Capitolo Settantuno

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Pov. Andrea

Non riesco a scegliere cosa mettere per andare a questo fottuto pranzo con il papà di Leila.

Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci a dire il vero, visto che me lo ha detto solo ieri sera.

Non capisco perché tutta questa fretta.

Osservo i miei vestiti appesi nell'armadio. Cosa si può indossare ad un pranzo con una persona che sostanzialmente odi?

Ho detto a Leila che avrei incontrato suo papà, perché lei lo desiderava, ma non per questo cambierò idea su di lui.

Odio il modo in cui ha trattato Leila, e non mi basteranno due scuse a farmi cambiare idea

 10.50 | Sei agitata? | Rebe mi scrive

 10.52 | Agitata non è propriamente il termine corretto, non so come mi sento ma sicuramente non è piacevole. Come posso fare per non picchiare quella testa di cazzo? |

 10.53 | Innanzitutto pensa che è il papà della tua ragazza, che se non vuoi che lei ammazzi te è meglio che lo lasci in pace. Sono sicura che questo basterà a farti stare tranquilla |

 10.55 | Grazie Rebe | le rispondo, prima di bloccare il telefono.

So che in fondo ha ragione, che per evitare di litigare con Leila devo portare un certo rispetto nei confronti di suo papà.

Per quanto sia difficile, ma lo devo fare.

Guardo distrattamente l'armadio, indecisa su quale siano i vestiti migliori da mettere

 "Ehi" la voce di Leila mi fa sussultare

 "Oh, ehi" rispondo imbarazzata "Stavo scegliendo cosa mettere per il pranzo di oggi" mi gratto il retro del collo

 "Addirittura?" ride lei

 "Cosa dovrei indossare? Che ne dici di una polo?" mi volto verso di lei, portandomi una polo al petto

 "Una polo? Sul serio?" ride lei "Questa maglietta andrà benissimo" tira fuori una semplicissima maglietta bianca

 "Non è un po' troppo semplice?" la guardo preoccupata

 "È semplice e bella come lo sei tu" sorride lei, posandomi un casto bacio sulle labbra.

Le sorrido e poggio la maglia sul letto.

Prendo un paio di jeans neri e raggiungo il bagno.

Mi appoggio al lavandino, osservando il mio riflesso nello specchio

 "Andrà bene Andrea, andrà tutto bene" annuisco, fissando il mio riflesso.

Un po' credo alle mie parole, perché per amore farei qualsiasi cosa, ma se lui facesse o dicesse qualcosa di sbagliato? Riuscirei davvero a trattenermi dal dire o fare qualcosa di incredibilmente stupido?

Non lo so.

Leila mi darà la forza di andare avanti senza far casini.

Lei ha sempre avuto bisogno di me quando andava a casa di suo papà, ed ora che posso farlo, non posso - e non voglio - bruciare questa occasione.

Non posso fare questo a Leila.


Guido nervosamente verso casa del papà di Leila, stringendo forte il volante.

Sono tesa, l'ansia mi irrigidisce il corpo.

Leila sembra notarlo, così mi poggia una mano sulla coscia.

Le sorrido debolmente, prima di tornare a guardare davanti a me.

C'è molto traffico in giro, più di quanto mi aspettassi, e questo non fa altro che aumentare il mio nervosismo.

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora