Sanemi era partito da due settimane, e dal momento che mi aveva lasciata da sola nelle mie stanze private, non avevo più sue notizie.La paura che potesse accadergli qualcosa mi affliggeva ogni giorno, e mi sembrava di esser tornata ai giorni in cui stavo a casa ad aspettare i miei fratelli che tornavano a casa sani e salvi.
E come ogni sera, mi trovavo li, sdraiata sull'erba a fissare la luna, quella stella così grande e luminosa da affascinare tanto mio fratello, da crearne uno stile di respirazione.
Il giorno e la notte, la respirazione del sole e la respirazione della luna, i due opposti, che si completavano a vicenda come la dualità dello Ying e dello Yang.Sorrisi alzando il dito al cielo, come per toccare quel grande cerchio bianco che illuminava quasi tutto il giardino notturno, togliendo visibilità alle piccole stelle che aveva intorno.
"Il tuo urgente soccorso è richiesto dai giovani ammazzademoni"
Un corvo con il suo silenzioso movimento si era adagiato accanto a me, sull'erba fresca, mentre mi indicava la prossima missione, o almeno quelle poche a cui potevo andare.
Mi alzai e corsi verso la mia camera, per afferrare la mia speciale katana da dentro l'armadio.
Posizionai la cintura intorno alla vita della divisa da pilastro, con pantaloni e giacca larghi, da facilitarmi i movimenti durante lo scontro con i demoni.Seguii correndo il corvo che volava alto sopra la mia testa, in silenzio, verso il luogo in cui eravamo diretti, mentre l'aria fredda ci colpiva in volto, muovendo i miei capelli, portandoli indietro e liberandomi il volto durante la corsa.
Raggiugnemmo in men che non si dica, le pendici di una montagna, da cui ci era una scia di sangue intenso e fresco.
Smisi di respirare e chiusi gli occhi, perché nonostante avessi più di duecento anni di esperienza, il sangue rimaneva il principale cibo di un demone, e sentirlo risvegliava in me istinti che avevo sempre cercato di tacere.Aprii gli i miei occhi rossi, solo quando capii che la fame di sangue si era calmata, ed avevo totalmente il controllo del mio corpo, per poi riprendere a camminare, sui rami degli alti alberi che governavano il bosco fitto, senza emettere alcun rumore per non far percepire la mia presenza ai demoni che avevano provocato quella scia di sangue.
Camminai saltando sopra gli alberi, finché il sangue non si fece più intenso, e davanti a me scorsi la figura di un ragazzo ferito, con la testa china, e la mano sinistra sull'addome, vidi il sangue scorrere lungo la sua divisa nera, con un buco che lo oltrepassava da un l'alto all'altro, mentre con la mano destra teneva una pistola, e a terra insieme alle macchie rosse accese vi era anche la sua katana spezzata.
Inerme è ormai quasi privo di forze e di vita, si lasciò cadere sulle ginocchia di peso, e potei sentire il rumore delle suo ossa sbattere contro la terra sporca.Inevitabilmente il miei occhi si posarono sul demone di fronte a lui, una luna calante, che rideva per la vittoria che aveva in mano, e vidi come le sue gambe si posizionarono con un piede davanti e l'altro dietro per spingersi e dare il colpo finale al ragazzo.
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Sanemi's Light
FantasyFurono le sue attenzione, le sue delicate carezze e il suo dolce sorriso a farmi innamorare di lui. Ero sempre stata la ragazza che osservava gli altri innamorarsi, senza mai capire cosa significasse davvero la parola amore, finché un giorno non dec...