It's written in the stars
Alle porte di Monstandt un ragazzo dall'abito singolare si stava facendo strada nella città.
Capitava per caso che Mona passasse di lì, le servivano mora ed era in procinto di chiedere a Kathrine un impiego.
«Maga, aspetta!»
Si sentì chiamare e si girò di scatto.
«Eh? Chi è?»
«Sai dirmi se Ajax si trova qui?»
«Ajax, intendi il nostro cavaliere onorario?»
«Ma che ne so io! Ajax, russo con i capelli rossi.»
«Certo, Il cavaliere onorario.»
Mona si portò due dita sul mento, «Senti ma, noi ci conosciamo? Mi sembra di averti già visto.»
«Già...è scritto nelle stelle no?»
«Sì beh ecco, no! Come fai a saperlo?»
Il ragazzo misterioso emise una risata, «Ho tirato a indovinare, sei una maga, dal tuo abbigliamento mi sembri un'astrologa.»
Lui Mona la conosceva bene e che avesse quasi ricordato qualcosa di lui lo stupì, credeva che la cancellazione delle memorie dall'albero di Irminsul fosse un processo irreversibile.
«Potresti trovarlo agli HeadQuarters, come mai lo cerchi? Sei venuto a portargli una lettera d'amore per SanValentino?»
«No, ho delle informazioni che potrebbero essergli molto utili.»
«Beh va' allora.»
Mona gli fece cenno con la testa verso il palazzo dei cavalieri di Favonius.
«Senti, mettiamola così, ti pagherò se mi porterai da Ajax senza dover chiedere ai cavalieri.»
«Cosa sei, un criminale?»
Lui rise, «Un tempo, un pentito quasi come Ajax.»
«Quanto mi pagheresti?»
«Diecimila mora, ti bastano?»
Mona parve riluttante, poteva essere un soggetto pericoloso ma diecimila
mora rimanevano diecimila mora.
Sbuffò, «Va bene, ti aiuterò.»
«Come pensavo...»
Portò lo sconosciuto con lui al Cat'a Tail e presero posto a sedere.
«Almeno il tuo nome me lo dirai?»
«Non ho più un nome, mi chiamano Wanderer.»
«Andiamo! Vagabondo? Che nome è?»
Mona rise e sul volto di lui si dipinse un cruccio irritato.
«Divertente, sei molto
divertente, ho i tuoi diecimila mora!»
Si soffocò la risata con il palmo e la sua espressione mutò all'istante in seria.
«Sta' zitto e fammi chiamare Amber.»
Mona estrasse dalla tasca il suo cellulare e compose il numero di Amber sperando le avrebbe risposto di primo mattino.
«Amb? Ti prego rispondi!»~Risponde la segreteria telefonica di Amber, la Vigilante dei cavalieri di Favonius non è al momento raggiungibile, chiamate più tardi~
Mona sbuffò, «C'era da aspettarselo...»
Scaramouche rise, «Sei proprio disperata, ti offro da bere.»
«Di prima mattina?»
«Non ti ho offerto necessariamente un alcolico, anche un caffè idiota!»
Mona ordinò una cioccolata calda e si ritrovò a parlare con uno sconosciuto dalle fattezze familiari.
«Sei proprio sicuro che io non ti conosca?»
Scosse il capo, «Nah, te l'ho detto è un impressione.»
«Se sei un pentito come Ajax, sei un fatui...»
«Parla al passato, non sono un criminale.»
«Cosa vuoi da Ajax?»
«Voglio aiutarlo, a riportare in vita una persona a me molto cara.»
«Lumine! Ne saresti in grado!»
«Io no, mia ma- l'archon Dendro potrebbe riuscirci.»
«Tua che?»
Aggrottò le sopracciglia, «Lascia perdere okay?»
«Stavi per dire tua madre?»
Scaramouche trascinò Mona per un braccio, «Ti giuro che se parli ti stacco la lingua, è scritto nelle stelle.»
Mona fece una smorfia, come per cucirsi la bocca e gettare la chiave.
Si fermarono in un vicolo poco trafficato e lui parlò, «Non è mia madre, si occupa di me.»
