~Capitolo 34~

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Mattia Pov's

Il giorno prima

La prima settimana in questa casa è passata più lenta di quel che credevo, giornate brutte alternate ad altre ancora peggio.
Ma tutto sommato si vive bene qui.
È una bella casa e c'è addirittura un giardino sul retro.
Un po' come nei film americani dove tutti sono sempre felici e sorridenti.

Ma ancora non mi sono abituato del tutto ad avere un padre che non mi picchia e addirittura un fratello più grande di me.
Fino a poco tempo fa non sapevo neanche di avere una famiglia.

E purtroppo non riesco a liberarmi mentalmente dell'immagine di Paolo che mi fa del male, ancora oggi continua a martoriarmi la testa e a farmi fare incubi nonostante sia chiuso in carcere da un po'.

Parlo, respiro e ogni tanto mangio, quello si, anche perché nessuno mi tratta male e Marco è sempre stata una figura presente nella mia vita prima dell'orfanotrofio e non ho impiegato poi molto a lasciarmi andare.

Anche se non come vorrei.

Da piccolo ricordo che ero molto legato a lui, solo nell'adolescenza il rapporto si è spezzato fino a scomparire.
E di questo sono felice, almeno ho ancora qualcuno su cui contare.

Lui ci prova costantemente a cercare di farmi sentire a mio agio tra loro e così sto cercando di fare la stessa cosa, cerco d'integrarmi nonostante le difficoltà che mi si presentano davanti, anche se con un po' di fatica.
Ma tutto sommato ci sto riuscendo.

Pian piano mi sto abituando a queste nuove e tristi sensazioni.
Ma non si può avere tutto dalla vita giusto?.

Vorrei poter dire di essere felice insieme a loro, di non sentire più tutti quei piccoli vuoti nello petto che prima volevo colmare a tutti i costi e soprattutto di non sentire la mancanza di Christian.
Ma non è così, non mi sento né felice né completo.
Tanto meno mi posso permettere di dire che Christian non mi manchi, perché sarebbe la bugia più grande mai detta prima.

Sospiro abbassando lo sguardo al solo pensiero.

Marco mi ha detto di aver provato a cercarlo ma che sembra essere sparito nel nulla.
E non capisco perché.

Se è successo qualcosa oppure semplicemente non vuole più sentirmi.

Sto cercando in tutti i modi di non mostrare questa debolezza ai loro occhi, ma più passano i giorni e più mi sento perso senza di lui.
Lentamente è come se mi stessi spegnendo di fronte a qualcuno che non mi capisce o che semplicemente non vuole capirmi.

Come farò a rassegnarmi a vivere senza lui al mio fianco?
Come si fa?.

La notte per la maggior parte delle volte non riesco a dormire, troppo solo per restare nel buio della mia stanza.
Così, silenzioso e in punta di piedi, scendo al piano di sotto mettendomi di fronte la finestra della sala senza dare fastidio a nessuno.
Nessuno è obbligato ad ascoltarmi se io lo nascondo.

L'angolo della finestra in soggiorno è diventato il mio posto preferito della casa, si vedono gli alberi e alcuni fiorellini che con il passare dei giorni stanno sbocciando sempre di più fino a fiorire.
Poi c'è la luna, la parte più bella, quella che mi illumina appena senza ferirmi mai, resterei ore a osservarla senza mai stancarmi.

E poi ci sono le mie lacrime.
È l'unico momento della giornata in cui riesco a sfogare tutto il mio dolore senza dovermi nascondere ai loro occhi.
Senza dover giustificare ciò che sento nel petto se non riesco a trattenermi dallo stare male.
Lentamente mi sto richiudendo in quella mia piccola bolla di solitudine fatta di silenzi e tristezza che pensavo di aver finalmente lasciato da parte.

 ~ Shù ~ ( boyxboy) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora