𝗶 𝘀𝘄𝗲𝗮𝗿 𝗶'𝗹𝗹 𝘁𝗿𝘆

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↳ La storia si svolge prima di Oxytocin e Sweater Weather, ma può essere seguita senza aver letto le precedenti, in quanto ci sono al suo interno solo dei riferimenti in merito.  

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Non l'ho scelto io.

Se avessi saputo che l'amore non ha una forma, a quest'ora non ci avrei creduto minimamente.

Ho sempre visto i miei genitori come la rappresentazione dell'amore puro e totalizzante, che più esista ad oggi. Non sono tutto palle, eh.

Ma se sei me, se sei destinato a dover sposare qualcuno per "contratto", non hai scelta.

Devi accontentarti, dire di si.

Sorridere.

Convincerti che la persona che hai di fronte è quella giusta, perché hai ricevuto il...

Il partito migliore, il ragazzo più dolce che esista sulla faccia della terra.

Non è vero.

Win non lo è.

Il mio "futuro sposo", non sa che cos'è l'amore.

Mi chiama mostriciattolo, non ha paura a offendermi se faccio cadere la tazza di tè per errore.

Non sei un vero erede, non puoi comportarti come un fottuto ragazzo universitario.

Ci sono delle regole nel mondo delle dinastie, dei ricchi come noi. Devi essere perfetto, un damerino che sa che cos'è la regalità, persino come si taglia in modo composto una mela a tavola, al termine del pranzo con "i cugini di terzo grado".

Ma chi cazzo li vuole conoscere?

Non voglio essere ricco, non voglio essere un Principe che deve far credere al resto del mondo che amo la persona che devo sposare.

Io non amo Win, io odio quel ragazzo insulso che mi gironzola intorno da tutta la vita.

Io fingo, perché devo farlo.

Perché sono l'erede prima di mio fratello.

Mi è stata data ogni cosa, ma l'amore no.

L'amore non...

Io non ho potuto scegliere.

Voglio bene ai miei due genitori.

Sono le persone a cui mi sono affidato dal mio primo passo, peccato che non riescano a capire la sofferenza, il modo in cui preferirei volatizzarmi quando Win viene qua, con i suoi genitori, per ricordarmi a che cosa andremo incontro dopo la mia laurea.

Mancano pochi mesi.

E...

Sarò suo.

Poso il bicchiere di vetro di fronte a me sul tavolo.

Accenno un sorriso.

«Posso?»

Papà annuisce.

Lo bacio sulla guancia.

«Ma non è ancora arrivato il dolce, White.»

Papà fa un cenno di assenso con la mano verso di me.

Prende il burrocacao dalla tasca della borsa, me lo consegna sottobanco. 

Se non curi le tue labbra, non puoi baciare il tuo ragazzo. Sai quante volte Papii si lamentava che avevo le labbra secche? Non fare il mio errore, per favore, Sound. 

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora