Capitolo 14 - Caccia ai bloobun

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I piccoli e furbi famigli si nascondevano in mezzo alla neve mimetizzandosi alla perfezione. Il loro corpo trasparente li facilitava a scomparire nella neve.

Fortunatamente li si poteva vedere ogni volta che saltellavano perché i delicati fiocchi nel loro corpo venivano scossi e sembravano delle grandi bocce.

Tirai fuori da una cassa qualche sacchetto ricolmo di biscotti glassati e iniziai a lasciarne pezzettini sulla neve fresca facendo una piccola scia verso un gruppo di cespugli innevati. Io e Ellien ci nascondemmo dietro ai tronchi dei pini e aspettammo in silenzio l'arrivo dei piccoli coniglietti.

Il bianco della neve iniziava ad essere fastidioso e dopo poco misi un paio di occhiali da sole per ripararmi dal riverbero della luce. Di sfuggita notai la mia compagna fare lo stesso mentre si avvolgeva con cura nella sciarpa.

I bloobun saltellavano allegri tra la neve senza sprofondare e dopo aver sentito il profumo dei biscotti glassati un sacco di piccoli coniglietti saltavano ovunque.

«Sono così buffi.»

Ellien guardava ammirata i piccoli coniglietti zampettare sulla neve e abbuffarsi dei piccoli pezzi di biscotto.

Li lasciammo avvicinare il più possibile e poi con una rapida mossa ne catturammo un paio. I bloobun si scuotevano energicamente facendo scintillare i fiocchi di neve al loro interno ma dopo qualche biscotto riuscimmo a corromperli e stare tranquilli.

Aprii la grande borsa e lasciai che ci cadessero dentro delicatamente. I coniglietti si guardavano un attimo intorno e poi si accoccolarono sul fondo dove un piccolo strato di neve li teneva al fresco.

Si addormentarono quasi subito e sentii i fiocchetti di neve tintinnare mentre russavano sommessamente.

«E ora che abbiamo questi piccoli batuffoli andiamo alla ricerca del sale.»

Saltai in sella al famiglio ma solo per tornare vicino alla costa e poi sulla barca.

Era appena scesa la notte e il freddo gelido si faceva sentire. I bloobun erano contenti di quel fresco e si addormentarono sopra coperta nel mezzo della tormenta.

Io e la mia compagna ci raggomitolammo invece sotto una grande e pesante coperta in un angolino della nave. Tremavo un po' e nonostante i due strati di vestiti c'era comunque fresco.

Ellien dal canto suo sembrava non avere grandi problemi. Si era addormentata immediatamente dopo aver toccato il letto e la sua lunga coda si mosse un paio di volte prima di fermarsi.

Mi solleticava i palmi delle mani e dopo che si era fermata decisi di sfruttarla. Era calda e teneva le mani lontane dalla morsa del gelo.

Ci addormentammo alla luce del piccolo cristallo aranciato che emanava un debolissimo tepore.

La mattina dopo mi svegliai completamente avvolta nelle coperte come un bruco e ovviamente con la bava alla bocca. Ellien era tutta raggomitolata mentre si stringeva la coda al petto.

Guardai fuori dall'oblo e si poteva intravedere appena la luce del sole di prima mattina.

Dopo esserci svegliate recuperammo nuovamente i bloobun e li adagiammo nelle borse e dopo un salto sulla terra ferma ci inoltrammo nuovamente nella foresta.

Dovevamo superare i grandi pini innevati per arrivare poi nella parte più interna della regione. La foresta si estendeva per diversi chilometri e si potevano vedere solo alti tronchi grigiastri davanti a noi.

Il viaggio fu parecchio tortuoso, principalmente a causa della neve fresca e del freddo pungente. Mi misi comoda sulla sella sempre più avvolta dalla sciarpa mentre mi mettevo un altro cappellino sulle orecchie.

«Hai così freddo?»

«Odio due cose, la sabbia e il freddo e ora c'è troppo freddo!» tremai aggrappandomi di più al garrese del famiglio.

Ellien cercò di tenermi compagnia e non farmi pensare al freddo. E funzionò in qualche modo.

La foresta si interruppe di colpo lasciando spazio a grandi piane innevate completamente piatte. Il sole si secchiava sulla neve rendendo il bianco praticamente accecante.

Quello era il posto perfetto. Se si fosse osservato con attenzione già si sarebbero potuti notare piccoli buchi scavati dai bloobun in cerca del sale centenario.

I nostri due piccoli ospiti ancora dormivano tranquilli cullati dalla marcia.

Poco più in là, nel mezzo di due piccole collinette, trovai il punto perfetto per fermarsi. Una sporgenza ghiacciata dava riparo ai nostri famigli e creammo un piccolo campo base.

Lasciammo i coniglietti liberi per le piane e dopo aver mangiato qualche biscotto iniziarono a zampettare nella piana annusando l'aria e ogni tanto scavando la neve.

Mentre Ellien montava la tenda e creava un piccolo riparo per la notte, io osservavo i bloobun muoversi lentamente e trovare le prime gocce di sale centenario.

Erano piccole ma estremamente ben cristallizzate. Sempre meglio quelle che nulla...

Inseguii i famigli per il resto della giornata scavando insieme a loro la neve nel punto che indicavano.

Dopo un estenuante giorno di raccolta non eravamo neanche a metà strada. Ci dovemmo fermare molto prima del calare del sole perché le raffiche di vento alzavano la neve fresca coprendo la visuale.

Passammo due giorni d'inferno nel mezzo della neve ma fortunatamente i cristalli che avevamo portato iniziarono a funzionare a pieno regime non facendoci congelare vive.

Ero stanca e sempre infreddolita, non avevo già più voglia di stare in quella landa desolata, volevo ritornare a casa il prima possibile.

Sarah se la stava cavando bene?

Ma al pensiero della piccola immediatamente qualcos'altro mi passò per la testa. Leiftan...

La loro somiglianza spiccata era il motivo del perché mi ero innamorata di quella piccola immediatamente ma ora era qualcosa di strano. Ora che era tornato dal cristallo era tutto più strano.

Chissà cosa stava facendo in quel momento.

Un paio di giorni dopo riuscimmo a recuperare abbastanza gocce e decidemmo di rientrare il prima possibile. Famigli rimessi nelle borse, campo smontato e immediatamente ripartimmo per tornare alla barca.

Quel pomeriggio il sole splendeva e non c'era un filo di vento. Fortunatamente il sole scaldava un po' l'aria ma non abbastanza da liberarsi anche di un solo capo.

Il paesaggio davanti a noi era sconfortantemente piatto tranne qualche altura ghiacciata che fortunatamente ci forniva anche riparo per un po' di riposo.

L'andatura lenta dei famigli mi fece addirittura addormentare sulla sella. Mi ridestai più di una volta scoprendomi in bilico sulla sella. Ma tutto era così tranquillo che potevi a malapena sentire lo scrosciare della neve calpestata da Mazu.

«Oltre la collina rapidi!»

Una voce squarciò l'aria e subito dopo sentii uno sferragliare di armi in corsa.

Ellien, ancora prima di aver sentito il resto degli ordini della voce misteriosa, aveva già afferrato le briglie di Mazu trascinandomi rapidamente dietro un albero piegato dalla neve.

Ci nascondemmo in quella grotta creata dalla neve in silenzio e subito dopo un gruppo di kitsune in groppa a grandi ocemas ci passò davanti.

Piume bianche - New EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora