The Royal Pine

9 0 1
                                    

Osaka di giorno è una città semplice dai colori vivaci; tuttavia, durante la notte le strade iniziano ad essere deserte, il silenzio tombale delle strade al chiaro di luna sembra far sprofondare i quartieri che la abitano nell'oblio. Sono stato ospite dai miei zii. L'idea iniziale era di rimanere almeno una settimana, ma una chiamata improvvisa spezzò questa mia convinzione. Verso le 21:00, Dylan, mio zio, riceve una chiamata per lavoro, domattina dovrà trovarsi in Italia per una riunione urgente in azienda. Così decido di tornare a casa, in fondo quattro giorni sono bastati per passare del tempo nel clima orientale. Saluto i miei zii e mi appresto in un luogo dove passare la notte prima di prendere il volo per Seattle.

Lungo una strada montuosa, si nota una sorta di grande casa, è illuminata dalla testa ai piedi con luci calde e vivaci. "è un hotel?" mi chiedo, poco più avanti un cartello dà la conferma al mio quesito, "hotel The Royal Pine". Con ormai il sonno che rendeva gli occhi pesanti e il bisogno di riposare, decido di passare la notte in quell'hotel.

Una volta posizionato l'auto nel parcheggio riservato ai clienti, entro nella dimora, mi pareva un sogno, quel luogo sembrava una contea. Camminai lungo il tappeto rosso che mi portò d'innanzi ad un uomo dall'aspetto orientale, era ben vestito e fumava una pipa mentre leggeva un giornale. Non appena mi notò, posò il giornale e tolse la pipa dalla bocca, con un sorriso cordiale mi chiese se desiderassi una stanza. Risposi che ero interessato a passare la notte in una delle camere, e ricambiai il sorriso del portinaio.

"Prego, mi segua". Disse l'uomo, con un accento francese, portando con sé la pipa da fumare. Le chiavi che teneva in mano erano di una stanza al terzo piano, mentre lo seguivo notai che gli impiegati dell'hotel erano raffinati non solo nel modo di vestire ma anche nel modo di comportarsi, tuttavia, notai che i clienti scarseggiavano, ma era comprensibile, in fondo quello era un hotel di lusso, riservato a coloro che potevano permettersi di pagare una cifra importante anche per una notte.

Una volta arrivato in camera, notai la cura nei dettagli, era tutto in ordine, i colori abbinati e sul tavolo una bottiglia di vino con due bicchieri in vetro.

"Vi auguro un sereno riposo". Il portinaio mi lasciò le chiavi della camera e tornò al suo lavoro al piano terra. Sorseggiai del vino, Impostai la sveglia alle 8:00 del mattino, mi cambiai per la notte e presi velocemente sonno grazie al letto caldo e confortante.

Qualcosa mi svegliò, come un fastidio alla schiena, un leggero formicolio, alzai lo sguardo alla porta e notai come dallo spioncino entrasse un filo di luce, ai piedi della porta un'ombra era ferma. "sarà del personale, forse controlla il corridoio". Pensai. La maniglia della porta inizia ad emettere dei cigolii, come se dall'altra parte qualcuno stesse cercando di aprirla, tolgo le lenzuola e accendo la bajour, non appena la lampadina illumina una parte della stanza, la maniglia smette di cigolare e odo dei passi di allontanamento da oltre la porta.

Mi alzo da letto, con passo veloce prendo la chiave e apro la porta, mi affaccio al corridoio per vedere chi fosse quella figura oltre la porta, ma nulla, sembrava non esserci nessuno, torno in camera e richiudo a chiave. Fermai il passo, spalancai gli occhi e notai un qualcosa di raccapricciante, dietro la tenda vi era una figura, pareva quella di una bambina, i capelli erano neri e lunghi, aveva una parte del corpo coperto dalla tenda, la testa era inclinata, stava fissando la porta, aveva dei leggeri tremolii, non appena presi coraggio e avvicinai il passo, udì il suo respiro affannato e ripetitivo.

" è andata via?" Disse. Io non risposi, ero impietrito, da quanto tempo era nella mia stanza e perché si nascondeva dietro la tenda?

"La donna cattiva è andata via?" Chiese ancora, ma questa volta guardandomi negli occhi.

Presi coraggio, mi avvicinai lentamente a lei, a piccoli passi. "Chi è la donna cattiva?" le chiesi, ma non ricevetti risposta.

"Lei mi sgriderà perché non sono ancora a letto, farà male alla mamma".

he Royal PineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora