Il restauro - 03

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Controllo l'orologio. Un'ora, ho ancora un'ora. Solo un'ora? Panico. I capelli si devono asciugare da soli per forza, perché se usassi il fono farei concorrenza a Merida. Allora decido di mangiare qualcosa al volo, tanto per non bere un cocktail a stomaco vuoto. In realtà potrei anche saltare la cena, perché l'alcool lo reggo piuttosto bene, ma come dice sempre la nonna:

"Saltare i pasti è un reato perseguibile dalla legge"

Forse ha visto troppi gialli.. Mi mangio la mia insalatina mista e corro a lavarmi i denti. Ho ancora quaranta minuti. Che piffero faccio ora? Preparo borsa e scarpe. Pochette nera il meno ingombrante possibile con catenina a tracolla argentata. Ci butto dentro fazzoletti carta d'identità e venti euro. Con la coda dell'occhio vedo un pacchetto di cicche, e decido di prenderne due. Almeno avrò l'alito fresco a fine serata.

Ora tocca alle scarpe. Devono essere comode, ma eleganti, alte, ma sobrie. In realtà non credo che molta gente faccia caso alle scarpe. Opto per delle decolté nere senza plateau. Per essere una ragazza casa e scuola, so come rendermi decente per una serata. Pienamente fiera di me, sfilo davanti ai miei genitori.

"Mah.." Mio padre mi lancia un'occhiata per poi ritornare a leggere la sua rivista d'informatica.

"Ok"  Mentre mia madre non smette di fissarmi.

"Che cosa c'è?" Le dico esasperata dalla sua occhiata.

"Niente!" Scuote la testa alzando le spalle, per poi ritornare a lavare i piatti. È davvero insopportabile quando fa così!

Pensieri di una squilibrataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora