Childe: The eleventh of the Fatui Harbinger

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You'll change your name, or change your mind
And leave this fucked up place behind
But I'll know, I'll know
I'll know, I'll know
I'll know, I'll know
I'll know, I'll know -Christmas Kids

«Sei tranquillo?»
«Per me non è un terra sconosciuta, però se tu hai paura lo comprendo puoi tirarti indietro quando vuoi.»
Amber scosse il capo, «No davvero, sto bene.»
«Allora procedo? Non credo che la tua mappa si estenda fino a Snezhnaya, i miei teleport dovrebbero funzionare.»
Annuì e gli strinse la mano.
Childe accennò un sorriso, Lumine era stata fortunata ad avere un'amica come lei.
Mise in funzione il teleport e vennero catapultati in una landa fredda, gelida.
«Non ti piace il clima di qui, vero?»
«Fa un po'...freddo.»
Childe rise e cedette il suo cappotto ad amber mettendoglielo sulle spalle.
«Ci sono abituato, ne avrai più bisogno tu.»
«Allora, qual è il piano?»
«Entriamo nel laboratorio di Dottore e troviamo Paimon.»
Amber parve confusa, «E come vorresti entrarci?»
«Una vecchia conoscenza.»
Come d'improvviso, dalla sua solita nuvola blu, comparve Dainslief.
«Ma io, ti conosco!»
«Sì, sono stato a Monstandt più volte, sono qui per aiutarvi.»
«E come ti chiami?»
«Chiamami Dain.»
«Okay, Dain, come pensi di entrare?»
«La Twilight Sword può arrivare ovunque», lo canzonò Childe.
«Ho rubato le chiavi, quando ho ucciso Dottore.»
Fece roteare sull'indice un mazzo di chiavi mentre gli si dipingeva un sorriso beffardo sul volto.
Con uno schiocco di dita, teletrasportò tutti dinnanzi la porta dello studio di Dottore.
«Se quei luridi hanno cambiato la serratura io giuro che...»
Borbottava mentre tentava di aprire la porta.
«Calmati amico, dubito che l'abbiano fatto.»
Finalmente, dopo diversi giri di chiave, la porta si aprì rivelando la creaturina fluttuante rinchiusa in una gabbia per uccelli.
Amber si avvicinò a Paimon e la guardò per qualche secondo, non sembrava dare segni di vita.
«Paimon?»
«Lumine, sei tu? Lumine?»
Pareva tormentata e ancora non aveva aperto gli occhi.
«No, sono Amber, ti ricordi di me?»
«Dove sei Lumine? Perché mi hai abbandonato?»
«Paimon mi senti?»
«Chi sei?»
«Sono Amber, te l'ho già detto.»
«Outrider Amber? Baron Bunny?»
Amber sorrise, «Proprio io.»
«E dov'è la mia Lumine? Perché non è con te?»
Childe si intromise per evitare il più possibile di rivelarle la verità.
«Ci sono anch'io, Childe, riesci ad aprire gli occhi?»
«Paimon non riesce più a fluttuare, gli occhi le fanno male e fa fatica ad aprirli, portatemi da Lumine!»
Pareva una bimba in cerca della sua mamma.
«Paimon, Lumine è morta.»
«Morta? Passa a trovarmi tutti i giorni, non capisco perché non mi liberi...»
I tre si lanciarono un'occhiata confusa, convinti che fosse solo un'allucinazione di Paimon.
«Non è possibile, Lumine è morta quasi un anno fa.»
«Dovete credermi! Mi porta da mangiare, tutte le settimane!»
Amber tirò Childe per una manica e sussurrò, «Sei sicuro sia morta?»
«Sì, o meglio, aveva smesso di respirare.»
«E se fosse ancora viva?»
Sul viso di Amber si accese un barlume di speranza che le dava una luce particolare negli occhi, «Amber, non pensare troppo positivo, potresti rimanere delusa.»
Dain aprì la gabbia, «Ora sei libera, per adesso vieni con noi.»
Era freddo, impassibile, a tratti Childe faticava a credere che si fosse prestato per la missione.
Quei due avevano un accordo, Childe aveva bisogno che facesse qualcosa per lui e Dain voleva che Lumine tornasse in vita.

«Devi aiutarmi, a cambiare il passato nell'albero di Irminsul.»
«Per quello dovresti recarti dall'Archon Dendro, lei è in grado di farlo.»
«Ho bisogno del tuo aiuto, voglio che cambi il mio passato, come se non fossi mai stato un Fatui.»
Dain scosse il capo, «Se lo facessi, credo che le persone non ti ricorderebbero più.»
«Va bene, voglio che Tartaglia scompaia e rimanga la sola versione di me che abita a Mondstandt e fa il cavaliere.»
«Credo che sia una decisione stupida, ma se davvero è quello che vuoi ti aiuterò.»

«Ma se me ne andassi, Lumine come farebbe?»
«Se è viva sul serio, la cercheremo e torneremo a casa tutti insieme.»
Paimon sorrise e finalmente riaprì gli occhi, «Va bene, sono con voi allora!»
Childe si avvicinò a Dain e gli sussurrò all'orecchio, «Ti affido Amber, andate via vi raggiungerò al più presto, ho un conto in sospeso di cui devo sbarazzarmi.»
Dain non rispose, si limitò ad annuire e schioccò nuovamente le dita per sparire nella sua nuvola di fumo.

Intanto a Sumeru

«Collei! Che sorpresa vederti.»
Nilou abbracciò l'amica che portava in mano delle buste.
«Ehi Nilou, sono venuta a portarti queste, sono mie, di Tighari e Cyno. Non volevo scomodarli così le ho portate io.»
«Sei stata bravissima, grazie, ci sarai al mio spettacolo?»
«Ovvio! Come potrei perdermelo.»
Nilou le sorrise e infilò nella cesta le lettere che le aveva porso.
«Scritta la tua ad Alhaitam?»
«Certo, ma non ho bisogno di una lettera per esprimere i miei sentimenti!»
«Lo so, ma sarebbe romantico, spero te ne scriva una...»
«Già, molto romantico.»
«Ora vado, altrimenti farò tardi a lezione e poi chi lo sente Tighnari.»
Salutata la ragazza, Nilou si fermò a pensare: C'era mai stato del romanticismo tra lei e Alhaitam?
Non era bravo con le parole, glielo aveva sempre perdonato, non aveva tanto tempo da dedicarle, ma gli aveva sempre perdonato anche questo.
Cos'è che facevano insieme?
La riempiva di regali, senza bigliettini o dediche, facevano sesso e poi parlavano fino ad addormentarsi.
Fino a quel momento aveva sempre creduto che le cose tra loro andassero splendidamente, ma una sola frase di Collei, era stata capace di farle cadere il mondo addosso.
«Diamine...»

It's Valentine's Again|| Genshin ImpactDove le storie prendono vita. Scoprilo ora