro irregolare e le narici inebriate dal profumo dell'architetto.
Non disse nulla, semplicemente chiuse gli occhi.La mattina dopo
Nilou arrivò correndo all' appartamento dei due coinquilini e usò le chiavi che Alhaitam le aveva fornito per aprire il portone.
«Al, sono troppo felice, guarda qui!» Gridò aprendo la porta della stanza del fidanzato che scoprì vuota.
«Al?»
Era strano che non fosse in casa, era passata di primo mattino proprio per trovarlo ancora.
Si diresse verso la camera di Kaveh, magari lui avrebbe saputo spiegare l'assenza dello scriba.
«Kaveh?»
Aprì la porta dopo aver bussato e scoprì i due ragazzi dormienti ancora abbracciati.
«Che teneri...»
Ignara della verità, Nilou la trovava una scena dolce.
I due si svegliarono di soprassalto all'udire della voce di Nilou.
Alhaitam assunse un'espressione terrificata e tentò di spiegarsi, «Amore, che ci fai qui?»
«Volevo farti vedere una cosa, non ti ho trovato in camera tua e mi sono preoccupata, menomale che siete qui.»
«Non è come-»
Kaveh diede un pizzicotto alla gamba di Alhaitam da sotto le coperte per farlo tacere.
«Ieri abbiamo guardato un film horror e sai come sono Nil, mi spavento di tutto quindi gli sono stato appiccicato come una cozza.»
Nilou rise, «Immaginavo, dato che ci siete entrambi, vi mostro una cosa.»
Alzò un cesto stracolmo di lettere.
«La tua iniziativa, brava amore.»
Si sentiva un mostro a chiamarla amore dopo aver baciato un altro ma se non lo avesse fatto, avrebbe cominciato a sospettare.
«Sono davvero felice!»
Kaveh si alzò, «Quello sprovveduto del tuo fidanzato deve essersi dimenticato, gli avevo chiesto di darti la mia lettera.»
Fece una corsetta verso la stanza di Alhaitam e tornò da Nilou con una busta in mano.
«Sempre il solito Al, dimentichi tutto!»
Alhaitam finse una risatina nervosa.
«Vado, altrimenti vi farò tardare a lavoro, buona giornata.»
Fu quando Nilou abbandonò l'appartamento che in Alhaitam nacquero i primi sensi di colpa.
«Cazzo.»
«Nilou non sospetta nulla, puoi stare tranquillo o almeno, non sospetta di un uomo.»
«Che vuoi dire?»
«Se ne è accorta, che non vieni.»Intanto a Monstandt
«Ragazzi io non credo che sia una buona idea.»
L'acting grand master temeva il destino dei due cavalieri ma in quanto neo-mamma, non aveva neppure le forze di provare a fermarli.
«Childe è un tipo a posto, la proteggerà.»
Diluc era fiducioso, gli ricordava quasi la sua adolescenza, quando era partito per rivendicare Crepus.
«Se torna qui con anche solo un graffio, ti faccio fuori.»
Amber rise, Eula si preoccupava a modo suo.
«Tranquilla, so badare a me stessa.»
Sentirono Klee urlare, «Fermi! Kaeya vuole salutarvi.»
La bimba teneva in braccio il suo "fratellino".
Diluc rideva mentre Jean aveva assunto un'espressione terrificata.
«Klee, non farlo cadere.»
Lisa diede una pacca sulla spalla di Jean, era veramente stressata.
«Tranquilla, Klee è una brava sorella maggiore», asserì Diluc scompigliando i capelli della bimba.
Amber salutò il neonato e poi tutti gli altri cavalieri, stavano andando incontro ad una missione potenzialmente mortale.
«Questo è l'ultimo ordine del tuo capitano: proteggila e portacela indietro sana e salva.»
Ajax sorrise, «Sì capitano, baderò io alla vostra vigilante.»
I due si incamminarono lasciandosi gli altri cavalieri alle spalle e con il terrore di non rivederli mai più.Im in spain without the S ma almeno quei due si sono baciati🐢
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It's Valentine's Again|| Genshin Impact
Fanficsequel di: Valentines's Letters È passato un anno dallo scorso Sanvalentino e le altre nazioni impressionate dall'iniziativa di Amber hanno deciso di replicare. A Sumeru, Nilou non sta più nella pelle all'idea di passare la festa di Sanvalentino con...