- 4 anni prima -
Saltai una grande pozzanghera melmosa nel mezzo della foresta riuscendo ad atterrare senza problemi.
Il caldo estivo aveva fatto fiorire tutte le piante e il polline violaceo dei fiori mi si attaccava ai vestiti appena li sfioravo. I moschini mi assalivano come fossi della frutta fresca e non riuscivo a scacciarmeli dal volto.
Mazu si lamentò agitando la lunga coda e sbattendola un paio di volte per terra.
«Va tutto bene, ora ce li togliamo di dosso.»
Invitai il famiglio a proseguire lungo la strada trovando finalmente delle bacche gialle con venature viola. Il loro odore, impercettibile ai faery, era veramente fastidioso per i moschini. Ci spalmammo un po' di polpa sui polsi e sul collo e così scomparvero immediatamente quei fastidiosi moschini.
Un problema era risolto, ora dovevo solo trovare gli ingredienti che ero venuta a cercare.
«Grrrrr...»
Sentii un ringhio basso dietro di me ma non c'era nessun famiglio aggressivo in vista. Guardinga mi guardai in torno facendo camminare Mazu piano per non allarmare nessuno. Ma non sembrava esserci nessuno, probabilmente me lo ero solo immaginato o era il vento che si insinuava nel folto della foresta.
«Grrrrr...»
Nuovamente quel basso rumore attirò la mia attenzione. Fermai Mazu osservando la chioma della foresta ma ancora nulla.
PIù sospettoso, Mazu continuando a camminare. Spostava la testa a destra e sinistra per controllare ciò che lo circondava ma non fermava mai il suo sguardo su qualcosa di particolare.
D'improviso inciampò in una bassa radice e finì a terra trascinandomi con sé.
Mi massaggiai la testa dolorante ancora sulla sella del famiglio e intanto controllavo che non si fosse fatto nulla. Fortunatamente si era letteralmente seduto a terra senza nemmeno un graffio.
«Grrahh!»
Da dietro un cespuglio una grande pianta carnivora dai colori sgargianti saltò fuori urlandomi contro. Fece schioccare un paio di volte la mandibola mostrandomi una lunga fila di denti affilati. La saliva gocciolava a terra ogni secondo.
Senza pensarci troppo reagii.
Ci rimettemmo in piedi velocemente e tirai le redini del famiglio volendo allontanarmi velocemente, il più velocemente possibile. Ma feci solo qualche passo e quella grande pianta carnivora mi raggiunse riuscendo a prendermi per la cintura e strapparmi dalla sella.
Mi tirò via facendomi volare in aria e con un movimento fluido aprì le fauci inghiottendomi con un sol boccone.
Non avevo avuto neanche il tempo di poter reagire che un secondo dopo ero immersa nella bava di quella pianta. Il colore blu acceso dell'interno della sua bocca era ammaliante ma nonostante questo era pericolosissima.
Colpii un paio di volte l'interno della sua bocca cercando di smuoverla ma era tutto inutile. Anche agitarmi non avrebbe funzionato quindi cercai il piccolo pugnale che avevo negli stivali.
Provai a colpire più di una volta la pianta carnivora ma fu tutto inutile.
Un leggero gas si diffuse all'interno delle sue fauci e qualche secondo dopo persi i sensi cadendo sul fondo della sua bocca.
[???]
C'era qualcosa che non andava. Le piante del giardino sembravano più agitate del solito. Potevo sentire le loro foglie frusciare agitate e non accennavamo a smettere.
«C'è qualcosa che non va in giardino, vado a controllare cosa succede.»
«Probabilmente è solo Dorothy che bullizza le sue sorelline, lasciale stare.»
Non ascoltando però le parole dell'elfo presi la grande spada e mi avviai verso il giardino.
Il vento di quella giornata, lieve ma presente, mi guidava nel bosco.
Aprii il cancelletto del giardino e immediatamente sentii le piccole piantine agitarsi e tremare. Mi avvicinai a loro toccandogli le foglie per tranquillizzarle ma nonostante questo continuavano a tremare.
«Grrhaa!»
Dorothy!
Quello era inequivocabilmente il suo ringhio, cosa stava combinando?!
Senza indugio oltrepassai le grandi aiuole con le piante più piccole raggiungendo il confine Nord del giardino dove quell'aggressiva pianta carnivora aveva messo le radici.
In un battito di ciglia raggiunsi la sua radura fermandomi poi un secondo in ascolto.
«Grrharg!»
La pianta si agitava emettendo suoni bassi. Le sue foglie frustavano l'aria agitate mentre sentivo un gocciolio costante provenire dalla sua bocca.
Un secondo verso, qualcosa di più stridulo questa volta, comparve e poco dopo qualcosa mi passò accanto.
Era un famiglio, e da come era vestito anche un famiglio addestrato.
Presi le redini di quella palla di piume notando che aveva delle borse con molte piante medicinali al suo interno e una sella vuota.
«Dov'è il tuo padrone?» chiesi cercando di tranquillizzarlo.
Ma quella era una domanda da stupida. Da come si agitava, Dorothy, era ovvio che lo avesse ingoiato per intero.
La pianta si fermò di colpo segno che ormai la sua preda era svenuta nelle sue fauci.
Mi avvicinai rapida prendendo il sedativo da una tasca interna e mi aggrappai al suo stelo. Sentii immediatamente il suo sguardo su di me, ringhiava bassa non volendo aprire le fauci per non farsi sfuggire la presa.
«Cattiva! Non si fa, sputa subito!»
La minacciai subito non volendo colpirla. Ma la sentii scuotere energicamente il capo non volendo lasciare la preda. Ringhiava mostrando la fila di denti minacciosa.
«Lo hai voluto tu...»
Le presi una delle foglie ficcandole il grande ago sotto di essa. La pianta si agitò immediatamente divincolandosi volendo resistere al sedativo ma era inutile.
Qualche secondo dopo la sentii sputare un grande bolo di saliva e poi crollò a terra svenuta. Russava leggera mentre il resto della sua bava usciva dalla sua bocca creando una grande poccia.
Mi avvicinai al grande bolo viscido. Una leggera membrana ricopriva il corpo dello sventurato passante raccolto in posizione fetale.
Presi un coltello dalla cintura recidendo la sacca viscida e liberando finalmente il passante. Le presi il volto tra le mani, le orecchie sulla testa erano avvolte da muco viscido ma a parte essere disgustoso le vie aeree erano libere.
Era una kitsune dalle code a piuma, strano vederne passare una da queste parti ma considerando il contenuto delle sue borse era probabilmente una mercante.
Cercai di afferrarla da qualche parte e dopo essermi completamente invischiata la riuscii a caricare sul suo famiglio e trascinarla a casa. Non era grave e dopo qualche ora di riposo per smaltire il gas narcotizzante si sarebbe ripresa.
«Cos'hai portato con te?» chiese l'elfo vedendomi ritornare completamente impasticciata di bava.
«Dorothy ha fatto un'altra vittima. L'ho trovata che cercava di mangiarsela poco fa.»
Lui si avvicinò alla ragazza alzandole il volto.
«Ma io la conosco! È Alyhane!»
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Piume bianche - New Era
FantasiTerzo e ultimo capitolo della saga "Piume bianche". Il sacrificio bianco ha salvato l'intera Eldarya da una fine certa e sarebbe dovuto essere un momento gioioso ma non lo è stato per Alyhane. Quel giorno ha perso una persona amata, il quel giorno h...