Clare si risvegliò d'un tratto dal suo pisolino, accanto a lei Nick dormiva pesantemente. Aveva intorno al collo un cuscino blu, una maschera per il viso bianca e degli occhiali da sole neri. Si alzò silenziosamente per andare in bagno, mentre percorreva l'ultimo tratto del minuscolo corridoio, si accorse troppo tardi di uno scalino di metallo, che prima non c'era. Ci cadde sopra, facendo scivolare sopra di lei dei bicchieri di acqua fredda e delle spremute, subito dopo si rese conto che il gradino le aveva sbucciato il ginocchio. Tra la spremuta sui capelli, l'acqua gelida sulla schiena, e il ginocchio sbucciato non seppe definire quale fosse peggio. Non aveva intenzione di piangere, ma la vista del sangue anche se poco sul suo ginocchio le fece venire il voltastomaco. Guardò Nick che ancora dormiva, non lo avrebbe disturbato per così poco. Entrò nel minuscolo bagno in cerca di una cassetta per il pronto soccorso, tra due scomparti finalmente la trovò, si chiuse a chiave. L'acqua ossigenata per fortuna c'era, tirò un sospiro di sollievo.
"- Clare ce la puoi fare -" ripeté a sé stessa, non riusciva a guardarsi il ginocchio, anche se la ferita era piccola, lei non riusciva a vedere il sangue, chiuse gli occhi, esitò un momento, non c'è l'avrebbe fatta. I suoi pensieri vennero interrotti da un bussare frenetico.
"- Stai bene? -" la sua voce la tranquillizzò, non voleva svegliarlo che cosa ci faceva lì. Magari se gli avesse detto che fosse stato tutto ok, lui sarebbe tornato a dormire.
"- Sì, sto benissimo -" in un colpo solo gettò l'acqua ossigenata, "-cacchio! -" le bruciava tantissimo,
"- Cosa succede? Che cosa fai? -" la sua voce aveva un tono preoccupato, si alzò con fatica per aprirgli la porta, ma lui la scaraventò al muro, l'impatto fu così forte che lei batté la testa.
"- Aia che male! -" Nick la prese in braccio e la portò via dal bagno,
"- Scusami tanto, come ho potuto -" tirò fuori un telecomando da una poltroncina, trasformandola in un letto. Clare si aggrappò come un gatto sulla vasca da bagno, non aveva intenzione di sdraiarsi con l'odore di arancia sui capelli.
"- Nick, lasciami! Nick! -" lui non mollò la presa e riuscì a poggiarla su quel letto, lo guardò negli occhi. Aveva un' espressione preoccupata.
"- Segui la luce -" si avvicinò a lei con una piccola lucetta, gliela passò davanti gli occhi e fu costretta a seguirla, erano così vicini, i cuori di entrambi cominciarono a battere velocemente. Nick si avvicinò di qualche centimetro in più e d'istinto la baciò. Lei gli prese il viso fra le mani, così morbido così eterno, lui poggiò le sue ai lati bloccandola, il corpo di lui nonostante fosse muscoloso sembrava nn esser pesante. Magicamente tutto sembrò passarle; il ginocchio la testa.
"- Fermiamoci, prima che sia troppo tardi -" disse lei tra un bacio e un altro. Si alzò dal letto guardandolo, lui rimase interdetto; se baciarla oppure rispettare i tempi.
"- Tranquilla, quando tu sarai pronta -" gli si avvicinò regalandole un bacio sulla fronte. Il segno d'affetto più intimo del rapporto sessuale stesso.
"- Puzzo di spremuta d'arancia -" esordì per smorzare la situazione, lui rise,
"- La mia preferita -" disse passandole accanto in cerca di un hostess.
Nel frattempo...
"- Luna posso entrare? -" Maggy si era presenta al tempio della ragazza perché non aveva accettato il fatto che Ronald la ignorasse.
"- Certo Maggy, come posso aiutarti? -" Luna in verità lo sapeva abbastanza bene, eppure decise che per una volta sarebbe stata lei la cattiva della storia.
"- Non so come dirtelo, ma tuo fratello non mi piace come si sta comportando nei miei confronti, ecco -"
"- Maggy, non sei sua madre, non puoi dirgli come deve comportarsi -"
"- Mi sta ignorando -"
"- Avrà i suoi motivi -" sostenne, Maggy perse le staffe
"- Anche tu avrai i tuoi motivi per farti metà dei ragazzi mentre eri con Simone, vero? -" Luna la fulminò con lo sguardo, avrebbe preso a schiaffi quel sorrisetto da insolente,
"- Come lo sai? -"
"- Sai come te ho compreso che con metodi alquanto arcaici posso ottenere quello che desidero -"
"- Ti sei impazzita per caso? -"
"- No certo che no -"
"- Maggy hai 16 anni! E non solo tu-" le urlò,
"- Luna, voglio sapere che cosa sai sul barista della spiaggia, e soprattutto voglio capire che cosa ha a che fare con Clare! -"
"- Hai detto che eri qui per Ronald! -"
"- Dovevo rompere il ghiaccio no? -"
"- Io non so risponderti mi dispiace -"
"- Invece lo sai, la sera prima che lei scomparisse tu ti sei trasferita nel bagno del chiosco con lui-"
"-Questo certifica il mio alibi -"
"- No, non è vero! Perché lui ti ha abbandonata mezza nuda per parlare con un ragazzo per poi ritornare da te -"
"- Quindi? -" si sentiva stupita, stava litigando con una ragazzina di 16 anni,
"- Chi è il ragazzo? -"
"- Non me lo ha detto. Un suo amico mi pare -" rispose imbarazzata Luna
"- Sei inutile, come sempre -" Maggy fece per andarsene ma la bloccò,
"- Maggy, il ragazzo del bar, in un momento di debolezza ha detto che ci avrebbe portato sull'isola qualsiasi cosa di cui avessimo bisogno -"
"- Vuol dire che una moto avrebbe potuto portarla? -"
"- Sì io credo di sì -"
"- Grazie Lu, la prossima volta tieni le gambe chiuse mi raccomando -"
Maggy uscì dal suo tempio e si diresse a quello di Atlas. Bussò freneticamente.
"- No, non di nuovo -" rispose lui esausto quando se la ritrovò davanti,
"- Spostati, non sono qui per quello -" disse scansandolo al alto ed entrando senza il suo permesso,
"- Spero per te che tu abbia delle novità -"
"- Potrei dire lo stesso mio caro Atlas -"
"- Una notte insieme non ti da il diritto di chiamarmi in quel modo -" la sera prima Maggy era entrata nel suo tempio disperata, presa da un pianto isterico, lui l'aveva accolta sperando che ne sarebbe andata via subito, lei l'aveva baciato, e presi da un momento di passione avevano ingigantito la questione.
"- Ho un'idea -"
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Con affetto, un ammiratore segreto...
AksiyonClare Callum ha sempre pensato che la sua ricca famiglia fosse normale, con qualche litigio, si sa cose da ricchi; fino a quando si ritrova catapultata su un'isola mortale per incominciare un gioco mai finito. Ma il peggio deve ancora venire perché...