«Mi stai dicendo che Lesser Lord Kusanali è il tuo tutore?»
«Una cosa simile, sono qui perché Lumine è una mia cara amica e so che Ajax sarà spinto dal mio stesso desiderio di riportarla indietro.»
«Quindi logicamente compari il giorno di SanValentino a Monstandt come se nulla fosse.»
«Esattamente, brava sei perspicace.»
Mona mimò una smorfia quando sentì il suo telefono vibrare.
«Mona, hai chiamato?»
«Amber! Per tutte le stelle finalmente, devi venire qui e ora! Con Ajax.»
«Qui dove?»
«Davanti il Cat's Tail, veloce!»
Chiuse il telefono e sorrise, «Sento già il profumo della ricchezza!»
In breve giunsero i due cavalieri con ancora il fiatone.
«Beh? A cosa si deve questa fretta?»
«Un tizio qui, deve parlare con Ajax.»
Ajax squadrò il giovane di fronte a lui, «Ma tu!»
«Ti ricordi di me?»
«Tu hai proprio pessimo gusto in fatto di vestiti!»
Scaramouche sospirò, «Come ipotizzato...»
«Beh, che c'è? Non abbiamo tempo da perdere, stiamo per ripartire.»
«La rivuoi indietro, Lumine intendo.»
Childe si pose sulla difensiva, «Ma chi diamine sei?»
«Un amico di Lumine, voglio aiutarvi.»
«Chi dice che possiamo fidarci di te?»
«Paimon, saprà accertarvi della mia sincerità.»
Amber tastò il capo della creaturina fluttuante che volteggiava addormentata.
«Paimon, sveglia!»
«Pollo...Paimon vorrebbe del pollo...»
Mona trattenne una risata mentre Amber si grattava il capo imbarazzata.
«Amber? Che succede?»
Paimon si guardò attorno, «Wanderer! Che ci fai qui?»
Scaramouche abbozzò un sorriso, «Ve l'ho detto, non ho cattive intenzioni.»
Childe ringhiò ancora diffidente, «Parla, ti ascoltiamo.»
«Lesser Lord Kusanali conosce delle verità a voi ignote, se veniste a Sumeru, potremmo aiutarvi a riportarla indietro.»
«Capito? Sua madre farà resuscitare Lumine!»
«Non è mia madre!»
«No, fatemi capire: sua madre è un'arconte?»
«Diamine no!»
Paimon rise, «Se sapeste chi è sua madre non ridereste...»
Scaramouche sospirò, «Grazie Paimon.»
«Andrò da Lesser Lord Kusanali, voglio che cancelli delle memorie per me.»
Si allarmò di colpo, «No, non puoi farlo!»
«Ho preso la mia decisione.»
Scaramouche sbuffò, «Verrete a Sumeru con me, domani, non accetto scuse.»
Childe annuì prontamente seguito da Amber, entrambi si dispersero per la strada poco più tardi e per Scaramouche fu tempo di saldare il suo debito.
«Come avevo promesso...»
Le passò un sacchetto contenente dei mora e fece per andarsene.
«Grazie dell'aiuto, Mona.»
Lei parve riflettere per qualche attimo, «Non ti ho mai detto come mi chiamassi...»
«È scritto nelle stelle, lo sai.»
Gli corse dietro e lo tirò per una manica, «Perché mi nascondi la verità?»
«Perché non mi è permesso parlare del mio passato, ora che sto andando via posso confessartelo: tu mi conosci, io conosco te, semplicemente non puoi ricordarlo.»
«Ecco perché continui a dirlo, che è scritto nelle stelle...»
«Me lo dissi tu, la prima volta che ci incontrammo e sai che cosa ti risposi io?»
Mona scosse la testa, «Non ne ho idea.»
«"Il cielo di Teyvat è un falso, non so come tu faccia a credere in qualcosa di immaginario."»
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It's Valentine's Again|| Genshin Impact
Fanfictionsequel di: Valentines's Letters È passato un anno dallo scorso Sanvalentino e le altre nazioni impressionate dall'iniziativa di Amber hanno deciso di replicare. A Sumeru, Nilou non sta più nella pelle all'idea di passare la festa di Sanvalentino con...