11.JOYCELYN

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Drew aveva praticamente messo il turbo alla motoslitta.
In poco tempo arrivammo a casa, si fermò con una sgommata che si concluse con un'onda di neve che si accumulò insieme all'altra neve.
Veramente non riuscivo a capire cosa avessero questi ragazzi che non andasse.
Non appena spense il motore schizzai via dalla motoslitta, mi tolsi di corsa il casco che lanciai con rabbia contro il petto di Drew per poi correre lontano da lui.
Lo sentivo starmi dietro, i suoi passi erano pesanti e spediti, poi mi agguantò il polso con l'obiettivo di fermarmi ma ancora una volta riuscì a divincolarmi.

"Non toccarmi" digrignai.

Ad accogliermi ci fu il consueto calore del camino che riscaldò immediatamente i miei arti.
Stetti attenta a scrollare la neve dagli stivali prima di spogliarmi della giacca e avanzare verso le scale.
Sean apparve proprio in quel frangente con un panino tra le mani che stava gustando ignaro del tumulto che stava provando al mio cuore. Era colpa anche sua se mi trovavo in quella condizione.

Lui era uguale a loro.

"Che succede? Come mai già a casa?"

Non mi preoccupai di rispondere, in realtà non sapevo neanche se fosse stata rivolta a me la domanda o a Drew, non mi importava.

"Joy?"

Salì le scale a due a due.
Sentivo che mi stava seguendo ma andai avanti comunque per la mia strada, dovevo allontanarmi al più presto da tutti quanti loro.

"Perché stai scappando? È successo qualcosa?"

Strinsi la maniglia della mia porta e solo in quell'istante mi fermai per mormorare: "Ho bisogno di dormire. Sono solo stanca".

Sperai che capisse che non ero dell'umore di affrontare nessuna delle sue domande.
Continuavo a fuggire dal suo sguardo ma Sean proseguiva a torreggiare su di me alla ricerca disperata delle sue risposte, anche quando apparve Drew.

Fantastico, davvero fantastico.

"Che diavolo sarebbe successo se non fossimo intervenuti noi eh?" ovviamente Drew lasciò libera di sfogare la sua rabbia.

"Tu cosa pensi sarebbe successo?" ribaltai la domanda stavolta sollevando il mento per piantare i miei occhi di fuoco direttamente nei suoi.

"Sembravate molto intimi" sottolineò Drew guardando però Sean.

"Si era appartata con Edmond" spiegò con una scrollata di spalle.

Appartata.

Roteai gli occhi al cielo.
Che esagerazione.
Gli occhi di Sean si strinsero osservandomi con rimprovero.

"Joy, ti avevo chiesto di fare attenzione, soprattutto di stare lontana dai ragazzi di Fox" aggiunse a questo punto.

"Stavamo solo parlando" dissi lamentosa.

"Non avevo intenzione di non fare un bel nulla e se ora abbiamo finito l'interrogatorio vorrei andare a dormire" risposi fissando Drew in cagnesco.

"E poi sul serio? Alec che cosa voleva fare con quel coltellino?"

Non riuscì proprio a frenare la mia lingua, anche se mi pentì subito di averlo fatto.
Spinsi la maniglia della camera per mettere fine a questa intile discussione.

"Eri indifesa" sputò Drew.

"Non stava facendo nulla Edmond, ma ti senti?" urlai sconcertata.

La mascella di Drew si contrasse.

"Mi piaceva e voi avete rovinato ogni cosa" continuai.

Drew fece per avanzare ma Sean si infrappose allungando la mano per bloccarlo.
Quasi sorrisi soddisfatta ma quando vidi lo sguardo di Sean capì che anche lui doveva aver esaurito la pazienza.

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