Chapter II: From Yesterday.

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Audrey lo cercò per ore mettendo in subbuglio l'intero appartamento, ma del suo ciondolo non v'era traccia.

"Stai cercando questo?"

Le chiese un uomo slanciato, vestito di nero, sbucato fuori dal nulla.

"Ridammelo immediatamente!"

Urlò la ragazza stizzita.

"Shhh, non vorrai allertare il vicinato? Te lo restituirò ad una condizione, My Angel."

Affermò Moonlighter con strafottenza.

"Cosa vuoi da me? Come hai fatto a scoprire dove abito?"

"Una cosa alla volta. Se mi lascerai il tuo numero di telefono ti restituirò il ciondolo che ho "preso in prestito", se l'idea non è di tuo gradimento puoi sempre darmi un bacio e te lo renderò comunque. A te la scelta."

Concluse Moonlighter facendo ondulare l'oggetto come fosse un pendolo.

"Ovviamente, potrai solo ricevere le mie chiamate e non effettuarle. Sono il mariolo più popolare d'America, è stato un gioco da ragazzi procurarmi il tuo indirizzo!"

Esclamò ridacchiando.

"Vorrei rifiutare entrambe le proposte, ma quel ciondolo è troppo importante per me."

Disse Audrey dopo una lunga riflessione.

"Allora? Cos'hai deciso? Se sceglierai il bacio, stavolta ti terrò gli occhi aperti."

Commentò Moonlighter mettendola alle strette.

Le si avvicinò abbassando gli occhiali da sole, mostrandole due splendidi occhi azzurri come il cielo. Aveva dei lineamenti belli, raffinati e i capelli corvini, ribelli almeno quanto il suo ego. Se l'avesse incontrato per strada, senza sapere che si trattava di un criminale, avrebbe persino pensato che fosse il Nobile Rampollo di qualche casata.

Audrey gli diede il suo numero di cellulare e, pochi istanti dopo, il ciondolo le fu restituito come di comune accordo.

"E' stato un vero piacere, a presto My Angel!"

Esclamò lui dirigendosi verso l'uscita.

"Dove vai? Esci da lì?"

Domandò perplessa.

Nel suo condominio non abitavano molte persone, ma nonostante ciò Audrey non poté fare a meno di pensare che qualcuno l'avrebbe visto. D'altronde era un bell'uomo, non sarebbe passato inosservato.

"Darei meno nell'occhio se mi calassi giù dal balcone in pieno giorno? Adesso ti preoccupi per me?"

Le chiese in tono beffardo, inchiodandola contro la parete.

"Non toccarmi..."

"Non mi sembravi tanto contrariata mentre, al telefono, parlavi di me con le tue amiche newyorchesi."

Affermò Moonlighter.

"Cosa sei, uno stalker??"

"Ho solo messo una cimice nel tuo appartamento, My Angel. Ho sentito tutto..."

Audrey stava per replicare, ma lui la zittì.

"So che mi desideri, anche se odi doverlo ammettere."

Concluse Moonlighter uscendo dall'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle.

Quando la ragazza la riaprì lui non c'era più.

Così Audrey decise di non perdere altro tempo, indossò la sua divisa e si recò al Dipartimento di polizia, più precisamente: nell'ufficio dell'ispettore.

"La prego, mi assegni il caso di Moonlighter!"

Esclamò l'agente Lacross non appena mise piede nella stanza.

"Per quale motivo? Sei nuova qui e quell'uomo è estremamente pericoloso! Per di più, il suo atteggiamento, varia come il giorno e la notte. Mi state esplicitamente chiedendo di diventare la prossima vittima di quel ladro donnaiolo, agente Lacross!"

"Appunto perché sono una donna dovete affidarmi il caso. Lui verrà da me, ne sono certa! Ed è proprio allora che voi entrerete in azione!"

Esclamò Audrey, mentre accavallava le gambe sulla poltrona.

"Volete diventare un'esca? Perché? Datemi una motivazione valida e v'appoggerò."

"Moonlighter ha il mio contatto telefonico."

Affermò la ragazza decisa.

"Sta accerchiando la sua preda."

Constatò l'ispettore.

"Entrerò nella sua tana."

Concluse l'agente Lacross.

"La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall'aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi

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"La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall'aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l'amore."

- AUDREY HEPBURN -

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